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L’On. Andrea Volpi sulla Riforma Fiscale del Governo Meloni: «Aiutare chi è in difficoltà e combattere furbetti e grandi evasori»

Torna Montecitorio News, la rubrica che ci fa entrare direttamente nel cuore di uno dei due rami del Parlamento - quello della Camera dei Deputati - grazie ai contributi dell'on. Andrea Volpi

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Torna Montecitorio News, la rubrica che ci fa entrare direttamente nel cuore di uno dei due rami del Parlamento – quello della Camera dei Deputati – grazie ai contributi dell’on. Andrea Volpi. In questa occasione il deputato, già Sindaco di Lanuvio, ci presenta alcuni aspetti salienti della Riforma Fiscale, d’estrema attualità in questi giorni.

Riforma Fiscale: aiutare chi non può pagare e combattere i furbetti e i grandi evasori

di Andrea Volpi *

«Secondo i dati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate, nel 2023 è stato raggiunto il record di recupero dell’evasione fiscale e allo stesso tempo anche un gettito maggiore per 26 miliardi. Queste informazioni ci dicono che si sta andando verso la direzione giusta, collaborativa e non vessatoria, in modo che i cittadini percepiscano lo Stato non come un nemico da combattere o aggirare ma come un’azienda di famiglia in cui tutti fanno la propria parte per crescere.

Su questa scia il Consiglio dei Ministri dello scorso 11 marzo ha approvato due dei decreti attuativi della Legge Delega sulla Riforma Fiscale. Inizia quindi a prendere concretamente forma il progetto del Governo Meloni di ridefinire le regole del fisco per sostenere chi vuole pagare ma è impossibilitato a farlo e combattere chi, invece, pensandosi più furbo degli altri evade recando danno alle casse dello Stato.

I decreti appena approvati si occupano principalmente del riordino del sistema nazionale della riscossione e in particolare dell’aumento della dilazione dei pagamenti per i contribuenti in difficoltà, del cosiddetto “discarico automatico” e di una semplificazione in tema di accertamenti e di compensazione automatica di microcrediti.

Scendendo più nel dettaglio la prospettiva dell’aumento, sia di numero che di tempo, del sistema di rateizzazione è certamente una delle novità più importanti. Nel testo, infatti, si prevede che gli atti di accertamento emessi dal 1° gennaio prossimo vedranno allungarsi il calendario dei pagamenti con un sistema progressivo con due meccanismi differenti.

Il primo riguarda i contribuenti con debiti fino a 120mila euro che autodichiarano la propria condizione di difficoltà: in questo caso le rate salgono dalle attuali 72 a 84 nel 2025-26, a 96 nel 2027-28 e a 108 a partire dal 2029. Se invece la condizione di affanno è documentata con l’Isee nel caso di persone fisiche o ditte individuali o con dati contabili in tutti gli altri casi, allora le rate potranno salire a 120 già dal prossimo anno.

In questa seconda ipotesi, la dilazione decennale sarà generalizzata per i debiti sopra 120mila euro, mentre per le cifre inferiori accanto al numero massimo di rate è previsto un minimo in salita con la stessa progressione vista sopra (almeno 85 rate per le richieste presentate nel 2025-26, 97 nel 2027-28 e 109 dal 2029).

Andrea Volpi

Sempre sul tema della riscossione i decreti prevedono la costituzione di una commissione ad hoc per trovare le soluzioni per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse e l’introduzione del cosiddetto “discarico automatico” a partire dal 2025, ossia lo stralcio di tutte cartelle non riscosse, emesse nei 5 anni precedenti al 31 dicembre di ogni anno, per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione.

In particolare l’Agenzia può anche procedere al «discarico anticipato» per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato «la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale» o «l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti».

In materia di semplificazione invece si va verso una corsia preferenziale per i mini-rimborsi. In pratica chi vanta un micro-credito fino a 500€ potrà usufruire di una compensazione automatica che non impone all’agenzia di verificare eventuali iscrizioni a ruolo a carico del contribuente.

Infine, per accorciare i tempi e frenare l’emergere di nuovi arretrati, il decreto attua i principi di delega che chiedono dal 1° gennaio 2025 all’amministrazione di notificare la cartella entro 9 mesi dall’affidamento e impone una data di scadenza quinquennale agli accertamenti, con l’eccezione dei carichi sospesi, interessati da procedure esecutive o concorsuali oppure oggetto di accordi previsti dal Codice della crisi d’impresa.

Con questi decreti il Governo Meloni introduce importanti novità che hanno come obiettivo quello di migliorare e sviluppare il rapporto tra fisco e contribuenti. Questa riforma garantisce a tutti i contribuenti, soprattutto a coloro che si trovano in condizioni di difficoltà, di poter sanare i loro debiti tributari nella giusta misura e nel giusto tempo e provare a invertire il paradigma del fisco come grande nemico dei lavoratori».

* Deputato di Fratelli d’Italia e Sindaco di Lanuvio


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