In Romania, la seconda parte del mese di giugno è ricca di celebrazioni, alcune legate al solstizio d’estate, fonte di riti antichissimi. La festa delle “Sânziene”, chiamata anche “Drăgaica”, viene celebrata nella notte del 24 giugno, considerata la notte magica dell’anno. Le “sânziene” sono figure mitologiche benevoli, come le fate, che possono predire il futuro e aiutare le giovani a trovare il futuro marito. Sempre il 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni Battista, viene celebrata la camicia tradizionale romena, chiamata in molte zone “Ie”.
Ogni anno, sono numerose le feste organizzate nella comunità romena per ricordare queste tradizioni. Spesso, proprio il 24 giugno, ci capita di vedere in tante città, anche fuori dai confini della Romania, donne che indossano la particolare camicia, riccamente decorata. Alcuni di questi indumenti sono stati realizzati grazie a un lavoro minuzioso, con cuciture e simboli particolari, specifici per ogni regione, un lavoro che necessita anche mesi di impegno. Molti artisti e designer internazionali, tra cui Matisse, hanno omaggiato la bellezza della camicia romena attraverso quadri o collezioni a lei ispirate.
Il 24 e 25 giugno 2023 le associazioni Spirit Românesc e Villaggio Romeno hanno organizzato a Pavona un grande evento dedicato al costume popolare romeno e alle tradizioni estive. L’evento, intitolato “La feste della Ie – Costume della tradizione romena”, ha avuto un ricco e variegato programma.
È stata allestita una mostra speciale con costumi popolari di tutte le zone del paese, provenienti soprattutto dalle collezioni private di romeni residenti ormai da anni in Italia, sono stati organizzati due laboratori didattici, uno spettacolo con i bambini che frequentano i laboratori di lingua romena a Pavona e una ricca degustazione di prodotti tipici.
Il momento clou dell’evento è stato lo spettacolo di sabato 24 giugno, che ha avuto come protagonisti alcuni dei più amati solisti arrivati dalla Romania: Angelica Flutur, con un repertorio tradizionale dalla Bucovina, Florin Vos e Daniela Gyorfi. Il pubblico, tra cui tanti vestiti proprio in abiti tradizionali, ha cantato e ballato insieme agli artisti le “hore” e “batute”, due balli specifici della regione a nord est del paese.
Durante le due giornate Villa Fornarola, dove si svolgono le attività dell’associazione Villaggio Romeno, ha ospitato una ricca mostra di costumi popolari e accessori. Alcuni di loro sono stati portati da regione Ţara Oașului da Ana Mare e Doina Osian, artigiane popolari. Ana Mare è soprannominata “la madre delle bambole”, perché crea dei dettagliati vestiti specifici, in miniatura, a misura di bambole. Altri appartengono a romeni che vivono in Italia, che conservano questi vestiti con cura e rispetto, come ricordo della loro terra e delle loro famiglie.
Durante la manifestazione si è svolto anche un concorso dedicato alle camicie tradizionali. Dopo una attenta valutazione da parte di una giuria, composta anche da giovani italiani, sono stati votati i capi più apprezzati e considerati i più particolari. “Abbiamo seguito la presentazione dettagliata di tutti i capi con curiosità ed è stato un viaggio bellissimo, interessante, fonte di ispirazione per noi” hanno detto alla fine i tre giovani.
L’evento dedicato al costume popolare ha avuto anche una componente didattica. Così, durante le due giornate, sono stati organizzati due laboratori dedicati al costume popolare e alle tradizioni estive. I ragazzi della comunità romena nel Lazio che frequentano i laboratori in lingua romena “La scuola… dopo la scuola” hanno potuto scoprire il significato delle feste e dei riti antichi collegati al solstizio d’estate e tanti dettagli sulla realizzazione dei costumi grazie a una ricercatrice dell’Accademia Romena Adina Hulubas. Un secondo workshop è stato dedicato alla scoperta degli abiti tradizionali della zona di Oas, nel nord della Romania, con Ana Mare e Doina Osian.
I ragazzi, coordinati dalle maestre Mihaela Ioja, Laura Bobocea e Catailna Bucurs, sono stati, a loro volta, protagonisti di uno spettacolo dedicato alle tradizioni dell’estate, e hanno allestito una mostra dedicata al villaggio romeno, con case in miniatura, costumi ricamati e accessori realizzati grazie alla loro fantasia e lavoro.
“Ognuno di noi porta nell’anima, anche se lontano dal Paese di origine, i luoghi dove è nato – hanno dichiarato, alla fine dell’evento, le organizzatrici Luciana Ludușan (Villaggio Romeno) e Dana Mihalache (Spirit Românesc) –. Negli ultimi anni, il 24 giugno, i romeni di tutto il mondo celebrano la ‘camaşa cu altiță’ (IA) e spesso in questa data vogliamo indossare con fierezza una camicia tradizionale. Ogni zona ha la sua bellezza, per questo abbiamo voluto dare spazio ai romeni della comunità, invitandoli a portare per la nostra mostra i più rappresentativi capi tradizionali, insieme alla storia di ogni indumento. Hanno portato non solo camicette, ma anche canovacci realizzati a mano, tappeti in lana lavorati nei villaggi, oggetti in argilla, accessori… e la storia di ogni oggetto era toccante! Ringraziamo ognuno di loro, gli ospiti dalla Romania e il pubblico e invitiamo tutti già alla prossima edizione, nel 2024, per continuare la tradizione iniziata qualche anno fa”.
(Foto: Stanislav Vieru)
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