Cultura

Marino – La “Visione Diretta” degli artisti Massimo Gabbani e Federico Stecconi, nella mostra organizzata da Gente Libera in Sala Lepanto  

La mostra è andata in scena ieri pomeriggio, venerdì 1° dicembre, nella nuova Sala Lepanto di Marino ed è stata organizzata dall’associazione ‘Gente Libera’

Una mostra per due artisti d’eccezione è andata in scena ieri pomeriggio, venerdì 1° dicembre, nella nuova Sala Lepanto di Marino. La mostra è stata ideata e organizzata dall’associazione ‘Gente Libera’, che conferma così di essere pienamente attiva sui territori, portando a compimento una missione che si snoda soprattutto nella sua vocazione sociale e culturale.

Proprio come accaduto ieri, quando l’associazione guidata dal presidente Stefano Bonazzi e dal fondatore, l’avv. Ivan Boccali, ha dato vita all’esposizione curata ed introdotta da Mirella Atzori, consigliera comunale di Ciampino e da Alessia Muliere, docente di Storia dell’Arte alla Sapienza e all’Università per la Terza Età di Roma.

Presenti al vernissage il Sindaco Stefano Cecchi, la vicesindaca e Assessora ai Servizi Sociali Sabrina Minucci e l’Assessora alla Cultura Pamela Muccini. «L’idea è quella di effettuare una serie di mostre – ha esordito Atzori presentando Massimo Gabbani e Federico Stecconi  e rassegne dove verranno messi in evidenza i talenti del territorio e della Città Metropolitana di Roma. Arte significa ‘andare verso’: attraverso l’artista si porta alla luce la sua visione e la nostra memoria. L’opera d’arte in quanto tale suscita emozioni, sensazioni, stati d’animo. E’ un ponte verso l’Io profondo che collega chi fa un’opera d’arte e gli osservatori. L’Arte crea “ponti di dialogo” e trasforma tutto». 

mostra marino
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E i due artisti romani con le loro opere –  ritratti a carboncino su carta per Gabbani, olii su tela per Stecconi – riescono effettivamente a lanciare ponti verso chi guarda, immergendo i visitatori in una sorta di riconoscimento reciproco con i soggetti raffigurati. Per Massimo Gabbani, con studi al V Liceo Artistico dello Statuario, il fulcro della sua personale ricerca «è l’Iperrealismo americano della seconda metà degli anni sessanta, quello che, staccandosi dalla Pop-Art di Rauschenberg, Lichtenstein e Wahrol porterà alle opere e ai capolavori di Chuck Close e Duane Hanson».

Dettagli, imperfezioni e rughe più o meno accentuate di persone sconosciute o attori hollywoodiani i suoi temi prevalenti: basta osservare il suo grande ritratto di Morgan Freeman per comprendere come, oltre alla precisione millimetrica e al notevole gusto per il particolare, l’artista riesca anche a restituire una forte caratterizzazione psicologica del famoso interprete di A Spasso con Daisy e Amistad. Più vicine alla Pop-Art le installazioni di Federico Stecconi, classe 1988, diplomato al Liceo Artistico Giorgio de Chirico.

Grandi  e coloratissime tele ad olio raffiguranti volti di donne con pitture ‘di guerra’ e tribali come quelle  dei nativi americani e immagini – come nel caso di ‘Pluriball’ del 2022 – con evidenti rimandi ai colori e al linguaggio della pubblicità dei rotocalchi anni ’70. Colori sgargianti o tenui ma ‘portabilissimi’ – come direbbe Bianca Maria Piccinino, decana dell’Alta Moda Rai di quegli anni – : l’inquietante ‘Medusa’ dai capelli viola simili a serpenti e tatuaggi esoterici sul volto che fissa il visitatore al  centro della sala espositiva sta lì a dimostrarlo.

Stecconi è stato laconico: «E’ l’opera che deve parlare e credo che a volte sia molto meglio il silenzio per ascoltare quello che l’immagine ha da dirci». Street artist e della Tattoo-Art, Stacconi realizza così «tele di forte impatto che rappresentano volti di donne certamente provocanti, se non anche provocatori, realizzate con la tecnica dello scatto fotografico con l’intenzione di racchiudere come in un frame l’intimità del personaggio rappresentato con una intensità emotiva e sensuale che coinvolge in pieno l’osservatore» come rileva la professoressa Muliere nell’opuscolo che accompagna la mostra. I due artisti quindi accomunati da una genuina tensione verso la ‘ricerca della verità’ – della loro verità – con scrupolosità lenticolare, che ci restituiscono, prosegue Muliere, «attimi di vita dei personaggi ritratti, come in un fotogramma cristallizzato nella loro apparente sempicità, ma che tale non è».

La scelta di Marino per questa mostra nelle parole del Sindaco Cecchi «è una scelta importante perché in questi due anni di amministrazione comunale sul settore della Cultura abbiamo cercato di imprimere un’accelerazione, cercando di tenere alto il livello dell’uso civico del Museo Mastroianni. Un museo molto importante, con caratteristiche che poche altre realtà hanno, insieme a Palazzo Colonna, dove siamo oggi, che, a livello di municipio è il più bel palazzo che esista ai Castelli Romani». La Cultura, ha proseguito il Sindaco «è un segno di Civiltà, di benessere, ossigeno alla vita di tutti noi e in questo senso la nostra città sarà sempre più aperta a ricevere gli artisti».

La vicesindaca Sabrina Minucci ha poi evidenziato e rimarcato l’impegno dell’associazione Gente Libera, esaltandone l’attivismo  che si articola in iniziative che spaziano da tematiche sociali e ambientali, passando anche per la solidarietà e il mutuo soccorso, fino ad arrivare alla cultura e tutto quello che si staglia in questo versante.

In ultimo l’Assessora alla Cultura Pamela Muccini ha voluto porre l’attenzione sull’Arte «che gioca un ruolo importante e fondamentale nella vita di ognuno: l’evoluzione sociale credo non possa esistere con l’evoluzione del Pensiero che può avvenire anche attraverso l’Arte, soprattutto attraverso l’Arte, perché l’opera di un artista ha la capacità di coniugare e cogliere il senso della conoscenza assoluta con la capacità di parlare allo spettatore, al fruitore dell’opera d’arte e trasmettergli un messaggio: si attua così un collegamento diretto tra artista, opera d’arte e spettatore. I valori fondamentali dell’Arte come comunicazione di conoscenza a livello anche inconscio, un ruolo fondamentale in questo senso dell’Arte per una decisa evoluzione di pensiero: dai graffiti nelle grotte ad oggi – ha poi concluso Muccini – l’uomo ha sempre cercato di lasciare un segno e trasmetterlo a noi, uomini e donne di oggi».

Nessuna replica prevista, al momento, di questa ‘Visione Diretta’: quello di ieri sera, nelle intenzioni dell’associazione Gente Libera e del suo primo fondatore Ivan Boccali, voleva essere un ‘unicum’, uno ‘one shot’ mirato a saggiare la risposta della cittadinanza a simili eventi.

Per Massimo Gabbani e Federico Stacconi la risposta, data la grande affluenza di pubblico registrata e il vivo interesse dimostrato per le loro opere, è stata senz’altro positiva, aprendo le porte ad ulteriori possibilità.  

mostra marino

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