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Termovalorizzatore di Roma alle porte dei Castelli Romani, respinti 6 ricorsi su 7. Ma ce n’è ancora uno…

inceneritore

Sono ancora le associazioni e i comitati (dietro le sigle dell’Ass. Salute Ambiente Albano, Pavona per la tutela della Salute, Latium Vetus e UST-Uniti per la Salvaguardia del Territorio) a fare il punto della situazione sul Termovalorizzatore (o Inceneritore) da costruire a Santa Palomba alle porte dei Castelli, dopo il pronunciamento avverso del Tar del Lazio.

Mentre gran parte della politica è schierata per il via libera a questa soluzione, che certamente penalizza un territorio che ha già “dato” (come non ricordare le vicissitudini patite con la vicina discarica di Roncigliano, a Cecchina di Albano Laziale), c’è chi prova a lottare con le unghie e con i denti, contro quello che hanno ribattezzato un “ecomostro fuori dal tempo”, che “Roma doveva e poteva prevedere a casa sua”.

“Abbiamo chiesto anche agli 8 sindaci dei comuni dei Castelli (Albano, Ariccia, Marino, Castel Gandolfo, Lanuvio, Genzano, Nemi e Rocca di Papa) più Ardea e Pomezia di partecipare all’assemblea pubblica da noi promossa per stasera, venerdì 21 luglio ore 21 presso il Centro Sportivo Ok Club di Albano (via Pantanelle n.9)”.

“Purtroppo 6 ricorsi su 7 al Tar del Lazio, promossi da vari comuni e associazioni, sono stati respinti. Ma uno – quello da noi promosso – ancora resiste con udienza in programma per il prossimo 25 ottobre. Abbiamo intenzione di chiedere ai primi cittadini di costitursi in giudizio al Tar del Lazio al nostro fianco, ossia – come si usa dire in gergo tecnico – ad adiuvandum. L’assemblea verrà trasmessa in diretta social sulle pagine delle 4 associazioni promotrici”.

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