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Velletri, detenuto morto in Carcere – Massimo Costantino (Fns Cisl Lazio): “Colpa dei posti mancanti nelle REMS”

Generico giugno 2023

“È colpa dei posti mancanti nelle REMS, non della Polizia penitenziaria, che ha altri compiti”, così  il segretario generale della Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, ha commentato la morte atroce di un detenuto nel carcere di Velletri, ucciso dal suo compagno di cella con gravi problemi psichiatrici, avvenuto nella giornata di ieri.

Le REMS sono residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, previste Dal 1º aprile 2015, in sostituzione degli ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) che sono stati aboliti in Italia. Sono strutture sanitarie di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali (infermi di mente) e socialmente pericolosi. La gestione interna è di esclusiva competenza sanitaria, poiché afferenti al Dipartimento di Salute Mentale delle ASL di competenza.

In tutto se ne contano 30 sparse in tutto il territorio nazionale. Nel solo Lazio ve ne sono quattro, due in provincia di Frosinone e due in provincia di Roma: a Ceccano e Pontecorvo , a Palombara Sabina e a Subiaco.

Tuttavia sembrano essere ancora  poche in Italia, oppure non di non avere posti e fondi a sufficienza da parte delle Regioni.

Così il commento di Massimo Costantino, segretario della Fns Cisl Lazio, uno dei sindacati della polizia penitenziaria:

“Purtroppo apprendiamo di quanto accaduto ieri nel carcere di Velletri – un detenuto italiano già noto nei vari istituti della regione per la sua aggressività e con problemi psichiatrici che, a quanto pare, era in attesa di essere collocato in REMS – come più volte ribadito da questa Federazione Nazionale Sicurezza Cisl Lazio il problema delle REMS non riguarda l’Amministrazione Penitenziaria e tantomeno il personale dato che le competenze sono esclusivamente delle ASL.

Occorre intervenire e modificare la legge sulle REMS – ha aggiunto – perchè, cosi come scritta, a rischiare sono solo il personale di Polizia Penitenziaria e i dirigenti e funzionari del Corpo.

Per la Fns Cisl Lazio tali detenuti non devono stare in carcere ma in strutture ospedaliere idonee curati e non certo vigilati a vista dalla Polizia Penitenziaria, a cui non spetta tale compito ma ad altre strurrure e professionalità. È qui che la politica e le ASL sono assenti, cioè fanno finta di nulla.

Occorre fare ancora tanto da quando sono stati chiusi gli OPG – ha concluso Costantino – come se il problema non esistesse, scaricando il problema alla Polizia Penitenziaria“.

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