POLITICA

“Denunciare Cianfanelli per procurato allarme”. La Regione sollecita la ASL Rm6: vie legali contro l’ex Sindaco di Ariccia

cianfanelli post

Una denuncia per procurato allarme. Questa l’accusa dalla quale l’ex Sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, dovrà con tutta probabilità difendersi.

Il consigliere comunale ariccino, oggi esponente di Italia Viva (dove è confluito in autunno uscendo dal Pd) se la dovrà vedere con la Asl Roma 6, alla quale l’Assessore Regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha dato mandato di sporgere denuncia.

Emilio Cianfanelli
Emilio Cianfanelli
L’ex Sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli

Questo, difatti, quanto si legge direttamente dai profili social della Regione Lazio, insolitamente utilizzati per comunicare qualcosa che trascende dalle comunicazioni istituzionali: “E’ stato dato mandato alla Asl Roma 6 di denunciare per procurato allarme, diffamazione e ogni altro reato ravvisabile dall’autorità giudiziaria l’ex sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli circa le gravi e reiterate dichiarazioni fatte sui social tese a rappresentazioni fuorvianti e gravi che generano allarme diffuso nell’opinione pubblica riguardo la sicurezza delle procedure sanitarie in un momento di così grande emergenza. Questa misura si rende necessaria per tutelare la sanità pubblica e lo sforzo che sta compiendo per contrastare l’epidemia”.

Invece di confutare eventuali inesattezze, mettendo a tacere l’ex Sindaco di Ariccia su quanto di fuorviante ed inopportuno possa aver dichiarato, si è preferito usare lo stesso espediente, quello dei social, per preannunciare la denuncia. Della serie “chi di spada ferisce di spada perisce”. .

Ma cosa ha detto, Cianfanelli, che non è stato evidentemente gradito dai vertici regionali e da quelli della Asl? Diverse cose, a partire dall’annuncio della positività di un medico ginecologo in forza all’Ospedale dei Castelli, che a distanza di 6 giorni non è però stata ancora smentita dalla stessa Asl (mentre è stata veicolata su diversi quotidiani nazionali, “Il Messaggero” e “Il Tempo” su tutti).

Cianfanelli, nel suo “j’accuse” era però andato oltre, mettendo nel mirino il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: “E’ totalmente inadeguato a governare la sanità regionale – ha dichiarato l’ex esponente del Partito Democratico ariccino – . Prima si è arroccato sull’alibi del commissariamento, ora in questa tragedia si è appiattito su i balbetti di Conte. Dobbiamo sperare nella quarantena e nell’istinto di sopravvivenza del prossimo. Mentre Mostarda, il Direttore Generale della Asl, non dialoga con tutti i sindaci ma risponde all’azienda elettorale a cui appartiene anche il vicepresidente della giunta regionale”.

Non basta, perchè Cianfanelli, che è un medico, si è poi “permesso” di andare oltre, rincarando la dose, dichiarando quanto segue: “Spero che i sindaci chiederanno l’attivazione di un laboratorio autonomo per i tamponi, un solo ospedale Covid con una grande terapia intensiva e l’utilizzo degli Ospedali di Albano e Genzano. Se non si ferma l’epidemia è meglio utilizzare strutture nuove con tac, RMN, blocchi operatori appena ricostruiti che tende da campo, capannoni e alberghi. Spero che i sindaci impongano a Mostarda una linea di difesa dei 530.000 cittadini dei Castelli”.

Negli ultimi due giorni, sempre servendosi della Pagina Facebook (non istituzionale) dell’Ospedale dei Castelli, Emilio Cianfanelli ha però alzato ulteriormente il tiro, tanto da far pensare che possa essere stato quanto segue la goccia che ha fatto traboccare il vaso. O no?

Questo quando diffuso via social nella giornata di domenica:

CIANFANELLI 29 MARZO 2020

Oggi, lunedì mattina, l’ultimo post, e c’è chi si chiede se possa essere davvero l’ultimo:

Cianfanelli NOC

In sostanza Emilio Cianfanelli, che ad onor del vero non è certo l’ultimo arrivato nel territorio, e qualche conoscenza, anche all’interno del Noc, ce l’ha, si è prodotto in una serie di osservazioni e ricostruzioni, ritenuta evidentemente lacunosa e mendace.

Inesattezze ed imprecisioni che per l’Assessore Regionale alla Sanità sono passibili di denuncia.

L’auspicio di tutti, denunce a parte, è che la stessa attenzione e la stessa voglia di ricorrere ai social, si possa averla presto anche per confutare quanto dichiarato dall’esponente di Italia Viva.

Solo allora i numerosi cittadini che leggono i post di Cianfanelli, traendovi spunti e chiavi di lettura evidentemente non inclini a lodare l’operato di chi si adopera per le scelte strategiche della sanità del territorio, potranno capire cosa c’è di vero nelle sue dichiarazioni e quanto, invece, appartiene a ricostruzioni fallaci o, peggio ancora, alla menzogna e calunnia.

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