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Frascati – Dai rave party ai vernissage: chi è Alfredo Moraci, l’eclettico direttore del Museo Tuscolano

alfredo moraci

Trentotto anni, laureato in archeologia, Scuola di Specializzazione alla Ca’ Foscari di Venezia e dottore di ricerca all’Università di Tor Vergata, direttore del museo di Fondi, Alfredo Moraci, frascatano doc, è il nuovo direttore del Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini di Frascati.

Un’importante formazione classica declinata in chiave moderna, realizzando indagini archeologiche attraverso l’impiego di nuove tecnologie, come droni, laser scanner e georadar. Tatuaggi ovunque, dilatatori alle orecchie, allenatore di Judo e campione di Brazilian Jiu Jitsu e attivo nel panorama della musica elettronica underground: che Moraci non corrisponda allo stereotipo del classico e polveroso direttore di un museo pare fin troppo evidente.

A confermare le sue intenzioni “rivoluzionarie” per valorizzare il complesso cittadino, è stata la lunga e interessante chiacchierata fatta passeggiando nella sala delle esposizioni, dove spicca la statua di menade, ritrovata nell’estate 2023 al Parco archeologico di Tuscolo. “Un ritrovamento eccezionale – ha commentato Moraci – che sarà un importante traino per la riqualificazione e la valorizzazione del museo.

Perché la scelta di candidarsi per questo incarico di alta specializzazione, ma poco remunerato (5mila euro annui), e sicuramente tanto impegnativo?
Frascati è la mia città, e con grande entusiasmo ho deciso di presentare la mia candidatura. In qualità di direttore credo fortemente che il museo debba favorire il progresso culturale, sociale ed economico dell’intera comunità. Per raggiungere questo obiettivo mi impegnerò nella creazione di percorsi accessibili e inclusivi, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie digitali, per promuovere i nostri beni culturali in modo innovativo e coinvolgente.

Quali sono i primi progetti che intendi realizzare?
Ci sono molti progetti che ho intenzione di realizzare. In primis ho notato che il Museo non è inserito all’interno di un sistema più ampio di valorizzazione e promozione del territorio. Il mio obiettivo è quello di fare rete e collaborare attivamente con enti pubblici, imprese, università e operatori turistici. Più concretamente, stiamo lavorando a dei partenariati strategici per la creazione di più biglietti integrati, che consentiranno di visitare il Parco Archeologico del Tuscolo, villa Mondragone, e alcune aziende vinicole del territorio. Inoltre, partendo dal museo, stiamo ideando dei percorsi di e-bike e trekking per esplorare, in modo sostenibile, i Castelli Romani. Infine, per quanto concerne la didattica abbiamo avviato un primo dialogo con i dirigenti scolastici, per far conoscere il museo, attraverso visite guidate, laboratori educativi e programmi di alternanza scuola lavoro.

Quindi un museo che sia valorizzato dal punto di vista turistico e non solo didattico, anche per compiere il salto di qualità che possa giustificare un aumento del prezzo del biglietto, oggi fermo a 3 euro.
Esattamente. Oggi siamo inseriti all’interno del progetto Tuscolo Eterna Bellezza, che prevede diversi incontri con le scuole del territorio e dà la possibilità di assistere al cantiere di restauro della statua da poco ritrovata. Inoltre, vorrei avviare un partenariato con il Consiglio Nazionale delle Ricerche finalizzato all’integrazione delle nuove tecnologie nella fruizione e valorizzazione dei beni culturali. Detto ciò, la didattica può, e anzi deve, sposarsi con l’aspetto di promozione turistica, in un’ottica di complementarità di questi due aspetti.

Sappiamo che a breve il museo si rifarà il look, cosa accadrà?
Il Comune ha vinto un bando della Regione Lazio, ottenendo 200 mila euro per la risistemazione degli spazi delle Scuderie Aldobrandini. Da qui a un anno verrà riqualificato il cortile esterno e ripensato l’allestimento museale attraverso un percorso multisensoriale, che consentirà al visitatore di vivere un’esperienza unica. Ci saranno poi percorsi inclusivi per persone con bisogni speciali.

Quali saranno quindi i prossimi passi?
Il primo passo è creare un museo “accattivante”, per cui stiamo realizzando il nuovo materiale informativo. Inseguito, verrà pubblicato anche un catalogo del museo. In una seconda fase passeremo alla promozione vera e propria, contattando i tour operator, che già gravitano sul territorio, ma non considerano il museo. Dobbiamo puntare ad attrarre i tanti visitatori che possono facilmente arrivare da Roma, anche con il treno. In conclusione, la valorizzazione delle risorse culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche consentirà di attrarre visitatori da tutto il mondo, affinché il nostro territorio possa continuare a prosperare. Le idee e la volontà ci sono: è il momento di passare all’azione e cambiare il volto di questo museo!

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