Lettera al direttore

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Frascati – Aumento tariffe al parcheggio della Stazione, una cittadina: “Ferrovie dello Stato crede siamo polli da spennare?” fotogallery

Abbiamo ricevuto una analisi critica e puntuale della delicata situazione da parte di una cittadina, lavoratrice pendolare che intende risvegliare le coscienze di tanti altri cittadini nella sua stessa condizione.

stazione frascati
Gli esorbitanti aumenti delle tariffe del parcheggio della stazione ferroviaria di Frascati continuano a sollevare polemiche tra cittadini e pendolari su cui si è abbattuta la scure delle politiche aziendali di FS Park (ex Metropark).
Dopo il netto intervento sul tema pubblicato ieri dalla lista civica di maggioranza RiGenerazione Frascati , rappresentata in consiglio comunale da Michele Arganini, abbiamo oggi ricevuto la lettera di una cittadina, una lavoratrice pendolare, che ha commentato la delicata situazione, analizzata da lei già da tempo, mettendo in luce le problematiche affrontate dai pendolari che quotidianamente utilizzano la stazione tuscolana, come collegamento per la Capitale.

Senza considerare che quella in arrivo sarà una nuova estate di passione per i pendolari dei Castelli Romani, in virtù dell’interruzione ferroviaria, di 40 giorni, che inizierà il 23 luglio, per protrarsi sino al 1° settembre.

La lettera, che di seguito riportiamo, rappresenta un grido d’allarme sulla legittimità e l’impatto di tali rincari.

“Buongiorno, ho appena letto la vostra recente notizia dal titolo RiGenerazione Frascati sugli aumenti folli di Ferrovie al parcheggio della stazione: “Assurda politica aziendale da contrastare ad ogni livello” vi scrivo proprio in merito all’esorbitante aumento dei costi di sosta all’interno del parcheggio della stazione ferroviaria di Frascati a partire dal primo maggio 2024.
La mia intenzione è quella di chiedervi di aiutarmi a risvegliare la coscienza civica dei nostri concittadini: di fronte a questa ingiustizia, non sembra che ci sia alcun barlume di dissenso e di critica.

La prima domanda che sorge spontanea è se questa modifica sia legittima.

parcheggio stazione frascati

Ovviamente le rimodulazioni dei prezzi sono possibili ma a quale condizione? Non sono un avvocato ma, a buon senso credo che condizione essenziale perché un operatore possa modificare in maniera sostanziale i prezzi è che vi sia una giustificazione.

Come si può leggere dal comunicato al seguente link https://www.fspark.it/content/metropark_nd/it/parcheggi/centro-italia/frascati.html  FS Park/Metropark non fornisce alcuna informazione in merito alle motivazioni che hanno obbligato la società ad aumentare i prezzi. Neppure l’operatrice che mi ha contattata qualche giorno prima della scadenza del mio abbonamento per avvisarmi delle modifiche, a domanda specifica, comprensibilmente imbarazzata, non ha saputo dare una motivazione e mi ha assicurato, su mia esplicita richiesta, che avrebbe fatto presente il mio malcontento ai responsabili.

Un aumento dei prezzi di tale portata, infatti, dovrebbe corrispondere ad un sostanziale miglioramento dei servizi offerti ma non si vede traccia di alcuna evidente miglioria (ricordo che si tratta di un parcheggio non custodito).

Piuttosto occorre sottolineare alcuni fatti: a partire almeno da 03/06/2023, come testimoniato dalle fotografie che riporto in allegato, il parcheggio ha progressivamente diminuito il numero di posti auto disponibili nella zona migliore del parcheggio perchè più ombreggiata. Dato il tempo trascorso deve trattarsi di problemi difficilmente risolvibili per gravità o per incapacità.

Il parcheggio nelle fasce orarie di utilizzo dei pendolari non è mai pieno. Stiamo parlando di lavoratori non di gente che va in giro a passeggio. L’utilizzo del mezzo ferroviario dovrebbe essere incentivato in quanto ecologicamente più sostenibile rispetto al recarsi al lavoro in auto. È di tutta evidenza, quindi, come l’aumento dei prezzi sia frutto di una aggressiva politica commerciale ed oltretutto non trasparente, infatti, nell’informativa, FS Park, non ha indicato quali erano le tariffe vecchie (non è obbligatorio che tutti sappiano quanto era il prezzo precedente) o la portata dei rincari.

So che il parcheggio in oggetto è da lungo tempo oggetto di discussioni in merito al suo ampliamento. Questo c’entra qualcosa con l’aumento dei prezzi? Si vogliono scaricare i costi sui consumatori? Si tratta di un modo per disincentivare l’abbonamento da parte dei consumatori per limitare future lamentele nel momento in cui il parcheggio dovrà essere liberato per consentire i lavori?

Mi domando a questo punto secondo quale illuminata teoria di marketing il management di FS Park/Metropark abbia deciso di percorrere una simile strategia.

Mi domando anche se il Comune di Frascati o i comuni limitrofi si siano mossi in qualche modo per tutelare i loro cittadini lavoratori: hanno pensato di sopperire a questo disservizio con il parcheggio della stazione di Tor Vergata? Hanno fatto pressioni per coordinare gli orari degli autobus con quelli del servizio ferroviario? Per far passare gli autobus nelle pertinenze della stazione? Per includere nella tariffa dell’abbonamento ferroviario almeno il trasporto pubblico verso i comuni limitrofi?

Non so, continuiamo a inzeppare i parcheggi del comune di Frascati con centinaia di macchine, riversiamoci anche quelle dei lavoratori che non si piegheranno a questi aumenti, e teniamo sempre vuoto il parcheggio della stazione. Mi sembra un’ottima idea!

Una cosa è certa, i servizi peggioreranno ed i soldi che i lavoratori spenderanno per pagare gli aumenti del parcheggio non li spenderanno negli esercizi commerciali del territorio perché i soldi, purtroppo, non si fabbricano (che senso ha anticipare l’orario di chiusura alle 22.00? Chi sono tutte queste persone che parcheggiano alla stazione di Frascati dopo le 22.00 che necessitano del posto auto lasciato dai lavoratori? Chi arriva tardi dal lavoro non avrà più la libertà e la tranquillità di cenare fuori a Frascati. Tutto senza senso!).

Il fatto che mi amareggia di più e a cui tengo maggiormente, però, è che non vedo nessuno dei miei colleghi lavoratori che parla di questo argomento sul treno, nessun volantino, nessuno spirito di dissenso.

Vogliamo fare sentire la nostra voce di consumatori? Vogliamo dimostrare che non siamo dei semplici polli da spennare? Abbiamo ancora un po’ di amor proprio? Questa è solo una delle tante ingiustizie che accadono nella vita ma il nostro spirito critico, i nostri anticorpi ai soprusi dove sono finiti?

Ci sottometteremo supinamente anche di fronte ad ingiustizie più gravi? Esiste ancora una collettività che si autotutela? Esiste ancora un interesse comune?

G.P.

Aumenti spropositati e non giustificati

ABBONAMENTO COSTO VECCHIO COSTO NUOVO VARIAZIONE
Mensile 35,00 € 70,00 € +100%
Trimestrale 95,00 € SOPPRESSO +71% a +121%
Semestrale 190,00 € 350,00 € +84%
Annuale 385,00 € 650,00 € +69%

L’orario di apertura è stato ridotto dalle 06:00-00:00 a 06:00-22:00, una diminuzione di due ore giornaliere.

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