E’ una gioia attesa da anni, anni in cui la sua militanza politica non è mai venuta meno, ma in cui ha “assaggiato” le dinamiche consiliari, dai banchi dell’opposizione, avendo modo di conoscere da dentro le dinamiche amministrative, pronto a passare dall’altra parte… Quel giorno è arrivato, proprio ieri, ed ha trovato un Paolo Felci raggiante, che non ha nascosto la sua felicità per la vittoria di Ascanio Cascella, neo Sindaco di Velletri.
A capo del movimento civico Difendere Velletri, l’ex leader di Casapound, ha visto la sua lista chiudere al terzo posto, appena dietro i partiti più affermati, come Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
Un risultato di rilievo, che gli schiuderà le porte per un assessorato e consentirà al team di poter disporre di ben 4 consiglieri comunali ed essere così il secondo più rappresentativo dopo FdI. Inevitabile, a quel punto, che possa arrivare anche un secondo assessorato.
Ma non è tanto sugli oltre 2800 voti calamitati al primo turno, che sono fruttati una percentuale dell’11,71%, che Paolo Felci si è soffermato al momento di sintetizzare una gioia che trae origine proprio dalle fatiche del passato.
“Il risultato di lista è stato fantastico ed è frutto di un lavoro di tanti anni. Il risultato di un gruppo di persone meravigliose e di giovani preparati, che rappresenteranno un nuovo modo di interpretare la politica e di essere al fianco dei cittadini. Lo abbiamo fatto con un solo consigliere comunale e lo faremo ancor di più con quattro consiglieri e delle rappresentanze in Giunta. Potremo quindi tradurre nel concreto la nostra voglia di essere al fianco dei cittadini e di saper interpretare le loro esigenze e provare a risolvere i loro problemi, con passione e amore per la città, senza lasciare nessuno indietro”.
Idee chiare anche sull’origine della vittoria: “E’ stata decisiva la rinnovata unità di una coalizione che dopo 16 anni è tornata a stare insieme, avendo superato qualsiasi problematica ed attrito personale. Siamo tornati a rappresentare un’unica forza e i risultati di questa intesa li abbiamo dimostrati in queste elezioni, quando il risultato non era affatto scontato”.
Nel mirino i progetti inseriti nel programma elettorale: “I cittadini meritano tanto e meritano una città bella, che in questi anni è diventata il fanalino di coda del territorio, ma che non avrebbe nulla da invidiare ai paesi della Toscana o dell’Umbria. Noi dovremmo vivere di tradizioni, dei nostri prodotti ed anche di turismo ed è per questo che è nostra ferma intenzione di tornare a far risplendere Velletri, che merita di essere apprezzata da chi non la conosce e potrebbe trovarvi tante belle cose.
Abbiamo tanto da dare, grazie ad un territorio meraviglioso, che può ospitare progetti che facciano da volano alle economie locali. Penso non solo all’agricoltura, ma anche alla Zona artigianale, che può garantire nuovi posti di lavoro e far si che i ragazzi non siano costretti ad andare fuori”.
Chiosa finale sugli sconfitti, su parte di quel centrosinistra che dopo 15 anni si ritroverà in opposizione (non tutti, visto che Italia Viva e il gruppo di Fausto Servadio saranno parte integrante della maggioranza, ndr):
“Ho scritto a dei miei amici, perché alla fine ci sono dei rapporti e vanno tutelati. L’esperienza in Consiglio mi ha insegnato ad avere buoni rapporti interpersonali anche con loro ed ha fatto si che io maturassi questo nuovo modo di vedere la politica.
Ho trovato persone con cui ho condiviso un’esperienza che mi ha formato e posso dire che qualsiasi persona che vuole bene alla città e intende fare politica per il bene della stessa va apprezzata e non c’è né rosso né nero, né giallo né viola che tenga quando l’obiettivo è fare del bene per Velletri”.
Nelle sue lacrime, abbracciato ad un altrettanto commosso Bruno Cesaroni, tutta la gioia di chi vede giungere a compimento un percorso che, conclude Paolo Felci con lo sguardo di chi è pronto a rimboccarsi le maniche, “è solo all’inizio. Il bello arriva ora e ci faremo trovare pronti”.
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