POLITICA

Genzano – Lommi (Pd) critica l’esternalizzazione del recupero ICI. Duro attacco al Centrodestra e a Lorenzon: ‘Si vergogni ad associare a Genzano il termine ‘macerie”

Lommi

 

Luca Lommi in un recente intervento consiliare

E’ un Luca Lommi che non ha certo bisogno di sussulti d’orgoglio quello che, a ruota libera, ha iniziato l’anno così come aveva chiuso il precedente, mettendoci la faccia nel cavalcare quelle battaglie che ritiene meritevoli di essere affrontate. Il capogruppo del Partito democratico genzanese, abbondantemente il più votato nelle passate Comunali, in un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul settimanale ‘La Torre’ è partito da quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, andato in scena nell’antivigilia di Natale, e lo ha fatto criticando aspramente la delibera del 21 novembre, con la quale l’Amministrazione pentastellata ha deciso l’affidamento esterno per il recupero dell’ICI. “Trovo privo di ogni logica – ha dichiarato – che si vada ad esternalizzare il servizio con una spesa di 44mila euro, quando i dipendenti comunali per due anni avevano lavorato agli accertamenti in maniera puntuale e certosina, accertando addirittura 1 milione e 100mila euro nel 2014. Lo stesso servizio, ora affidato ad una ditta esterna che ha lavorato anche ad Aprilia e Fiano Romano, poteva essere garantito da lo ha fatto per 2 anni con una cifra di 10mila euro. Cosa c’è dietro questa scelta? – si è chiesto Lommi -. Perché i genzanesi saranno costretti a pagare di più? E’ pazzesco, inoltre, che all’azienda si garantisca una base di 20mila euro, oltre ad una percentuale su quanto accertato, visto che da prassi questa quota si garantisce sull’incassato. Così come è stato predisposto – ha aggiunto il consigliere d’opposizione – l’affidamento è troppo favorevole all’azienda, che non si capisce neppure su quali basi e perché sia stata scelta”. 

Il ‘j’accuse’ di Lommi è poi proseguito su altre tematiche che hanno suscitato il suo sdegno: “Dopo aver visto il videomessaggio di fine anno di Lorenzon mi sono venuti i brividi. Forse non ha ancora il senso di cosa significhi amministrare una città, visto che non ha saputo far altro che contestare quanto trovato. In un momento così delicato per l’Italia, con la terra che continua a tremare e decine di migliaia di persone si ritrovano le proprie abitazioni crollate, dovrebbe so lo vergognarsi ad aver utilizzato il termine macerie, che è assolutamente fuori luogo per una realtà come quella genzanese”.

“Nella furia di voler per forza cambiare le cose – ha aggiunto l’esponente del Pd – sono pure riusciti a stravolgere una tradizione consolidata, come quella della discesa della Befana, che hanno anticipato senza alcuna ragione logica nel pomeriggio del 5 gennaio, facendola peraltro coincidere con un altro evento per bambini organizzato al PalaCesaroni. Il tutto dopo aver tappato clamorosamente con gli eventi di fine anno, entrambe rinviati od annullati”. 

Nel mirino del consigliere d’opposizione è poi finito il centrodestra, reo di aver ideato un manifesto in cui si esortavano i genzanesi a “stare attenti” a Luca Lommi e Flavio Gabbarini: “Si è trattato di qualcosa di incommentabile per quanto ignobile. Mai nella storia della politica genzanese qualcuno era stato messo così alla gogna, con tanto di foto sbattute in pasto ai cittadini. Peraltro lo hanno fatto a conclusione di un manifesto dove le principali critiche le avevano rivolte ai 5 Stelle. Diverse le inesattezze, come pure il computo dei debiti fuori bilancio, che non sono stati 304mila ma 134, così come certificato dal consiglio comunale. Probabilmente nel centrodestra si fatica ancora a metabolizzare l’ennesima batosta elettorale, visto che in 5 anni hanno dilapidato i voti presi nel 2011, fermandosi a 1600, e perdendo addirittura uno dei due consiglieri comunali”. 

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