NOBEL ALLE DONNE AFRICANE, ANCHE GENZANO LE CELEBRA

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Il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani, è il giorno in cui il comitato di Oslo consegnerà il Nobel per la Pace alle liberiane Ellen Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee e alla yemenita Tawakkul Karman. In questa occasione, la Campagna Noppaw che ha proposto il Nobel per la Pace a tutte le donne africane festeggerà questo evento che riconosce il cammino e l’impegno quotidiano di tutte le donne per la pace: l’appuntamento centrale, sarà “Walking Africa live Show!” al palazzetto “Gino Cesaroni” di Genzano a partire dalle 20 di sabato 10 dicembre. Sul palco si alterneranno canzoni e testimonianze dal mondo africano, tra le quali quella di Amii Stewart e la Walking band. Durante la serata verrà proiettata la video intervista realizzata da Carmen Lasorella alla presidente della Libera, Ellen Johnson Sirleaf. Alla conferenza stampa ha preso parte anche Helene Yinda, teologa camerunense: “Le donne africane portano sempre a pelle i loro bambini perché in questo contatto sytretto ci si ppassa l’unione di vita, di gioia. Ringrazio il Sindaco e la città per le braccia aperte che potrebbero contenere tutte le donne africane”. “Molto contento” si è detto Eugenio Melandri, presidente dell’Istituzione e tra i promotori della Campagna Noppaw. “Nessuno di aspettava questo risultato ma siamo orgogliosi che l’Africa cammini con le gambe delle donne”. Il sindaco Flavio Gabbarini, dopo aver ringraziato Melandri, ha ricordato come “la scelta di portare la comunicazione del Nobel in consiglio rientra nella storia di questa amministrazione, la pace e la solidarietà: vedi l’evento con la Comunità di Sant’Egidio per la giornata mondiale contro la pena di morte o il gemellaggio dell’Avis. Per Patrizia Sentinelli, ex viceministro agli Affari esteri, “Un Comune che assume la promozione iniziale dell’evento di premiazione di un Nobel è significativo. Le donne sono protagoniste della società e il riconoscimento a loro dedicato è perché costruiscono la pace, non solo in assenza di guerra, ma nel cammino quotidiano di uomini e donne nell’uguaglianza”.

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