Sanità

“Ospedale dei Castelli in difficoltà”, Rosario Neglia (Lega) denuncia: “Medici e paramedici sotto organico”

Se Atene piange, Sparta non ride. Viene da pensarla così, riappropriandosi di un vecchio detto, al momento di definire quanto accade negli ospedali del nostro territorio. Se nell’Ospedale “Paolo Colombo” di Velletri si sono susseguite chiusure di reparti e soppressioni di servizi sanitari, spesso appannaggio dell’Ospedale dei Castelli, dove alcuni di quei servizi sono stati convogliati, presso l’Ospedale dislocato sulla Nettunense – nella frazione Ariccia di Fontana di Papa – le cose non sembrano andare per il  meglio. 

Al netto degli squilli di fanfara della comunicazione istituzionale, continuano infatti le lamentele di alcuni cittadini, nonché le difficoltà di alcuni operatori, spesso costretti ad operare in situazione deficitarie a livello di organico, dovendo sopperire alla carenza di personale.

Tra i più vigili, rispetto a quanto accade all’Ospedale dei Castelli, va annoverato Rosario Neglia, il capogruppo della Lega nel Consiglio comunale di Genzano, che più volte si è fatto portavoce dei disagi emersi nell’Ospedale aperto neppure 4 anni fa.

“Desidero portare di nuovo all’attenzione generale la situazione che si vive presso il nostro Ospedale dei Castelli, polo Sanitario di riferimento di gran parte dei Castelli Romani e del litorale a sud di Roma”, ha premesso Rosario Neglia, soffermandosi per una volta su quanto accade al Pronto Soccorso.

“La situazione è davvero delicata, se non drammatica”, premette Neglia, da noi raggiunto per esplicitare il suo pensiero in merito. “Al Pronto Soccorso – aggiunge il consigliere genzanese – il personale medico e paramedico è sotto organico. In alcuni casi ci si imbatte in medici presi per svolgere tale servizio da Cooperative, medici giovanissimi con poca esperienza lavorativa. A ciò si aggiungono le carenze nei percorsi, che non funzionano come dovrebbero, con pazienti che si trovano spesso costretti a stazionare per ore e ore in sala d’attesa prima di essere visitati. Per non parlare dell’emergenza di siringhe, cerotti, cateteri venosi,  agocanule e tanto altro”, aggiunge Rosario Neglia, che sul tema si è  confrontato con chi in quell’Ospedale lavora.

“Trovo raccapricciante – aggiunto – che si sia decantato l’abbattimento delle liste d’attesa, quando ce ne sono ancora di circa un anno e per tante prestazioni sanitarie specialistiche… Per non parlare dell’Emodinamica, funzionante solo dal lunedì al venerdì, con orario 08.00/12.00”.

Un aspetto, questo dell’Emodinamica funzionante a singhiozzo, che il consigliere comunale genzanese ha portato anche in Consiglio comunale, sperando di indurre la maggioranza a fare la voce grossa coi vertici aziendali della Asl Roma 6 o con chi si occupava di sanità in Regione Lazio.

“E’ chiaro a tutti che pur di non sconfessare le politiche dei loro amici in Regione abbiano finito per accettare di tutto, senza battere ciglio. Eppure spero ancora che questo tema, che a mio avviso non ha colore politico, sia portato all’attenzione da tutti i nostri Sindaci del territorio nelle sede opportune e rappresentato agli organi sovracumunali”, ribadisce Neglia.

“Colgo l’occasione di congratularmi con il Dott. Marco Mattei per la neo nomina a capo della segreteria tecnica del Ministero della Salute, con l’auspicio che la sua esperienza come Dirigente presso la nostra ASL Roma 6 lo induca a valorizzare il nostro Ospedale dei Castelli, nato con lo scopo di essere ammortizzatore ai Poli Ospedalieri di Roma e avere tutti i Reparti e Servizi Sanitari indispensabili per le dovute cure.

Noi utenti dei Castelli Romani abbiamo ancora la speranza di poter contare su una struttura di altissimo livello, consapevoli di avere il diritto di ricevere tutti i servizi di cui si può necessitare, con un personale all’altezza e una strumentazione adeguata.

Il tutto, l’ho detto e lo ripeto, salvaguardando la specificità degli altri poli ospedalieri del territorio, da Genzano a Velletri, da Albano a Marino e Frascati, ognuno dei quali dovrebbe avere una specifica identità sanitaria di livello, senza un adeguamento al ribasso, su cui a pagare – sulla propria pelle – sono proprio i cittadini, costretti al turismo sanitario per andarsi a curare a Roma o a stazionare su sedie di fortuna per ore e ore, se non giorni, all’interno dei Pronti Soccorso del territorio”.

Rosario Neglia (Lega)
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