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Lanuvio – Il Sindaco Luigi Galieti cede il passo: “Ho compiuto il mio dovere al meglio delle mie possibilità”

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E’ arrivato il momento per il sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, al termine dell’ultimo decennio, di cedere il passo, sebbene il suo impegno politico continui sotto altre vesti. Galieti figura tra i candidati della lista “Lnuvio per la democrazia”, una presenza importante, che passa il testimone al successore designato, Andrea Volpi, e che rappresenta al contempo il lungo mandato amministrativo che sta per concludersi.
Abbiamo raggiunto il Sindaco Galieti, per alcune considerazioni finali, nell’attesa di lasciare lo scranno più alto del Consiglio comunale.

Che Lanuvio ha trovato 10 anni fa quando si è insediato?

“Non amo parlare degli altri, ho sempre preferito concentrarmi su quello che c’era da fare e su come avremmo potuto migliorare la nostra città. Dare la colpa a chi ha amministrato in precedenza è sempre la cosa più facile da fare e l’alibi migliore per non incidere in maniera significativa sull’amministrazione comunale. Se proprio devo citare un deficit riscontrato quando mi sono insediato direi una sorta di sottotono a livello culturale e di promozione del territorio. E’ vero erano altri tempi e gli strumenti erano diversi, però quando sono arrivato al Comune, Lanuvio era solo uno dei comuni dei Castelli Romani, oggi ha una sua identità precisa.

Due mandati, un decennio come primo cittadino. Che città lascia al successore?

“A detta dei cittadini di Lanuvio ma anche dei comuni limitrofi, la differenza più grande è proprio a livello culturale e di crescita del territorio. Abbiamo investito molto sulle aree archeologiche ed architettoniche che potessero essere il traino per una crescita del paese e per un suo chiaro riconoscimento nell’insieme dei Castelli Romani. Le operazioni di marketing del territorio hanno portata ad avere a Lanuvio circa 15mila visitatori all’anno con tutto ciò che questo comporta anche per l’indotto economico e sociale. Inoltre abbiamo lavorato sul rendere la città più vivibile in tutte le sue zone, anche quelle rurali a bassa densità di popolazione, trasformando le periferie in quartieri, sia attraverso la riqualificazione urbana che grazie alle sedi del museo diffuso disseminate per la città. Mi sento di dire quindi, che lascio una Lanuvio più viva di come l’ho trovata da molti punti di vista.

Cosa resta ancora da fare?

“Credo francamente che abbiamo fatto molto, questo non vuol dire ovviamente che non si possa fare di più. Compito della nuova amministrazione sarà senza dubbio quello di proseguire su questa strada per non tornare indietro facendo anche fronte alle nuove sfide, sfruttando le nuove tecnologie e facendosi trovare pronti per cogliere le nuove opportunità. Ormai le amministrazioni comunali viaggiano a ritmo di innovazione tecnologica e bandi europei, credo che Lanuvio dovrà essere in grado di intercettare questi nuovi scenari per riuscire a progredire su una strada che è stata già tracciata”.

Lei è un cultore del mondo classico. Cosa manca nella politica di oggi che invece arricchiva la polis nell’antica Grecia?

“Quello che spesso manca è senza dubbio il rispetto della diversità. La diversità accresce, spesso invece la politica odierna tende ad allontanare le opinioni differenti, ormai persino a scuola insegniamo ai bambini ad ascoltare solo quelli che la pensano come loro. Noi, dal canto nostro, abbiamo sempre accettato di ascoltare gli altri e di metterci in discussione. Se si ascoltano opinioni contrastanti si possono avere tre possibilità: o si è totalmente dalla parte della ragione e allora le proprie posizioni si rafforzano dando più vigore alle proprie scelte; o si ha ragione per metà e allora si può provare a smorzare alcune posizioni per andare incontro alle esigenze dell’altro, oppure si è totalmente in torto e allora cambiare idea è necessario per il bene comune”.

Quali consigli e suggerimenti si sentirebbe di dare al nuovo sindaco?

“Sono candidato con la lista civica Lanuvio per la Democrazia, la stessa con cui sono stato eletto sindaco per due volte, e che sostiene a Sindaco Andrea Volpi, mio assessore, vice sindaco e spalla in questi dieci anni. Mentirei se non pensassi che dovrebbe essere lui il nuovo sindaco di Lanuvio. Quindi, non ho alcun consiglio da dargli, anzi forse ne deve dare qualcuno lui a me sul mio eventuale ruolo da consigliere comunale. Quella con Andrea sarà una continuità amministrativa, la nostra è stata una squadra che ha lavorato insieme, che ha condiviso le scelte. Ogni consiglio da parte mia è un consiglio che ci siamo scambiati vicendevolmente nel corso di questi anni da amministratori”.

Qualche rammarico?

“Francamente no. Ho sempre fatto le scelte che ritenevo giuste per la città e per la comunità cittadina. Se avessi qualche rammarico vorrebbe dire non aver compiuto il mio dovere al meglio delle mie possibilità e, in tutta onestà, non credo sia questo il caso”.

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