Attualità

“Te la diamo gratis”: indigna il messaggio di una palestra low cost. Da Velletri la consigliera Giulia Ciafrei: “Pubblicità sessista”

te la diamo gratis palestra

Una pubblicità di cattivo gusto. Senza se e senza ma, comunque la si guardi. Sta facendo discutere, ma forse era proprio questo l’obiettivo di chi l’ha ideata (della serie “bene o male purché se ne parli”) la pubblicità ideata da Fit Express, la low cost del fitness, per lanciare l’iscrizione in omaggio.

“A novembre te la diamo gratis” è stato lo slogan pubblicitario scelto, con cinque giovani donne che sorreggono il manifesto con la frase utilizzata per promuovere l’iscrizione gratuita (in regalo con la formula all-inclusive). Con tanto di “cosa avevi capito?!” a suggello della provocazione, che se magari avrà generato qualche timido sorriso in qualcuno ha certamente indignato in tanti, sdegnati dal sessismo della reclame, diffusa via social dal franchising delle palestre, diffuso in tutta Italia.

Ai Castelli Romani sono due i centri griffati “Fit Express”, quello di Ariccia e quello di Velletri. Su entrambe le Pagine Facebook la pubblicità è comparsa con un post del 1° Novembre, nel giorno della Festa di tutti i Santi, ma è tuttavia proprio da questa mattina – almeno su Velletri – che ha raggiunto una più ampia diffusione, provocando notevole disappunto in chi si è trovato a commentarla. Un disappunto che fatica però ad emergere tra i commenti dei post che, a quanto testimoniato, verrebbero “filtrati”, cancellando quelli non conformi ai desiderata di chi ha ideato e diffuso una pubblicità che mal si concilia coi tanti progressi che si stanno facendo nel sensibilizzare ad una parità di genere, anche nel linguaggio, che qualcuno fatica evidentemente a metabolizzare. Tanto che in serata della stessa non si trova più traccia, almeno sulla Pagina della palestra veliterna, se non nella sezione “vedi tutte le foto”.

Tra le più indignate, proprio a Velletri, figura l’ex vicesindaca (oggi capogruppo di Noi Domani) Giulia Ciafrei: «Ancora si utilizza in modo improbo il corpo delle donne… Bella pubblicità sessista! Credete che l’evidente allusione sessuale di dare in “omaggio” la parte intima femminile delle donne debba far ridere qualcuno e sia goliardico?». 

Il consigliere Mauro Leoni l’ha definita «deprimente e di pessimo gusto», mentre l’ex consigliera comunale del Pd veliterno, Sara Solinas, già membra della Commissione della Pari Opportunità, non si è sottratta ad una presa di posizione: «Quando la pubblicità è sessista. Quando una comunicazione squallida e svilente oggettivizza la donna con ambiguità su consenso e prestazione sessuale. Quando ci si nasconde con la “battuta spiritosa” nel tentativo di sminuire l’indignazione per la penosa strategia misogina. Complimenti, davvero che squallore».

Il reparto marketing dell’azienda, a livello nazionale, l’ha definita «una goliardata, non offensiva o denigratoria», ma è evidente che la forma di pubblicità scelta è quantomeno discutibile e, a nostra parere, deplorevole.

Se la violenza verbale è spesso l’alba della violenza fisica, riteniamo del tutto fuori luogo una forma pubblicitaria che relega nuovamente la donna ad un mero oggetto, con la solita squallida mercificazione di un corpo che si può anche alludere di “dare” gratis. Manco fosse l’iscrizione ad un palestra…

commenta