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Pavona, con la decorazione delle uova l’associazione Villaggio Romeno prepara alla Pasqua ortodossa

Domenica 16 aprile quasi un milione di romeni che vivono in Italia festeggeranno la Pasqua ortodossa. Infatti, la maggior parte dei romeni residenti nelle città italiane (circa 990mila su quasi 1 milione e 100mila presenze) sono fedeli ortodossi. Nelle 450 parrocchie ortodosse romene attive in Italia, nella notte di sabato ci sarà la Messa di Pasqua (della Resurrezione, “Învierea”), alla quale partecipano ogni anno decine di migliaia di fedeli, che portano a casa candele accese per annunciare la rinascita di Cristo. A Pavona l’associazione Villaggio Romeno invita tutti i romeni a partecipare alla Messa di mezzanotte, molto sentita e partecipata da sempre nella comunità.

Per ricordare ai bambini della comunità le loro radici e presentare le tradizioni del Paese di origine, l’associazione di Pavona ha organizzato una mostra e un laboratorio dimostrativo sull’antica arte della decorazione delle uova di Pasqua, secondo il metodo della regione di Bucovina: in bagni successivi di colore, con disegno realizzato con cera calda.

Per spiegare ai bambini come venivano dipinte le uova, è arrivata dalla Romania Maria Gorban, artigiana della contea di Suceava, nella regione storica della Bucovina, che ha ereditato da sua madre il talento e le conoscenze per fare il delicato e minuzioso lavoro. Quasi 50 bambini romeni del Lazio hanno partecipato al laboratorio, che si è svolto durante il fine settimana prima della Pasqua ortodossa.

Villaggio Romeno Pasqua 2023 Laboratori 2

Una tecnica antica

Maria Gorban, insieme al marito Ion, ha mostrato ai bambini, passo dopo passo, come “scrivere” le uova. Infatti, le uova decorate sono chiamate anche “uova lavorate” oppure “uova scritte”. Per decorare un uovo (solitamente di gallina, di anatra o addirittura di struzzo) ci vogliono minimo due ore, in base alla complessità del modello scelto.

Per fare i diversi modelli si usa la “chisita”, un bastoncino di legno con un filo metallico (o tradizionalmente si usava un pelo di maiale), immerso nella cera fusa, con un foro piccolo alla punta, attraverso il quale far defluire la cera in eccesso.

L’uovo così decorato con il motivo desiderato viene inserito in ripetuti “bagni” di colore. Solitamente, in ordine, vernice gialla, bianca, rossa e nera. Gli artigiani della Bucovina hanno spiegato pazientemente ai bambini e ai genitori presenti il significato e i simboli di ogni colore utilizzato: il giallo simboleggia il Sole, il bianco la purezza, il rosso il sangue di Gesù, il nero la terra.

“In Bucovina, chi viene a visitare le famiglie a Pasqua riceve in dono un uovo dipinto”

I partecipanti al laboratorio hanno potuto poi scoprire come vengono trascorse le vacanze pasquali nei villaggi della Bucovina: cosa si fa ogni giorno della Settimana Santa, come si prepara il cesto con le uova e il cibo portati per la benedizione durante la Messa e altri rituali antichi.

Una delle tradizioni prevede che, già dalla domenica mattina, il primo giorno di Pasqua, gli abitanti dei villaggi vadano a trovare parenti o amici, portando in dono uova dipinte in famiglia. In Bucovina, ha raccontato anche Maria Gorban, la vecchia tecnica di decorazione è cambiata negli anni. In passato si usavano le uova sode, che erano più pesanti e dovevano essere mangiate durante le feste, poi si è passati alla tecnica dello svuotamento delle uova con una siringa: l’uovo svuotato viene lavato bene e pulito, sgrassato, quindi dipinto. Il procedimento è molto più semplice e agevole e l’uovo preparato in questo modo dura per sempre e può essere esposto o conservato con orgoglio nelle case.

I due artigiani hanno aiutato e guidato i bambini e alcune mamme a sperimentare la tecnica della pittura delle uova. Con attenzione e cura, i partecipanti hanno seguito i consigli dei due ospiti e hanno creato le proprie uova, utilizzando gli strumenti portati dalla Romania. Sono stati molto entusiasti a vedere il risultato del loro lavoro e alcuni hanno scelto di disegnare nuovi modelli sulle uova, frutto della propria immaginazione.

Uova di Pasqua decorate 2

Il concorso di uova decorate

Il laboratorio si è concluso con un concorso a cui hanno partecipato più di 100 uova, decorate con disegni diversi, preparate dai bambini nei giorni precedenti. Naturalmente, i due ospiti speciali dalla Romania hanno fatto parte della giuria. Sono state premiate le uova realizzate secondo il modello tradizionale, così come le uova con disegni e colori che hanno colpito la giuria. Tutti i bambini hanno ricevuto in regalo uova di cioccolato con sorprese.

Ho risposto con grande affetto all’invito per il laboratorio della decorazione delle uova in Italia, dedicato ai bambini romeni e non solo – ha spiegato Maria Gorban. Ricordo ancora la mia infanzia, quando dicevo a mia madre di iniziare a ‘scrivere’ le uova il prima possibile. Mia madre aveva molto lavoro, ma sono riuscita a convincerla sempre a delegare a me questo compito. Una volta ho pianto tanto quando un uovo sodo, appena finito, mi è caduto e si è rotto! Sono felice quando vedo bambini che vogliono continuare a conoscere le vecchie tradizioni, come le mie figlie, che hanno imparato da me, e io da mia madre. Auguro ai romeni d’Italia buone feste, all’insegna della pace e della salute, e di non dimenticare le loro radici!“.

Maria Gorban, premiata in Italia

Non è la prima volta che Maria Gorban viene in Italia con le sue uova dipinte. L’artigiana della Bucovina ha partecipato qualche anno fa a un concorso internazionale di uova decorate, tenutosi sempre a Roma, insieme a concorrenti provenienti da altri Paesi, come l’Ucraina, la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Italia, ottenendo il primo premio.

Il laboratorio è stato un’occasione speciale per preparare l’arrivo delle festività pasquali, ricordando i propri usi e costumi, come racconta Luciana Ludușan, presidente dell’associazione Villaggio Romeno: “Siamo felici di essere riusciti a portare dalla Romania un artigiano popolare con molti premi, che è stato con noi per due giorni – ha detto –. È riuscita a trasmetterci la sua passione e parte della sua conoscenza ed esperienza. Pochi dei presenti conoscevano tutti i dettagli, le usanze e le storie che abbiamo appreso durante il laboratorio. Una gioia raddoppiata dal fatto che abbiamo visto uno straordinario interesse da parte delle famiglie romene, i bambini erano curiosi e hanno partecipato con grande entusiasmo al laboratorio. Uno dei bambini, Anton, ha decorato più di 20 uova durante le due settimane di lezioni dedicate alle tradizioni di primavera, nell’ambito del nostro progetto ‘La scuola… dopo la scuola’, e una bambina ha voluto portare a casa l’uovo per mostrarlo ai suoi compagni di classe italiani. Insieme ai bambini romeni, abbiamo avuto ospiti e due bambini ucraini, anche loro molto felici di partecipare. Qui c’è una grande comunità di romeni e quest’anno, proprio dove si è tenuto il laboratorio di pittura delle uova, si svolgerà anche la Santa Messa della Resurrezione, all’aperto. Speriamo di essere numerosi, per cantare insieme ‘Cristo è risorto’!“.

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