POLITICA

ESCLUSIVA – Giancarlo Righini (FdI) sull’Ospedale dei Castelli e l’Ospedale di Velletri: “Da Regione e Asl scelte cervellotiche”

Righini Ospedale Velletri

E’ una riorganizzazione della rete ospedaliera che suscita più di qualche perplessità, quella in atto presso l’Azienda Sanitaria Locale Roma 6. Un vero e proprio “tsunami” quello che si sta abbattendo sugli ospedali del territorio, ma se il maremoto non si può prevedere, se non nei secondi appena successivi al sisma, quanto sta accadendo in queste settimane era per larghi versi prevedibile.

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Giancarlo Righini

E ciononostante – questo il sentore comune di tanti cittadini e forze politiche – non si è fatto tutto quanto si poteva per affrontare l’emergenza. E’ un pò questo il pensiero del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, che più volte si è speso sul campo, anche a livello consiliare, con interrogazioni ed apposite audizioni, tutte finalizzate a denunciare le falle del sistema e a spronare i vertici regionali ad una maggiore attenzione per le esigenze e i bisogni della sanità locale.

Da anni – ha premesso, sollecitato a dire la sua sull’argomento – ci battiamo affinché la sanità di questo quadrante della provincia di Roma venga salvaguardata, con politiche di potenziamento e tutela dei servizi ospedalieri. Si continuano invece a partorire scelte cervellotiche, calate dall’alto senza alcuna concertazione e senza tenere in debita considerazione le esigenze della popolazione e del personale che vi lavora.

Già all’inizio del 2019 – continua Righini – volli fortemente che l’audizione della Commissione Sanità venisse ospitata presso l’Ospedale “Paolo Colombo” di Velletri e su quel tavolo ribadii l’esigenza di dare delle risposte concrete ad un presidio ospedaliero che, continuando di quel passo, sarebbe stato lasciare morire per asfissia. Lo dissi chiaramente, al cospetto dei presenti, ma al di là delle solite promesse della Regione e del Dg Mostarda nei mesi a seguire nulla è cambiato e anche la fantomatica “Camera Calda”, ripetutamente annunciata, è rimasta nei desiderata, com’era ampiamente prevedibile.

Nel frattempo, però, senza alcuna logica sono stati chiusi anche altri reparti, e l’Ospedale di Velletri, come peraltro il “Riuniti” di Anzio e Nettuno, è stato persino privato del Punto Nascita e del reparto di Pediatria. Reparti che non hanno più riaperto, nonostante le promesse di Mostarda, rilanciate a mò di pappagallo da alcuni sindaci di zona, più orientati ad assecondare i diktat del loro partito che a far valere gli interessi dei cittadini“.

In un contesto del genere, lo ha evidenziato più volte Righini, il diritto alle cure di decine di migliaia di cittadini è messo a repentaglio. E l’emergenza Covid-19 ha soltanto finito per acuire problematiche per nulla latenti.

“A 2 anni dalla sua apertura l’Ospedale dei Castelli ha poco più del 50% dei posti letto che avrebbe dovuto avere andando a pieno regime. Un’estate è passata invano e neppure il prevedibilissimo arrivo della seconda ondata ha spinto chi ne aveva il dovere ad approntare delle contromisure all’altezza della situazione ed ora, con soluzioni dell’ultima ora, quasi disperate, si cerca di salvare il salvabile, rimescolando le carte e sperando di pescare il jolly”.

A pesare è anche la totale assenza di comunicazione, con scelte calate dall’alto, senza alcun tipo di concertazione: “Dopo aver perso tempo prezioso Zingaretti e compagni si affrettano a compiere scelte schizofreniche, in base alle quali un Ospedale che doveva diventare un centro d’eccellenza si trova ad essere svuotato per essere riconvertito come Ospedale Covid, senza però che le altre strutture (Velletri, Frascati ed Anzio), dove si è da tempo smesso di investire, siano dotate delle adeguate condizioni per ricevere degnamente la mole di pazienti non contagiati dal Covid che dovessero avere bisogno di cure immediate.

E’ di queste ore, infatti, la chiusura del Pronto Soccorso di Velletri per un’immediata sanificazione, resasi necessaria per la positività di ben 7 operatori sanitari, tra medici ed infermieri, oltre a diversi pazienti, finiti per essere contagiati proprio lì dove si erano recati per essere curati. Trovo gravissimo che si sia arrivati a tanto, vanificando un’intera estate, in cui si potevano portare a compimento quei lavori che in fretta e furia si sta cercando di fare ora.

Voglio anzitutto augurarmi che le diverse positività tra il personale non forniscano l’assist per tenere chiuso il Pronto Soccorso veliterno, perché sarebbe l’ennesimo smacco, inaccettabile, inferto a decine di migliaia di cittadini. Tutto questo – conclude Giancarlo Righini – conferma l’approssimativa gestione dell’emergenza da parte delle ASL del territorio, con la regia dell’assessorato regionale alla sanità e di un Presidente di Regione evidentemente distratto dal cercare di risollevare il partito di cui è segretario nazionale”.

Righini Ospedale Velletri
Il consigliere regionale Giancarlo Righini
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