POLITICA

Van Ban all’attacco: ‘il Papa sacrificato per schifosi e malvagi interessi…’

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Non sarà la ricerca del voto in più a sradicarne la profonda fede nel Dio delle Sacre Scritture,  al quale si è sempre  e comunque rapportato, come ben testimoniato anche dalla sua straordinaria produzione artistica, dove le opere legate alle radici cattoliche non sono mai difettate.

E’ un Van Ban che si avvicina alla data ‘x’ del suo impegno sociale e politico ancora scosso nell’animo per quanto avvenuto in Vaticano. Un addio, quello di Papa Benedetto XVI, che se da alcuni è stato accolto con noncuranza e distacco, in lui, profondamente cattolico, ha provocato un vero e proprio sconquasso umano.

Non lo troverete col faccione appiccicato ad un manifesto; a malapena, se glielo chiederete, vi darà un bigliettino elettorale. Ma la sua campagna elettorale il ‘Maestro della China’ la sta facendo, cercando il contatto umano coi suoi interlocutori, molti dei quali suoi grandi estimatori. Ci sarà anche lui, nella due giorni del 24-25 febbraio tra i candidati per il rinnovo del consiglio regionale, inserito all’interno della LISTA CIVICA PER BONGIORNO PRESIDENTE, quale espressione del gruppo dell’UDC che fa capo a Luciano Ciocchetti, che tra le oceaniche cene in sostegno di Sbardella, uno che di manifesti ne ha fatti a milioni pur di riprendersi la poltrona che ha già dato riparo alle sue terga, non dimentica, o almeno ci prova, gli altri candidati.

Proprio in consiglio regionale Van Ban conta di entrare per portarvi le proprie peculiarità di persona per bene, lontano dalle dinamiche insulse di una politica immorale. Ma è a Benedetto XVI, e alla sua sorprendente scelta, che Van Ban si rifà, ancora sdegnato per i motivi che, ne è certo, hanno spinto il Pontefice a lasciare il passo al nuovo che verrà.

 

VAN BAN, CANDIDATO ALLE REGIONALI NELLA ‘LISTA CIVICA PER BONGIORNO’, INSIEME A LUCIANO CIOCCHETTI, CANDIDATO PER L’UDC ALLA CAMERA

“Nessuno, ne i Cardinali, ne i Vescovi, né gran parte dei preti, ha rispettato quello che la Madonna ha lungamente detto a Medjugorie, ovvero di  pregare per il Santo Padre. Ed allora lui si è fatto da parte, per non appartenere più ad una Chiesa che non sentiva più partecipe del proprio destino. Gran parte del Clero non ha pregato per lui, per poter continuare a lavorare per i propri scopi di lucro, schifosi e malvagi, pensando unicamente alla propria carriera, e senza più badare appieno all’evangelizzazione”. Accuse pesantissime quelle di Van Ban, le accuse di un uomo profondamente innamorato del Cristo e dei suoi dettami, da non poter ancora accettare che un Papa si sia fatto da parte. Condanno tutti quei personaggi dell’ambiente clericale che hanno desiderato l’affossamento di Papa Benedetto Decimosesto, e condanno coloro che non hanno dato peso ed obbedito alle parole della Madonna, Regina della Pace. Non può essere stata una coincidenza che il suo maggiordomo, ovvero l’uomo a lui più vicino, lo abbia tradito in quel modo, quasi barattandolo. Non un caso neppure che un falco, poco prima, abbia attaccato la colomba da lui liberata, come non è stato affatto casuale quanto accaduto la sera delle sue dimissioni, quando un fulmine, fotografato dai giornali di mezzo mondo, ha squarciato la cupola della Basilica di San Pietro. 3 segni straordinari, di quelli che solo Dio sa usare, ma non tutti uomini interpretare”.

“Preferisco non essere votato, ma non parlerò mai col solo scopo di compiacere qualcuno. Conosco sacerdoti che si fanno tatuaggi quando il Signore nella Bibbia lo nega.  Ci sono sacerdoti più attenti alla propria carriera, e più protesi alla crescita economica che non spirituale dei propri fedeli. Preferisco non essere votato – continua ancora il candidato della Lista Civica per Bongiorno – ma condanno il sacerdozio che tradisce e continua a tradire Cristo. Il Papa ha fatto bene ad astenersi da questa infame corsa a voler rappresentare una Chiesa sempre più lontana dai passi delle Sacre Scritture, in una continua rincorsa ad una modernizzazione che non va di pari passo con la sacralità di quanto Iddio c’ha voluto tramandare. Il Cielo è bello quando è stellato? La risposta è si, ed infatti non c’è bisogno di spostare le stelle per renderlo più bello. Allo stesso modo la Chiesa non deve cambiare, ma rispettare sempre e comunque quanto riportato nella Sacra Bibbia, senza dover forzatamente rincorrere modelli che non gli appartengono e non appartenevano di certo ad un Papa del valore di Benedetto XVI, che così facendo ha voluto salvare la vera Chiesa, dando un segnale inequivocabile”.

Un Van Ban intimamente scosso, che arriva a proferire quanto segue: “Benedetto Decimosesto sarà sempre e comunque il mio Papa. Purtroppo c’è qualcosa che non mi quadra più nella Santa Chiesa Madre; vi continuerò ad obbedire ma qualcosa è cambiato. L’ex Cardinale della Diocesi Velletri – Segni, alla quale sono da sempre profondamente legato, avendo li molti amici, continua ad essere il nostro Papa. Qualsiasi Pontefice verrà dopo dovrà fare i conti con lui; non esistono due Papi, e se lui ha abdicato di certo qualcosa non torna. Sono disposto ad accettare tutto – continua – ma non che l’ipocrisia umana spinga a fare qualcosa contro il Vangelo di Cristo, sia un Capo di Stato o un semplice elettore”.

Tra tanto sdegno un messaggio di autentica speranza:  “non bisogna mai dimenticarsi che Iddio ha detto una cosa ben precisa, attraverso la voce di Cristo: ‘non prevarranno’! Satana potrà anche mangiarsi i suoi falsi e ipocriti sacerdoti, ma quelli veri rimarranno e saranno lì, pronti ad aiutare le persone. Pronti a lottare contro ’ipocrisia, la menzogna e la falsità, per far prevalere la carità e la solidarietà; i malvagi non prevarranno, mai!”.

Prima di dirigersi verso le panche del santuario del Divino Amore, per inginocchiarsi e pregare, per poi iniziare un nuovo giro a caccia di voti, lancia rasoiate devastanti contro i candidati presidente delle liste concorrenti: “Beppe Grillo desidera unicamente che a prevalere sia il caos. Storace parla parla, ma per colpa sua si dovranno continuare a pagare tassi d’interesse fino al 2040 per le tante spese folli del passato, mentre Zingaretti, pur sapendo che si stavano per abolire le Province delle sue funzionalità, ha speso centinaia di milioni di euro, iniziando una lunga campagna elettorale anticipata”. 

 

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