POLITICA

Genzano – Bocciate in Consiglio comunale le istanze di consiglieri e cittadini sulla nuova mensa della scuola Manzoni

L'assise ha discusso in merito alla richiesta di consiglio comunale straordinario presentato dai consiglieri Neglia, Rosatelli, Di Veronica e Gabbarini sulla realizzazione della mensa della scuola Manzoni, ma le richieste, dopo un dibattito serrato, non sono state accolte

consiglio comunale genzano

Aula consiliare insolitamente piena nel pomeriggio del 2 maggio a Genzano in occasione del Consiglio Comunale deputato a discutere anche della questione della realizzazione della nuova mensa scolastica della scuola Manzoni.
I lavori, finanziati con fondi Pnrr, sono stati osteggiati da famiglie e personale scolastico fin dal momento della comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale, della quale, peraltro, sono state criticate le tempistiche e l’assenza di confronto.

Negli ultimi giorni, poi, la situazione si è incrinata ulteriormente a seguito del ricorso presentato dai cittadini al Presidente della Repubblica, al quale l’amministrazione ha risposto dando incarico ad un legale per l’opposizione al ricorso straordinario e l’eventuale trasposizione dinanzi al Tar, con richiesta risarcimento danni per il mancato avvio dei lavori.

La localizzazione della mensa, al posto del giardino antistante l’edificio, quotidianamente utilizzato per momenti di svago e attività varie, si verrebbe a trovare anche ad una distanza troppo ravvicinata alla parte finestrata dell’edificio dove si trovano tre aule, le quali, secondo le normative vigenti, diventerebbero inutilizzabili.

“Queste potenziali criticità non sono mai state portate all’attenzione del Consiglio comunale” ha sottolineato Di Veronica leggendo la proposta di convocazione del Consiglio straordinario, richiesto per sopperire alla mancanza di concertazione e avviare una serie di verifiche tecniche sulla regolarità dell’intervento ed eventualmente, trovare una localizzazione maggiormente idonea.

Alla luce delle novità sopraggiunte, poi, con un nuovo e aggiornato emendamento, i consiglieri di opposizione hanno anche richiesto al Sindaco di ritirare la richiesta di trasposizione al Tar e di risarcimento danni.

La maggioranza ha per contro ribadito le migliorie che si intendono apportare al plesso scolastico, con una nuova e più funzionale mensa scolastica, la realizzazione del giardino nelle zone laterali dell’edificio, dove verranno spostate le alberature, con nuovi arredi esterni e la classe all’aperto già presente in altri plessi del territorio. Nelle tre aule le cui finestre saranno posizione a ridosso della nuova costruzione, sono previsti un laboratorio e aule studio che possano arricchire l’esperienza formativa.

Il dibattito si è poi infiammato determinando un’interruzione dei lavori in aula, alla ripresa dei quali sia l’emendamento che la mozione per la richiesta del Consiglio comunale sono state bocciate.

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Il dibattito in aula

Rosario Neglia, prendendo la parola, ha ribadito che “La nuova mensa è una scelta politica scellerata perché l’Amministrazione ha scelto di aderire ad un bando di finanziamento Pnrr senza preventiva condivisione con l’istituzione scolastica ed il Consiglio comunale”.

“Se questo progetto provoca malumori e contrasti – ha rincarato la dose Fabio Papalia – , allora poggia su valutazioni sbagliate, ed è quindi opportuno rivedere la strategia”.
“Facciamo una figura becera perché un finanziamento dovrebbe portare un valore aggiunto alla cittadinanza e non dovrebbe tramutarsi in una guerra tra poveri. A questo punto deve subentrare la politica, perché la politica è mediazione” ha aggiunto il consigliere in quota FdI.

A difendere l’operato dell’Amministrazione è stato per prima il consigliere Roberto Borri, secondo il quale il Comune si è trovato costretto ad opporsi al ricorso e la trasposizione al Tar è stata richiesta per accorciare i tempi, perchè si rischia di perdere il finanziamento e la situazione potrebbe diventare molto delicata”.
“Il giardino – ha aggiunto Borri – non si perde, ma verrà recuperato sugli spallettoni laterali dove verranno anche spostate le alberature. Verrà inoltre realizzato un cancello per permettere il collegamento diretto con il campo sportivo sovrastante”.

“È falso che l’Amministrazione sia costretta a ricorrere al Tar, era obbligata a difendersi ma non in questo modo – ha ribattuto Piergiuseppe Rosatelli -, come è falso che il ricorso al Tar permetta tempi più brevi. Poi vorremmo capire perchè il cantiere si è bloccato, perchè può tranquillamente continuare, forse non lo si fa perchè c’è qualche altro problema. Bisogna avere un gran coraggio per chiedere il risarcimento danni a chi sta esercitando un proprio diritto costituzionale. Va poi considerato che i cittadini sono ricorsi al Presidente della Repubblica perchè sono venuti a conoscenza del progetto quando erano già scaduti i termini per il ricorso al Tar”.

“Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è un atto giurisdizionale con la quale è stato richiesto l’annullamento degli atti, previa sospensiva – ha detto Valentina Pavan – e se dovesse arrivare la sospensiva poi dovremo ripristinare lo stato dei luoghi.  Di fronte un atto del genere nessuna Amministrazione può evitare di costituirsi in giudizio, è una difesa dovuta perchè l’amministrazione deve porre in essere tutti gli atti per difendersi dai possibili danni per la perdita del finanziamento, a tutela di tutti i cittadini e non solo dei 244 firmatari”.

“Non è detto che dobbiamo arrivare ad una sentenza, nessuno ci vuole arrivare, ed ecco perchè abbiamo richiesto la trasposizione al Tar”, ha poi aggiunto Pavan, smentendo la volontà di intimidire i cittadini firmatari del ricorso.

“Sembra che il problema sia dei cittadini che hanno fatto ricorso, quando invece la responsabilità è dell’Amministrazione che non ha saputo interloquire con tutti gli interessati – ha detto Flavio Gabbarini -, perchè tutto parte dal fatto che secondo i cittadini ed anche secondo noi, il progetto è sbagliato”.

“I cittadini avevano solo quell’arma a loro disposizione e mi chiedo perchè in consiglio comunale non si discuta mai dei finanziamenti del Pnrr. Si sta perdendo la politica perchè se si esclude dal confronto il consiglio comunale, che rappresenta tutta la cittadinanza, i cittadini stessi perdono i loro punti di riferimento”.

“La cosa più grave è portare in giudizio i cittadini – ha aggiunto Gabbarini -. Secondo quanto scritto dall’avvocato del comune, nella richiesta di trasposizione al Tar, i cittadini hanno fatto una lite temeraria, ossia in malafede”.

“Io spero che il comune ritiri questo progetto, perchè non deve essere fatto per forza solo per non perdere il finanziamento, perchè se è sbagliata si fa un danno ai cittadini di oggi e a quelli del futuro”, ha concluso Gabbarini.

“Nessuno ha detto che il progetto è un intervento migliorativo dei servizi scolastici della città – ha ribattuto Antonino Fabbri -. Siamo sicuri che i cittadini sapessero cosa stavano firmando?”.

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Le parole del Sindaco Zoccolotti

“Nessuno vuole dare colpe ai cittadini, ed anche io ho la mia responsabilità sulla situazione che si è generata, come tutti noi”, ha esordito il Sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, che poi ha dato lettura al comunicato fatto circolare poco prima dell’inizio dell’assise (LEGGI), nel quale viene spiegata la posizione della maggioranza e sottolineati gli importanti investimenti messi in campo per valorizzare le scuole del territorio.

Il Primo cittadino ha poi aggiunto che “Abbiamo dovuto fermare i lavori perchè, vista la richiesta di sospensiva, il Codice degli Appalti impone di attendere la pronuncia del giudice per firmare i contratti e avviare i lavori”.

“Ad oggi non abbiamo una data certa di inizio e quindi non possiamo già organizzare le modalità con cui verranno svolti”, ha poi detto Zoccolotti rispondendo alle perplessità avanzate dalla minoranza circa la continuità dell’attività scolastica durante il cantiere.

“Non è corretto dire che di questo progetto non sapeva niente nessuno – ha detto in conclusione il Sindaco -, ci sono gli atti prodotti ed abbiamo partecipato ai bandi pubblici in un periodo in cui tutte le Amministrazioni hanno fatto lo stesso. Tutti i progetti hanno ricevuto i pareri degli Enti preposti, ed alla Manzoni impegneremo ulteriori soldi per la rimodulazione degli spazi sia interni che esterni, perchè vogliamo che i nostri studenti siano al passo con i tempi e che godano di spazi di qualità”.

La lunga esposizione del Sindaco non ha convinto i consiglieri dai banchi della minoranza, che sono rimasti sulle loro posizioni.

Rosatelli nello specifico ha richiesto di vedere il certificato di interruzione dei lavori, non condividendo le spiegazioni addotte dall’Amministrazione. “Il problema persiste perchè nella discussione si è scesi su un piano giurisdizionale e non politico, senza la volontà di mediare tra le parti” ha detto Papalia.

“Ora non è più possibile ragionare perchè il progetto è stato già appaltato” ha sentenziato Neglia. Dello stesso avviso Gabbarini, anche lui firmatario della mozione che, però, non ha fatto breccia nella maggioranza.

La minoranza, al termine della votazione, ha abbandonato i lavori dell’aula, decidendo di non procedere con gli ulteriori punti all’ordine del giorno.

 

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