CRONACA

Avvistati 3 LUPI tra LARIANO e ARTENA. Nella notte sbranate 7 capre: ecco dove

lupo

A distanza di meno di un mese da quanto filmato nella zona del Vivaro, un altro avvistamento di lupi è stato registrato nel nostro territorio.

Puntuale si è generato lo stupore di chi non pensava fosse possibile e chi, invece, mostra il suo scetticismo ritenendo più probabile si tratti di cani molti simili ad un lupo.

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La foto di Valentino D’Ascenzi

Ad immortalare 3 lupi lungo la strada è stato un cittadino larianese, Valentino D’Ascenzi, che ha fotografato gli animali lungo la strada ai confini con Artena, nella zona del Colubro. L’avvistamento è avvenuto nelle scorse ore, intorno alla mezzanotte.

Tra i tanti commenti alla segnalazione del giovane cittadino larianese, quello di chi ha lamentato, nella notte, l’uccisione di 7 capre nella zona di Gavignano (situato dopo Colleferro e Segni), a suo dire dovuta proprio alla presenza dei lupi.


Che il Parco dei Castelli Romani sia abitato anche dai lupi, ormai, non rappresenta più una novità. L’ennesima conferma è infatti arrivata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, che ha certificato la presenza del lupo partendo da un gravissimo episodio di violenza verso un esemplare, ucciso ed esposto alle porte del Comune di Rocca Priora.
La coabitazione degli uomini con la fauna selvatica è, da sempre, fonte di conflitto. Da un lato ci sono le legittime aspettative di chi ha attività economiche minacciate dalla fauna selvatica, dall’altra c’è la necessità di tutelare il delicato equilibrio naturale, che è alla base della nostre stesse esistenze, e che prevede anche la presenza di animali selvatici.

La presenza del lupo ai Castelli Romani comunque un segno di buona salute dell’ecosistema. Sicuramente non c’è un disequilibrio fra predatori e prede: i lupi puntano ai cinghiali e sul territorio tale binomio favorisce il contenimento dei cinghiali stessi.

Se si pensa che i Castelli Romani sono densamente abitati e vissuti, questo non può che considerarsi un ottimo risultato, un indicatore di biodiversità che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti.

Dopo il riscontro positivo fornito dalle attività di rilevamento effettuate dal Parco dei Castelli Romani, in merito alla presenza del lupo sul territorio, l’ente ha costituito a maggio 2018, il Gruppo di Lavoro per il monitoraggio e la tutela della specie.

Per svolgere al meglio i propri compiti il Gruppo di Lavoro si è avvalso più volte, sebbene in via occasionale, della collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana – “M. Aleandri” allo scopo di accertare la provenienza dei campioni biologici ritrovati nel Parco, inizialmente attribuiti al lupo da parte dei tecnici naturalisti.

Tra le attività di ricerca scientifica che svolge I.Z.S.L.T., di fondamentale importanza per il lavoro che il Parco dovrà portare avanti sono gli accertamenti diagnostici provenienti da campioni biologici (peli, feci, saliva da morsi su fauna selvatica o domestica predata) appartenenti in via ipotetica a esemplari di Canis lupus che dovranno essere analizzati dall’Istituto allo scopo di identificarne, attraverso metodi di genetica molecolare, l’appartenenza alla popolazione di lupo appenninico o di cane domestico e di individuarne gli eventuali ibridi caratterizzandone la specie e il genotipo individuale.

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