Cultura

A Lanuvio la presentazione del libro “Il collezionista di ossa della Magliana e altri delitti” del giornalista Peronaci

libro lanuvio peronaci

Omicidi, misteri e inchieste giudiziarie da riaprire, a caccia dell’assassino. Un evento noir, alle porte della capitale, che ha regalato anche qualche indiscrezione sul giallo di Emanuela Orlandi.

Si è tenuto a Lanuvio il 21 dicembre, nella Biblioteca comunale (Sala delle Colonne), la presentazione del libro “Il collezionista di ossa della Magliana e altri delitti” (Typimedia), del giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci, esperto in cold case, primo tra tutti quello di Emanuela Orlandi. A organizzare l’incontro l’amministrazione civica della cittadina dei Castelli Romani, con la partecipazione di Alessandro De Santis, presidente del consiglio comunale di Lanuvio.

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“Raccontare la Roma più nera vuol dire anche raccontare la Roma che spera di poter vivere in una società dove si fa giustizia – spiega l’autore –. Sono decisive le prime ore di indagine, come è accaduto di recente per i delitti di Prati. Si è potuto intervenire grazie alla lucidità investigativa”.

L’autore del libro in conclusione ha approfondito il caso della ragazza scomparsa nel 1983, Emanuela Orlandi, aggiungendo un’indiscrezione alle novità emerse nelle ultime settimane: “Dopo tanto tempo paradossalmente la verità si può avvicinare, perché il polverone innalzato spesso ad arte inizia a dissolversi – ha detto Peronaci, che sul caso Orlandi ha pubblicato tre libri – quello ai danni di Emanuela e di Mirella Gregori, oltre che di altri giovanissimi coinvolti in eventi tragici successivi, è stato un caso terribile di ricatto ordito da menti sofisticatissime che volevano pressare e condizionare il Vaticano, in quegli anni impegnato in una lotta senza confini contro il comunismo e impelagato in scandalo finanziari senza precedenti. L’uso di codici criptati fu frequente, e di recente ho scoperto che la parola Aliz, presente in un comunicato del 1983, in realtà alludeva a un quasi anagramma, Lazio, dal quale attraverso l’allora centravanti Bruno Giordano e la sua ex moglie, Sabrina Minardi, si arrivava al capo della banda della Magliana, Enrico De Pedis. In questo modo si è potuta riscontrare la partecipazione della criminalità romana al sequestro. Non a caso, in queste ore, altre fonti riservate, sicuramente informate sui fatti, si stanno facendo avanti. Quando la verità inizia ad emergere, è quasi impossibile tornare a serrare il tappo”.

Ha chiuso l’evento il presidente del consiglio comunale di Lanuvio, Alessandro De Santis, che ha letto un suo racconto ispirato dalla vicenda Orlandi: si tratta di un dialogo immaginario tra la ragazza sparita e un baobab, con implicazioni simboliche ed emotive molto rilevanti, che dimostrano come questa storia sia rimasta per tanto tempo nella coscienza di tutti, con la speranza di arrivare finalmente a una soluzione. Karen Leonardi

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