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Rocca di Papa – L’Amministrazione ritarda nell’approvazione del Rendiconto 2023: interviene il Prefetto

consiglio comunale rocca di papa

L’Amministrazione di Rocca di Papa è in ritardo nell’approvazione del rendiconto di gestione dell’anno finanziario 2023 ed interviene la Prefettura. Il termine ultimo per l’approvazione del documento di rendicontazione economico finanziaria dell’Ente, infatti, era il 30 aprile scorso.

Le disposizioni vigenti prevedono, nei casi di mancata approvazione, l’intervento del Prefetto  che assegna all’Ente ulteriori 20 giorni, al termine dei quali è previsto l’inizio della procedura di scioglimento del Consiglio comunale.

Ad oggi il documento contabile è stato approvato solamente in Giunta lo scorso 16 maggio, e manca ancora la comunicazione ufficiale di convocazione del nuovo Consiglio comunale. Il Prefetto di Roma Giannini ha dunque concesso una ulteriore e definitiva proroga di venti giorni a far data dal 20 maggio, entro la quale l’organo consiliare dovrà approvare il rendiconto.

Cos’è e cosa comporta

Il Rendiconto di Gestione è il documento mediante il quale avviene la dimostrazione dei risultati della gestione dell’Ente. Deve essere deliberato dal Consiglio Comunale e comprende il conto del bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio.

La mancata approvazione del documento contabile entro il termine fissato dalla legge, comporta la sospensione del versamento della seconda rata dei trasferimenti ordinari fino all’avvenuta approvazione del documento (articolo 11, comma 70 della legge regionale 17/2008).
La legge regionale 24/2009, all’articolo 10, prevede, altresì, il riparto della quota residuata dopo l’assegnazione dei trasferimenti ordinari, per il 70% a favore di tutti i Comuni e per il 30% a favore dei soli Comuni che abbiano approvato il rendiconto di gestione entro il termine di legge. Pertanto, la mancata approvazione entro il termine di legge del rendiconto di gestione determina, in aggiunta alla sospensione dell’erogazione dei trasferimenti ordinari, anche la non assegnazione di una parte di trasferimenti previsti dalla legge regionale finanziaria a favore dei Comuni “virtuosi”.

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