POLITICA

Genzano – I 5 Stelle ancora all’attacco: ‘Chi vuole amministrare faccia conoscere il casellario giudiziario’. E Di Domenica risponde…

5 stelle

carta onestà “E’ un diritto dei genzanesi conoscere le eventuali pendenze giudiziarie di chi aspira ad amministrare il nostro paese, per poter poi decidere liberamente da chi farsi rappresentare”. Hanno ancora una volta alzato l’asticella quelli dei 5 Stelle di Genzano, che rifacendosi ad alcuni rumors legati alla vicenda giudiziaria della vicina Marino, recentemente ribattezzata ‘Marinopoli’, che vedrebbero coinvolti in modalità tutte ancora da capire alcuni rappresentanti politici genzanesi, si sono spinte a rispolverare la questione dell’onestà. “Abbiamo inviato questo comunicato con riferimenti precisi e documenti ufficiali alla stampa locale, al Sindaco e a tutti i Consiglieri di maggioranza e opposizione” si sono affrettati ad aggiungere, ribadendo anche di “aver inviato messaggi facebook ancora alla stampa locale, postato in decine di gruppi e profili facebook, su Twitter e Google+”, prima di aggiungere un laconico “ma per ora tutto tace”. Detto di un feeling piuttosto turbolento con la fantomatica ‘stampa locale’, che evidentemente i grillini genzanesi, un pò troppo avvezzi a cercare spettri ovunque, non apprezzano poi molto, i dirigenti del locale Movimento 5 Stelle vanno oltre, chiedendo chiarimenti alle varie forze politiche scese in campo per le prossime amministrative in merito alle varie questioni.  Facciamo presente che il Movimento 5 Stelle di Genzano – hanno concluso i pentastellati, che non hanno mancato di riportare le iniziali dei tre esponenti politici cittadini che risultano indagati – ha per prima cosa reso noto il casellario giudiziale dei propri candidati”.

Il primo a rispondere è stato l’attuale consigliere comunale, candidato nelle fila di ‘Genzano Adesso’, Massimo Di Domenica, che ha replicato in questo modo: “Quando volete vi porto la delega per richiedere il mio casellario giudiziale (io non ho la possibilità di farlo in tempi brevi, causa lavoro). Le spese (circa 20 €) però le dovete sostenere voi visto che siete voi che lo chiedete. Io ho presentato il mio certificato del godimento dei diritti civili che è richiesto per Legge per potersi candidare”.

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