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Monte Porzio ha celebrato il 4 Novembre con un concerto della Fanfara dei Carabinieri a cavallo fotogallery

Monte Porzio celebrazioni 4 Novembre 2023

La città di Monte Porzio Catone ha celebrato questa mattina la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate. Una cerimonia attesa e partecipata dalla città, promossa dal consigliere delegato Massimo Cosmelli e impreziosita oggi dalla straordinaria presenza della Fanfara del 4º Reggimento dei Carabinieri a cavallo, che ha regalato al pubblico di Piazza Borghese una suggestiva esibizione musicale.

Dopo la deposizione della corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti ha preso la parola il. sindaco Massimo Pulcini che, dopo aver ricordato l’orrore delle guerre passate e presenti, si è soffermato sull’importanza della gratitudine rispetto alla presenza e al grande lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine. “Oggi l’amministrazione ha voluto arricchire questa cerimonia – ha detto Pulcini – con il coinvolgimento della Fanfara di Pastrengo e con la presenza dei Granatieri di Sardegna, con il capitano della Caserma dei Carabinieri di Monte Porzio, Paolo Seu, il capitano Giacomo Tessarolo, comandante del N.O.R.M. di Frascati, attraverso la Croce Rossa, la Protezione Civile, l’Associazione Carabinieri, sentinelle preziose a cui deve andare la nostra gratitudine. Per non rendere vane e meramente simboliche queste celebrazioni, è necessario che vengano accompagnate da un sentimento di gratitudine sincero, leale e di corrispondenza perché è attraverso la fiducia che combattiamo sentimenti come la disaffezione verso le istituzioni e l’individualismo. È quindi importante prendere coscienza del fatto che ci siano persone che si adoperano per noi: è la gratitudine che ci migliora, non la diffidenza, che uccide la società civile. Una gratitudine che deve innestarsi in un circuito virtuoso all’interno del quale siamo tutti coinvolti nel rendere migliori noi stessi e chi ci circonda. Oggi qui intorno abbiamo tanti costruttori di pace, come ha ricordato il presidente Mattarella: dobbiamo ricordarlo sempre”.

È stata poi la volta della coinvolgente esibizione della fanfara a cavallo: il più antico complesso musicale dell’Arma dei Carabinieri che oggi, accompagnati dalla mascotte Briciola e guidati dal luogotenente Fabio Tassinari hanno dato prova, in forma statica, della loro maestria.  Abilità musicali che vengono esercitate ogni giorno dai 33 elementi di un’istituzione che nasce insieme all’Arma stessa e di cui si ha traccia, in nuce, già nel primissimo regolamento dei Carabinieri risalente al 1814. Una storia che affonda le sue origini nel carosello storico del 1883 e che si ripete ogni anno, rinnovando la meraviglia di uno spettacolo capace di affascinare tutto il mondo.

Diversi i brani presentati nel concerto di oggi i cui ritmi, come ha ricordato con orgoglio e spirito di appartenenza il comandante Tassinari, sono sempre ispirati al cavallo che si muove nel terreno con tre andature diverse: il passo, il trotto e il galoppo. È incredibile immaginare come brani apparentemente semplici possano divenire estremamente complessi nella loro esecuzione quando ci si trova su un cavallo in movimento e addirittura nella concitata fase del galoppo. Un movimento quest’ultimo, che ha saputo ispirare tantissimi compositori come Mozart o Beethoven e che oggi è stato invece riproposto attraverso un brano moderno, “Gruppo squadrone”, composto dal Brigadiere Moretti, oggi presente, e che viene eseguito nel corso del Carosello storico dell’Arma dei Carabinieri, nella figura di preparazione all’atterramento.

Prima della conclusione è stata la volta di un simpatico fuori programma, quando il comandante Tassinari, dopo aver illustrato il progetto di alfabetizzazione musicale nelle scuole, ha coinvolto giocosamente nella direzione del brano della colonna sonora di “Indiana Jones”, il piccolo Valerio che ammirava affascinato la fanfara.

A chiudere l’esibizione è stato l’Inno di Mameli a cui sono poi seguite le foto di rito e una fotografia speciale di fronte al monumento dello scomparso cane Tocco, mascotte che, al pari della piccola Briciola per la fanfara, era così importante per i monteporziani.

 

 

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