Politica

Ciampino, Italia Viva: “I 5 Stelle da Ciampino a Canossa: il passo è stato brevissimo!”

Italia Viva Ciampino Ago 2023 Gruppo

Il chiarimento di alcuni giorni fa da parte del coordinatore del MoVimento 5 Stelle di Ciampino, forza di maggioranza, Giovanni Scafuro in merito a ipotetici “mal di pancia” nei confronti dell’amministrazione guidata da Emanuela Colella, non sembra aver convinto la sezione locale di Italia Viva, che con una nota si esprime sugli ultimi avvenimenti in seno al gruppo dei “grillini”.

Da ‘Del Tutto (e di più)’ a ‘Del Nulla (e di meno)’: ‘Nessun mal di pancia, avanti tutti insieme allineati e coperti’. Fino al prossimo articolo. Ai pentastellati sono bastate 24 ore per arrivare a Canossa* e chiedere scusa al sindaco, perché magari stava meditando lo spegnimento di alcune delle Stelle dalla costellazione amministrativa.

Per fare politica non basta essere stellati. In politica, la coerenza di quello che si predica deve trovare rispondenza pedissequamente con le scelte sul campo. Non si può essere il venerdì ‘leoni da tastiera’ e il sabato ‘pecore mansuete’, in ginocchio ai piedi del sindaco’.

Forse è stato spiegato, ai pentastellati, che se si fa parte di una maggioranza le questioni si risolvono direttamente in Giunta, non con le interrogazioni, che sono lo strumento cardine delle opposizioni. È una contraddizione in termini, per la maggioranza, chiedere, a mezzo interrogazione, a se stessa di risolvere una questione politica o amministrativa. A Ciampino succede anche questo.

Forse, dietro le interrogazioni, sono nascoste altre verità, magari giuste, che non conosciamo e che i pentastellati non hanno il coraggio di esternare pubblicamente? Forse le bordate delle interrogazioni servono per intimorire la Giunta?

Attendiamo per verificare se questa venuta a Canossa dei pentastellati, oltre ad aver svilito l’azione del consigliere, abbia rinforzato, con idee, azioni e proposte, questa amministrazione, che da quanto propagandato scarseggia“.

* = Il riferimento è a Enrico IV, il quale, dopo essere entrato in conflitto con papa Gregorio VII e aver dato avvio alla lotta per le investiture dal 1076, fu scomunicato. Costretto a riconciliarsi, si recò l’anno successivo a Canossa per chiedere perdono al papa.

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