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Frascati aspetta la sua magica “Novena di Natale”: dal 16 al 24 dicembre la cattedrale si apre alla tradizione

cattedrale san pietro frascati

Luci, regali, alberi addobbati, decorazioni e momenti di condivisione con la famiglia e i propri cari. Natale, oggi, è sicuramente tutto questo ma, spesso forse lo dimentichiamo, è una festa che affonda le proprie radici nella storia e in una tradizione che si ripete negli anni, richiamandoci inevitabilmente a un confronto con la nostra parte più spirituale, spesso sopita o trascurata per tutto il resto dell’anno.

Una tradizione che ogni comunità rappresenta in modi e forme differenti, rievocando gesti e rinnovando simboli e consuetudini. A Frascati, come ogni anno dal 1600 circa, si ripete immutata la tradizione della Novena di Natale. Quando fuori ci sono solo freddo, buio, silenzio e una città che ancora sonnecchia, la Cattedrale di San Pietro si illumina e dalle 5 si apre ai fedeli per ritrovarsi a vivere una delle esperienze più significative delle festività natalizie.

Un appuntamento che secoli addietro “garantiva” la partecipazione alla Messa a chi, lavorando nei campi, si alzava di buon mattino, mentre oggi vuole rinnovare e rivitalizzare la fede cristiana che troppo spesso, in occasione delle Festività natalizie, si ferma a luci, regali e cenoni, dimenticando la vera essenza di ciò che la comunità religiosa è chiamata a celebrare.

Anche quest’anno, dal 16 al 24 dicembre la Cattedrale di Frascati si animerà ogni mattina prima con il rosario alle ore 5.15 e poi, alle 5.45, con la celebrazione della Santa Messa: nove giorni di preparazione spirituale ad uno dei momenti più significativi del calendario liturgico e che, nel corso degli anni, hanno accompagnato la comunità tuscolana, chiamata al sacrificio di una sveglia anticipata per vivere appieno la suggestione del Natale. Nove giorni al termine dei quali, il 24 mattina, dopo la  funzione religiosa, in tanti rivivono l’immancabile tradizione dello squaglio di cioccolata riproposto dai bar di Frascati dove da sempre, davanti alla gustosa bevanda calda, amici e conoscenti si scambiano gli auguri per l’imminente arrivo della Notte più magica dell’anno.

Fino ad un decennio fa momento atteso e condiviso da grandi e giovani di età diverse, negli ultimi tempi, inutile negarlo, la partecipazione alla Novena di Natale si era però affievolita, restituendo tanti banchi vuoti e una liturgia orfana delle sublimi note del Maestro Pietro Delle Chiaie, storico organista della cattedrale tuscolana.

Come non ricordare l’antifona al Magnificat intonata in modo inconfondibile dal Maestro? Tu scendi dalle stelle, In Notte Placida, Astro del ciel…melodie capaci di evocare lontani ricordi e riportare indietro nel tempo.

Da diversi anni officiata esclusivamente dall’ex Vescovo Raffaello Martinelli, in passato la Messa veniva celebrata da parroci o sacerdoti del territorio rappresentativi di ordini diversi: i frati cappuccini, i francescani, i i salesiani della comunità di Villa Sora e i vari parroci della diocesi. Ognuno portava sul pulpito nell’omelia il proprio carisma caratterizzando con la propria sensibilità la preparazione al Natale. In tanti ricorderanno come fino a qualche anno fa i banchi erano strapieni di famiglie, di adulti e di tanti giovani e bambini assonnati, che ce la mettevano tutta per arrivare in chiesa prima delle 5.30 e non correre il rischio di rimanere in piedi per tutta la celebrazione, premiati poi da una colazione tutti insieme nei bar del centro, affollati già di primo mattino.

E oggi? Come sarà la preparazione a questo Natale? Cresce in città l’attesa per una Novena che, di fatto, segna un nuovo corso per la Diocesi Tuscolana, dallo scorso novembre guidata dal vescovo Stefano Russo e accorpata  a quella di Velletri Segni. A dare inizio alla Novena, proprio come da tradizione, sarà il nuovo vescovo, mentre ad officiare la Santa Messa sarà Padre Mauro Concardi, Missionario Oblato di Maria Immacolata. Un “ritorno al passato” che segna un primo, importante, cambio di passo…

Manca poco al 16 dicembre, quando la Cattedrale si aprirà di nuovo, con la speranza, forse mai perduta, di tornare a vedere quei banchi affollati e la promessa di guidare la comunità intera verso un Natale di serenità e foriero di pace.

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