I Castelli Romani sono in fiore ma «l’unica vera Infiorata è qui, a Genzano» ci dice il titolare di un bar.
Si è aperta ufficialmente questa mattina al suono della fanfara della Polizia in piazza Tommaso Frasconi la 245ª edizione all’insegna dell’ “Io sono l’Altro”, tema portante della manifestazione incentrata sull’accoglienza, la comunità, l’accettazione del prossimo.
E’ inoltre idealmente dedicata allo scrittore Italo Calvino, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, perchè cresciuto in una famiglia di botanici e naturalisti, biologi e scienziati – il padre Mario Calvino, direttore della Stazione Sperimentale di Agricoltura di Santiago di Cuba e la madre Eva Mameli docente di botanica – “adoratori della natura, liberi pensatori” come li definirà in un’intervista.
E i fiori la fanno da padrone anche quest’anno: speluccati nei giorni precedenti e messi a terra ieri sera da centinaia di uomini, donne e bambini, sono andati a formare quindici grandi quadri raffiguranti composizioni geometriche o figure relogiose.
Trecento persone, venti per ogni quadro, con precisione, con tanta bravura hanno realizzato gli stupendi disegni che ora coprono via Italo Belardi per intero, dalla sommità fino all’incrocio con via Appia. Un lavoro certosino che, tra bozzetti e prove dura un anno sotto la guida dei Maestri Infioratori.
La giornata estiva ha favorito l’evento dove migliaia di turisti hanno dalle prime ore del mattino affollato le vie del centro della cittadina. Risalente al 1778, l’Infiorata di Genzano è da sempre legata alla festività del Corpus Domini, una delle principali ricorrenze della Chiesa. Le uniche volte che fu interrotta fu nel corso della Seconda Guerra Mondiale e più recentemente nel 2020 a causa della pandemia.
Alle 11 il taglio del nastro dal podio posto all’inizio della scalinata da parte del sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti e successivamente il saluto istituzionale a Palazzo Sforza Cesarini dinanzi alla nutrita rappresentanza dei sindaci dei Castelli e delle autorità militari e religiose.
«Un ringraziamento alla grande comunità di Genzano − ha detto – che ha lavorato duramente in questi mesi e in questi ultimi giorni per realizzare questa bellissima opera». Un lavorìo intenso e impegnativo, un dietro le quinte che non si vede ma che poi vede la luce in una forma smagliante. «Quest’anno l’Infiorata con tutta la sua Storia e la sua importanza in Italia rappresenta un’importante opportunità per diffondere un messaggio di pace e rispetto del prossimo» ha proseguito il sindaco dinanzi alla numerosa platea. E «abbiamo abbracciato gli artisti afgani, ospiti di questa edizione, scappati dal loro paese per salvare creazioni, ispirazioni e speranze e fonderle in tal modo con quelle dei nostri Maestri Infioratori. Abbattere le barriere, scoprirsi, guardarsi negli occhi per ritrovarsi in un’opera condivisa».
A 245 anni dalla prima Infiorata significa «una grande responsabilità, un impegno concreto che dobbiamo assumere per creare nuove prospettive per il nostro vivere insieme questo pianeta» ha concluso il sindaco ribadendo i ringraziamenti di tutta l’Amministrazione comunale di Genzano per i Maestri Infioratori e «a tutti coloro che hanno reso ancora una volta possibile questa incredibile e meravigliosa opera».
La manifestazione nel pomeriggio prosegue con concerti, arte di strada e la Processione del Corpus Domini. Domani, giornata conclusiva, da non perdere lo spallamento alle ore 19 da parte dei bambini che percorrendo la discesa di via Belardi faranno “volare” i petali cancellando così, fino al prossimo giugno, i 15 quadri del 2023.
A corredo dell’iniziativa floreale principe, è stato allestito un lungo tappeto all’interno della Chiesa della Santissima Trinità, ed uno all’esterno.
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