POLITICA

Carabella (Sud Protagonista): ‘Velletri e l’Italia chiedano scusa a Francesco Maria Pennacchi. Subito una via in suo ricordo’

carabella interviste

Nel giorno del 3° anniversario dalla tragica scomparsa di Francesco Maria Pennacchi, non poteva mancare il commosso di chi, come Simone Carabella, ha sempre lottato, in prima fila, affinché fosse fatta giustizia per quel terribile omicidio. Proprio lui ha manifestato ripetutamente coi familiari di Francesco, mettendoci sempre la faccia, accogliendo con disprezzo la riduzione della pena per il suo assassino.  “Non voglio i vostri ‘like’, ma l’ergastolo per chi lo ha ucciso con una coltellata al petto…..Alzate il culo e venite al Tribunale di Velletri” disse in tempi non sospetti, mentre ancora si sperava che quel barbaro omicidio potesse meritare una pena esemplare.

Simone Carabella all’esterno del Palazzo di Giustizia di Velletri, in occasione delle battaglie in favore di Francesco Pennacchi

Oggi l’Iron Man dal cuore d’oro, dirigente nazionale di “Sud Protagonista”, continua a mostrarsi affamato di giustizia. Eloquenti le parole diffuse attraverso una nota che porta anche la firma di Alessandro Cogliati e Gabriella Ferrari, dirigenti di un partito che appare pronto a spiccare il volo sulla ribalta nazionale.

“Sono passati 3 anni da quando un albanese con una coltellata al cuore sferrata senza motivo ha strappato alla vita un ragazzo d’oro, Francesco Maria Pennacchi. 

Da quel giorno – si legge nella nota – tante sono state le lotte per pretendere una sacrosanta giustizia che di fatto non è mai arrivata infatti tra rito abbreviato e attenuanti generiche l’assassino di Francesco sarà fuori tra qualche anno. Ma non è solo la magistratura ad essere grigia in questa vicenda, l’assenza totale della Politica veliterna a guida Pd, forse più preoccupata di mantenere unito il suo elettorato che di stare vicina ad un suo figlio assassinato è stata agghiacciante.

Simone Carabella all’esterno del Tribunale di Velletri, al fianco di Isabella e Pamela, rispettivamente mamma e fidanzata di Francesco Maria Pennacchi

Una burocrazia che tutto d’un tratto diventava complicatissima impedendo addirittura di affiggere manifesti in onore di Francesco. Da qui l’epilogo drammatico, la salma di Francesco e la sua famiglia costretti a trasferirsi a Lugano perché a Velletri non era possibile nemmeno costruire una tomba degna.

Velletri deve chiedere scusa a Francesco Maria Pennacchi, tutta l’Italia deve farlo. 

Come politici ma prima ancora come uomini chiediamo che venga intitolata una via della città di Velletri a Francesco Maria Pennacchi, e da oggi azioneremo ogni strategia necessaria  affinché questo avvenga. 

Non cancellerà il dolore ma quantomeno Francesco diventerà il simbolo di una città che non l’ha protetto”.

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