Nonostante il tentativo dei vertici amministrativi di far chiarezza non accenna a placarsi, a Velletri, la diatriba sulle nuove Antenne di telefonia mobile.
All’indomani dell’incontro pubblico in Sala Tersicore, dov’è stato dettagliatamente illustrato il piano redatto dalla Polab, il sito di Pratolungo – dove si stanno ultimando i lavori per l’apposizione di una nuova antenna – è stato presidiato dalle forze dell’ordine sin dalle prime ore del mattino, tra le proteste dei residenti e dei membri del Comitato StopAntenna.
Per timore di tafferugli gli operai e i tecnici delle aziende in azione hanno infatti richiesto l’intervento di Polizia e Carabinieri. Senza tralasciare che sul posto, in mattinata, sono stati trovati i cavi elettrici collegati alla centralina completamente tranciati. La Polizia di Velletri, diretta dal dottor Roberto Cioppa, ha aperto un’indagine per accertare le cause del fatto; sul posto anche la squadra scientifica dei Castelli Romani per i rilievi tecnico scientifici.
“Quando il cellulare ha molte tacche – ha sottolineato Turco – il campo è molto basso, mentre se l’antenna è troppo lontana l’esposizione è più forte per potenziare il segnale. Per questo paradossalmente tra i siti più inquinati abbiamo scuole e ospedali, con antenne lontane ma tanti telefoni concentrati nello stesso posto. Il mercato dei cellulari ha saturato la popolazione, e pur partecipando emotivamente alla questione è chiaro che se tutti utilizzano un servizio le antenne diventano necessarie. Abbiamo sette punti, tra i ripetitori già attivi, dove la situazione si può migliorare con interventi che non comporterebbero costi all’operatore ma allevierebbero di gran lunga le problematiche degli ultimi mesi. La mappa evidenzia la rete molto fitta di un gestore, e quindi al tempo stesso il timore per possibili nuove richieste da parte degli altri per migliorare il servizio”.
La linea d’azione espressa dal nuovo piano, che dovrà essere approvato in Consiglio comunale, porrebbe attenzione a pochi ma decisivi interventi per migliorare le condizioni attraverso delocalizzazioni dei punti più critici, abbassando le esposizioni e regolarizzando l’installazione di eventuali altre antenne.
Quasi superfluo aggiungere che la ‘battaglia’ non è ancora giunta all’epilogo finale…
(con la collaborazione di Edoardo Baietti)
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