Quest’anno ammonta a circa 5000 il numero di volontari della Croce Rossa Italiana che hanno partecipato alla storica fiaccolata di Solferino (Mantova). Tra di loro, anche la delegazione del Comitato di Velletri, che ha partecipato attivamente agli eventi che si sono svolti in onore della nascita dell’associazione.
«Ringrazio quei volontari che 30 anni fa ebbero la straordinaria idea di ripercorrere le strade che portarono i feriti agli ospedali da campo in occasione della Battaglia di Solferino. È bello vedere che dopo tanto tempo questa piazza vede sempre più gente presente, persone provenienti dall’Italia e da tutto il mondo. Quello che siamo è quello che abbiamo imparato nel territorio, guidando ambulanze, consegnando pacchi spesa, siamo esattamente quello che abbiamo fatto nelle nostre Città, durante le emergenze, nazionali ed internazionali. La Croce Rossa è orgogliosa di riportare l’umanità nell’hotspot di Lampedusa, del fango sulle divise che ha contraddistinto il nostro impegno in Emilia, così come delle attività in Ucraina e nelle delegazioni all’estero», ha detto nel suo primo discorso da presidente della Croce Rossa italiana Rosario Valastro.
Lo scopo di questo evento viene spiegato magistralmente dal presidente della Croce Rossa italiana, il quale ha affermato che la fiaccolata di Solferino è un momento di riunione di tutta la Croce Rossa ad ogni livello e dà modo di esprimersi a coloro che ne sono gli artefici principali, i Volontari.
Ed è proprio sui volontari, perno dell’operato dell’associazione, che l’evento prende vita. Durante le giornate sono proprio loro a fare il punto della situazione, a valutare l’operato fatto fino a quel momento. «C’è nel volontariato una spinta unica ad agire, ad essere partecipi di un progetto che vuole far vivere le ragioni di una scelta. Per questo la Croce Rossa ogni anno non manca di dare voce ai Volontari, a coloro che credono in principi solidi e gli danno vita» ha detto sempre il presidente Valastro.
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