Ricordo

Velletri, commemorati i 10 bambini morti nella Strage di Colle Caldara: il commosso ricordo di Daniele Ognibene e Orlando Pocci nel 70° anniversario fotogallery

Questa mattina la città di Velletri ha commemorato i 10 bambini morti il 30 marzo del 1952 per l'esplosione di un residuato bellico. Tra le presenze la più toccante è stata ancora una volta quella della signora Olga, ormai 98enne, ultima madre vivente tra quelle che in quella tragica domenica di fine marzo dovettero subire il lancinante dolore di perdere due figli in quella maledetta esplosione

Questa mattina, sulle alture di Colle Caldara, li dove il Monte Artemisio degrada e la vista verso la pianura pontina si perde nell’orizzonte del mare, la mente e i cuori dei presenti sono tornati addietro, per commemorare quanto accadde il 30 marzo del 1952, in quella che era e resta una delle pagine più tragiche nella storia della città di Velletri. Nel 70° dall’esplosione di un residuato bellico, che uccise 10 bambini e dilaniò la vita di tantissime famiglie, le autorità civili e militari non hanno mancato di volgere il proprio ricordo ad ognuna di quelle giovane anime, strappate alla Vita troppo presto, vittime di una guerra che era ancora viva in ogni veliterno e che, purtroppo, finì per allungare i tentacoli anche a 7 anni di distanza dalla sua conclusione. 

La cerimonia di commemorazione, rimandata mercoledì scorso per le avverse condizioni meteorologiche, ha trovato nella giornata odierna il favore del sole, anche se un vento sferzante è sembrato voler quasi accarezzare i presenti, stretti nel comune ricordo di un dolore che neppure il tempo ha lenito. Fu una mina anticarro scoperta tra i boschi, che circondano la via dei Laghi, a recidere per sempre la vita dei 10 bambini, di età compresa tra i 5 e i 16 anni.

Uno per uno, come ogni anno, il nome dei bambini deceduti è riecheggiato nella commozione dei presenti. Orlando Bagaglini, Alfredo Borro, Walter Fabrizi, Italo Petrella, Marcello Petrella, Mauro Petrella, Moreno Petrella, Leandro Petrella, Beniamino Zaccagnini e Pierino Zaccagnini, da allora, sono impressi su una lapide, ad imperitura memoria. Ma è soprattutto nel cuore di una Velletri che non vuole dimenticare l’orrore della guerra, di ogni guerra, che hanno preso la parola il Sindaco Orlando Pocci e il Consigliere regionale Daniele Ognibene, parente di una delle giovani vittime. 

La commemorazione è culminata nella benedizione, a cura di Don Roberto Mariani, alla presenza del Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Velletri, Andrea Semboloni, del Comandante della Polizia Locale, Maurizio Santarcangelo, della Protezione Civile e delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

Tra le presenze la più toccante è stata ancora una volta quella della signora Olga, ormai 98enne, ultima madre vivente tra quelle che in quella tragica domenica di fine marzo dovettero subire il lancinante dolore di perdere i proprio figli in quella maledetta esplosione, i cui dolorosi strascichi nella sua lunga vita ha vissuto con immenso e dignitoso dolore (lei che dovette piangerne addirittura due…). 

Tra i presenti, all’odierna cerimonia, anche i consiglieri comunali Giulia Vega Giorgi e Giorgio Fiocco (quest’ultimo, nel 2017, fu il curatore di una mostra fotografica ospitata nei locali della chiesa Madonna del Rosario, ndr), unitamente all’assessore alle Politiche giovanili, Edoardo Menicocci

Diverse le novità nel 70° anniversario della Strage di Colle Caldara, prima tra tutte la bacheca informativa in lingua italiana ed inglese (con testi di Paolo Carotenuto). In una delle bacheche si vede ritratta un’opera di Sergio Gotti, realizzata per l’occasione, che sarà donata al Parco Regionale dei Castelli Romani, la cui direttrice, Emanuela Angelone, La direttrice del parco ha annunciato che nelle nuove guide sarà inserito il percorso che porta alla stele. 

Commosso e commovente l’intervento del Consigliere regionale Daniele Ognibene, sempre presente alla commemorazione di quella che è passata alla storia come la “Strage di Colle Caldara”, lui che ha annunciato che grazie ad Enel, Parco dei Castelli Romani e Comune di Velletri nelle prossime settimane verrà realizzato un anfiteatro per valorizzare al meglio l’area e nel mese di luglio sarà messo in scena uno spettacolo in ricordo dei bambini caduti.

“Una guerra non finisce con una firma – aveva già ricordato Ognibene -. Ci sono lasciti che rimangono per secoli. Famiglie distrutte, edifici e storie sventrate, il terreno avvelenato e le infanzie rubate. Come quelle dei dieci bambini che il 30 marzo 1952 a Colle Caldara, a Velletri, persero la vita a causa dell’esplosione di un ordigno. Il nostro ‘no’ alla guerra è anche per loro, perché tragedie simili non capitino più, in nessun luogo del mondo”.

Daniele Ognibene, dopo aver ringraziato Giovanni Navacci, per il lavoro instancabile sulla difesa della memoria, e aver espresso il proprio plauso a Gotti e Carotenuto, si è soffermato sulla piena attualità: “La guerra è molto vicina a noi, come forse non credevamo possibile. Il mio vero impegno politico nacque proprio durante la guerra in Jugoslavia, una guerra sporca come tutte le guerre. Sono cresciuto in questo luogo – ha ricordato – e lo portammo a nuova luce proprio agli albori della guerra in Iraq. Anche lì, come in Ucraina e come in tutte le guerre, a morire furono sempre i civili. Per questo oggi dico che si sta ancora una volta ignorando la carta costituzionale che vieta all’Italia di inviare armi, di rendersi cobelligerante. Il dialogo è l’unica strada, quella tracciata da Papa Francesco e così tristemente inascoltata. Non è un pacifismo vuoto, ma fatto di impegno giornaliero. I giovani siano parte attiva di questo percorso di pace, perché mai più ci siano mamme come Olga che debbano piangere i propri figli”, ha aggiunto il consigliere regionale veliterno, che già nei giorni scorsi era stato promotore dell’incontro andato in scena presso il Cinema Cynthianum di Genzano col giornalista e conduttore tv, Michele Santoro

A seguire è intervenuto il Sindaco Orlando Pocci (il cui intervento integrale è possibile leggere alla fine dell’articolo, ndr) che ha salutato i presenti e ha ricordato come la memoria sia parte fondamentale della nostra comunità. 

A seguire ci sono state le letture di Mauro Ognibene ed Eleonora Fede, che hanno interpretato un vecchio articolo di Ugo Zatterin sul settimanale “Oggi”, che ripercorreva i fatti della strage. Per concludere i ragazzi e le ragazze delle scuole “Velletrano”, “Mariani”, “De Rossi” e “Cardinali”, hanno presentato i lavori realizzati per l’occasione, tra cui una toccante poesia consegnata ad Olga, 98 anni, l’unica mamma ancora in vita dei piccoli grandi angeli di Colle Caldara.

IL RICORDO DEL SINDACO, ORLANDO POCCI: “LA GUERRA E’ UNA STORIA SBAGLIATA”

“L’eco della bomba è giunto fino a noi, un rumore costante ha cavalcato il tempo con la sua scia di dolore che oggi riflette, come uno specchio incantato, le stesse immagini di morte che speravamo aver lasciato alle spalle. Mi addolora pensare che tra settant’anni un’altra comunità sarà costretta a commemorare ancora strage di bambine e di bambini, ancora la tragedia della guerra, ancora morte e terrore.

Come possiamo rimanere indifferenti, sappiamo che la guerra resta nei luoghi che colpisce, non finisce mai, i segni restano scolpiti nell’intimo della terra, si vedono, si ascoltano, come l’innocenza dei bambini di Colle Caldara che quel terribile giorno erano qui per giocare, com’era giusto fare in un bel giorno di primavera.

Una tragedia enorme, più grande di noi, la comunità fece il possibile per consolare le famiglie, si strinse intorno alle mamme sfiorandone appena il dolore che le avrebbe accompagnate per tutta l’esistenza. I testimoni e le cronache ci hanno riportato i dettagli terribili che avremmo voluto non ripetersi mai più, in nessun luogo. Speranza vana, lo stiamo vedendo ogni giorno mentre assistiamo inermi al ritorno della guerra come protagonista del nostro tempo che ci eravamo illusi essere un tempo di pace.

Il dibattito di questi giorni sta assumendo un carattere grottesco, quasi come fosse un torneo sportivo o una serie televisiva della quale si attende la nuova stagione per vedere come evolve la storia del protagonista e dell’antagonista; quasi come i morti abbandonati nelle strade fossero solo la scena da riprendere con l’obiettivo della telecamera avida di cogliere il dettaglio più intimo. Quasi come non fossero veri.

Eppure basterebbe salire qui, fermarsi a riflettere davanti alla stele, immaginare come sarebbero state le vite di Orlando, Alfredo, Walter, Italo, Marcello, Mauro, Moreno, Leandro, Beniamino, Pierino per capire che la guerra è una storia sbagliata, da qualunque parte la si voglia vedere, sia dalla parte degli invasori che delle vittime. Così è stato nella guerra che ha lasciato questa bomba nel nostro bosco, così è per la guerra in corso, così sarà per tutte le guerre.
Papa Francesco, solo ieri, ci ha ricordato che “Il sangue degli innocenti grida fino al cielo”, si riferiva certo ai bambini dell’Ucraina, martoriata dalla guerra, ma quelle parole valgono sempre, valgono anche per i bambini di Colle Caldara”.

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