E’ andato in onda sabato 28 gennaio scorso sull’emittente Radio 24, la radio de Il Sole 24 Ore, il servizio di Cristiana Carpinelli “Una nuova vita” nell’ambito della trasmissione settimanale “Si può fare nel sociale” nel quale viene descritta e contestualizzata l’odissea vissuta da 70 afghani all’indomani dell’inizio della dittatura talebana.
Voci protagoniste del servizio sono state quelle della giornalista inviata del TG1 Maria Grazia Mazzola la quale, di fronte al genocidio che si stava perpetrando nei confronti delle minoranze afghane, soprattutto hazare, si è posta il problema di “provare ad aiutarli, a salvarli” con tutti i mezzi a sua disposizione.
Altra voce quella di Sedika Moshtaq, attivista dei diritti delle donne di Kabul, in attesa di poter fare l’ostetrica qui in Italia e di suo fratello Alì Moshtaq, impiegato presso una multinazionale, il quale dichiara che nessuno sceglie di essere un rifugiato, ma che è costretto dagli eventi e che quando tornerà la libertà in Afghanistan tornerà con sua figlia per farla studiare da donna libera.
L’attivazione dei corridoi umanitari, a seguito di quell’ultimo volo sul C 130 italiano decollato il 27 agosto 2021 e l’accoglienza da parte della “Rete umanitaria della società civile” di cui fa parte, insieme ad altre realtà, la cooperativa “Una città non basta” di Marino, di 70 afghani portati in salvo.
Illuminanti anche le parole di Maria Rosaria Calderone, Presidente della Cooperativa “Una città non basta” sulla necessità di aprire a nuovi ingressi per lavoro per far sì che il numero di clandestini diminuisca.
E infine la testimonianza di Issam Sabha siriano, in Italia da 3 anni, che da richiedente asilo è diventato membro Consigliere della cooperativa e responsabile del Personale, passando così dall’altra parte della barricata e ricongiungendosi anche con i suoi familiari.
La puntata è riascoltabile in podcast sul sito si Radio 24 al link https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/si-puo-fare-storie-dal-sociale e su tutte le piattaforme podcast.
commenta