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Grottaferrata – “Covid-19, negligenze in una struttura pubblica dei Castelli romani”. L’accusa di Passini

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La Presidente del Consiglio comunale di Grottaferrata, Francesca Maria Passini, accusa di negligenze il personale paramedico di una struttura pubblica dei Castelli Romani, nei confronti di un cittadino di Grottaferrata malato di Covid. Di seguito riportiamo la nota della Passini:

“Mentre la pandemia continua ad imporci il severo rispetto delle regole, devo purtroppo registrare quanto mi viene riportato. Un malato di covid-19, un amico, ricoverato presso una struttura pubblica dei Castelli romani è stato vittima di un grave errore di comunicazione (e non solo) da parte del personale paramedico. Una persona che, costretta ad un isolamento totale come tutti i malati di covid ricoverati, lontana dai propri affetti, si è vista riferire una notizia relativa al proprio stato di salute che poi è risultata non vera.

Una negligenza, forse una superficialità da parte degli operanti, che mi dicono essere non sempre qualificati né all’altezza della situazione, che non è accettabile nei confronti di pazienti così fragili, così già duramente colpiti”.


“Casi come questo – prosegue – ci dicono chiaramente che non siamo affatto fuori dall’emergenza, né quella virale né tantomeno quella sanitaria. Chi crede, come erroneamente fatto in estate, che sia tutto finito o peggio ancora che sia tutta una esagerazione è completamente in errore e può provocare dolore e sofferenza, a se stesso e ad i suoi prossimi. Questa malattia sta colpendo senza fare alcuna distinzione: molti di noi hanno avuto amici, parenti, alle prese col covid ed in alcuni casi, troppi purtroppo, gli esiti sono stati fatali”.

“Purtroppo – dice ancora Passini – ai dati ufficiali si sommano tutte quelle situazioni “nascoste” e private, che sfuggono alla statistica locale e nazionale, probabilmente come quella di questo cittadino di Grottaferrata: situazioni che, purtroppo, molti di noi conoscono o hanno conosciuto. Un motivo in più da una parte per moltiplicare i nostri sforzi e per fare in modo che il virus rallenti definitivamente la propria corsa e, dall’altra, per esigere una sanità che sia all’altezza del suo delicatissimo compito. Un compito prima umano che prettamente medico”.

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