Cronaca

Ancora un suicidio dal Ponte di Ariccia, morto 33enne di Latina: il 2024 si è aperto con l’ennesimo gesto estremo

Polizia ponte di ariccia rete

All’alba di questo martedì 2 gennaio, e del nuovo anno, il 2024, il Ponte di Ariccia è stato di nuovo interessato da un tragico suicidio. A meno di 3 settimane dall’ultimo episodio, che nella serata del 14 dicembre ha segnato la conclusione della vita di un 56enne di Velletri, il Ponte monumentale, costruito nel 19° secolo per collegare Albano Laziale ad Ariccia, si è trasformato nuovamente nel trampolino prescelto per l’ennesimo gesto di autolesionismo.

La comunità della cittadina dei Castelli Romani, questa mattina, si è trovata nuovamente a fronteggiare il dolore e lo sgomento in seguito a un altro estremo gesto. A perdere volontariamente la vita è stato un uomo di 33 anni, nato nel 1990, il cui cadavere è stato rinvenuto dagli agenti di Polizia del Commissariato di Albano.

La Polizia di Stato ha risposto prontamente ad una segnalazione, ma purtroppo non c’era più margine per ogni tentativo di soccorso, visto che il viadotto arriva fino ad un’altezza di 72 metri, non dando alcuno scampo.

Il monumentale ponte ariccino, da poco ristrutturato, continua così a essere testimone silenzioso di tragedie umane che lasciano un’impronta indelebile nella memoria collettiva ed anche questo 2024, ancora agli albori, ha già visto aggiornata questa tragica contabilità di morte, con la comunità sgomenta di fronte a questa ennesima tragedia annunciata.

A quanto trapela, dall’indagine della Polizia, sarebbero stati rinvenuti dei bigliettini all’interno del veicolo che l’uomo, originario della Calabria, ha utilizzato per recarsi da Latina (dove risiedeva) ad Ariccia (dove si è tolto la vita). Messaggi che potrebbero fornire elementi di comprensione delle motivazioni che hanno portato al gesto estremo, col magistrato di turno che ha disposto l’autopsia sulla salma, nel frattempo trasportata presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Tor Vergata.

Anche quest’anno, come in tanti di quelli che si sono rincorsi nei decenni scorsi, si tornerà inevitabilmente a parlare di come poter dissuadere i protagonisti di certe tragedie, per evitare che il Ponte possa continuare ad essere il palcoscenico di tante tragedie umane. Tuttavia sarà un bene concentrare gli sforzi sulla prevenzione, sull’ascolto attivo e sulla promozione della salute mentale per evitare che altre vite finiscano per perdersi in modo così tragico.

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