POLITICA

Frascati – No al Piano di Riequilibrio: la Corte dei Conti spalanca le porte al dissesto finanziario

di Claudia Proietti

Dopo la sentenza arrivata lo scorso luglio, la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha reso note, lo scorso 1° ottobre, le motivazioni alla base del parere negativo espresso dall’organo contabile sul Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Frascati, approvato nel novembre 2019 dall’amministrazione Mastrosanti. Una relazione di 77 pagine che ripercorre la situazione contabile e amministrativa degli ultimi 20 anni, affossata in buona sostanza dalla gestione fallimentare di Sts srl (costituita nel 2003 e fallita nel 2017) e dal bilancio del Comune che negli anni ha registrato costanti disavanzi. “L’anamnesi finanziaria – si legge nella relazione – ha infatti fatto emergere che la crisi finanziaria del 2018 è solo l’ultima in ordine di tempo, ed è costantemente legata a errori contabili e ad una mancata trasparenza di bilancio, riconosciuta in atti dal Comune. Tale crisi prosegue, infatti, dal 2009, anno in cui il Comune registrava un disavanzo, causato, si riferisce, da una mancata registrazione di vincoli di legge”.

Una fotografia impietosa ma altrettanto chiara, pur nella sua complessità, che restituisce a Frascati tanti tasselli di un grande mosaico, che oggi ha condotto il Comune a un passo dal dissesto finanziario. Un dissesto che verosimilmente verrà dichiarato dal sindaco e dal consiglio comunale che si insedierà nelle prossime settimane, visto l’ultimatum di 60 giorni (a partire dal 1°ottobre) dato dalla Corte dei Conti per individuare un riequilibrio strutturale necessario a causa di un disavanzo complessivo maggiore rispetto a quello dichiarato.

“La Sezione regionale di controllo per il Lazio – si legge nella sintesi – accerta il difetto dei presupposti per l’omologazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale (PRFP). La Sezione ha accertato il ritardo nell’approvazione del PRFP da parte del Comune, il difetto di calcolo della massa passiva, l’illegittima modulazione temporale e soprattutto la copertura dello squilibrio mezzo del Fondo di rotazione.
Parallelamente, in ragione della grave confusione contabile (riguardo alla registrazione degli equilibri di competenza) e delle rilevate irregolarità per cassa, ai sensi dell’art. 148-bis comma 3 TUEL, ritiene sussistente illegittimità in grado di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari del Comune. Per l’effetto l’Ente è tenuto a rendicontare nei termini di legge la situazione di bilancio con effetto sul risultato di amministrazione presunto”.

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