Shany Martin è tornato nella sale cinematografiche a partire da venerdì 20 ottobre. L’artista di Velletri ha prestato la voce ad uno dei personaggi del film “Mi fanno male i capelli”, diretto da Roberta Torre e dedicato alla straordinaria Monica Vitti.
L’opera racconta la storia di una donna di nome Monica – interpretata dalla bravissima Alba Rohrwacher – che perde la memoria e a cui viene diagnosticata la sindrome di Korsakoff. La donna ritrova un senso nella sua vita solamente identificandosi nei personaggi interpretati da Monica Vitti. Inizia a vestirsi come l’attrice e a imitarla, riproponendo le scene dei suoi film.
Accanto a lei c’è Edoardo – interpretato da Filippo Timi – l’uomo che la ama talmente tanto da sperare che questa sua immedesimazione la salvi e da permettere che entri a far parte della loro quotidianità. La loro esistenza si alterna così a visioni de La notte, L’eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle, mentre Monica viaggia tra ricordi e illusioni, conversando con uno schermo e confondendo il cinema con la realtà. Nel frattempo Edoardo è sempre lì, intento a cercare di trattenerla nel nostro mondo.
Tornando a Shany Martin, l’artista ha festeggiato quest’anno i 15 anni di carriera. Un 2023 pieno di soddisfazioni, che lo ha visto impegnato su numerosi fronti, un altro su tutti la presenza nel film “Come è umano lui”, dedicato a Paolo Villaggio e diretto da Luca Manfredi.
Abbiamo così deciso di intervistare a tutto tondo l’artista, che da anni si dedica non solo alla recitazione sul palcoscenico ma anche alla musica e – ora – al doppiaggio.
Ci ha raccontato la grande soddisfazione provata nel recitare con personalità di questo calibro, in un film che è stato presentato al Cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti e vincitore dell’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Nella discussione fatta, Shany Martin ha poi descritto il suo legame con il territorio dei Castelli Romani – che spesso gira per intrattenere gli spettatori a teatro o nei diversi eventi popolari – definito dolce-amaro.
Una Velletri che inoltre vorrebbe vedere maggiormente valorizzata e consapevole della bellezza che possiede dal punto di vista cinematografico-culturale.
Abbiamo poi fatto qualche domanda sulla sua natura di artista poliedrico – coinvolto sia a teatro, che al cinema, che nel doppiaggio – per poi chiedergli di tornare indietro con una macchina del tempo per incontrare il sé stesso di quindici anni fa e dire… scopritelo nella nostra video intervista!
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