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Velletri ha celebrato la Festa della Liberazione, le parole dei Sindaco Ascanio Cascella per il 25 Aprile (FOTO) fotogallery

Velletri ha celebrato la Festa della Liberazione: la cerimonia del 25 Aprile al Monumento ai Caduti (FOTO)

Questa mattina, il Comune di Velletri ha celebrato il 25 aprile, la Giornata della Liberazione, con una cerimonia solenne in piazza Garibaldi. Il Sindaco Ascanio Cascella ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti, onorando le vittime delle guerre mondiali e celebrando il 25 aprile come festa nazionale.

Alla cerimonia hanno partecipato membri della Giunta, del Consiglio Comunale, autorità civili, militari e religiose, oltre a rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e della Protezione Civile e ad una folta rappresentanza dell’ANPI di Velletri. Il sindaco Cascella ha pronunciato un discorso toccante per commemorare il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia.

Nel suo discorso, il Primo cittadino veliterna ha sottolineato l’importanza storica del 25 aprile 1945, definendolo “un passaggio fondamentale nella storia d’Italia”. Ha ricordato che la Giornata della Liberazione è simbolo di speranza e rinascita, celebrando il coraggio e la determinazione di chi ha lottato per la libertà e contro le tirannie.

Il sindaco ha inoltre ribadito come il 25 aprile segni la fine della Seconda Guerra Mondiale, del ventennio fascista e delle persecuzioni ebraiche, riconoscendo che ci furono eventi tragici come esecuzioni sommarie ed esodi forzati di migliaia di italiani. Ha evidenziato come da quel momento storico siano emersi i valori democratici che hanno portato alla nascita della Repubblica Italiana, con il referendum del 2 giugno 1946, e all’approvazione della Costituzione nel 1947.

Il discorso del Sindaco ha richiamato alla necessità di riflettere costantemente sull’importanza della libertà e della democrazia. Ha fatto riferimento al monito del presidente Einaudi per un futuro migliore attraverso il rafforzamento delle istituzioni democratiche e la condanna di ogni forma di totalitarismo. Il sindaco Cascella ha anche lanciato un appello affinché la Giornata della Liberazione sia un momento di unità, senza divisioni, sottolineando l’importanza di respingere l’odio e la discriminazione.

La cerimonia si è conclusa con un messaggio di speranza e di impegno a costruire una società inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti. Il sindaco ha ricordato che il sacrificio per la libertà non deve mai essere dimenticato e che il 25 aprile è un giorno di festa per tutti gli italiani.

L’evento di questa mattina a Velletri è stato un richiamo a mantenere vivi i valori della democrazia e a continuare a lottare contro ogni forma di tirannia. Un momento di riflessione e di unità per costruire un futuro più giusto e pacifico.

Il discorso integrale del Sindaco di Velletri Ascanio Cascella

“Il 25 aprile 1945 è certamente un passaggio fondamentale nella storia d’Italia, celebriamo la Giornata della Liberazione, simbolo di speranza e di rinascita, in ricordo vivo del coraggio, della determinazione e del sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e per i valori della democrazia. È la data che sancisce la svolta per l’Italia: la fine della Seconda guerra mondiale, del ventennio fascista, dell’occupazione nazista e delle persecuzioni ebraiche, anche se, purtroppo, si protrasse la spinta d’odio divisivo che condusse alle numerose esecuzioni sommarie e al drammatico esodo di migliaia d’italiani.
Iniziava l’affermazione dei valori democratici, perduti con il fascismo, attraverso il percorso che condusse prima al referendum del 2 giugno 1946 che istituì la nascita della Repubblica Italiana, poi, il 22 dicembre 1947, all’approvazione da parte dell’assemblea costituente della carta costituzionale. Non a caso all’articolo 1 si afferma che “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Proprio quel sentimento di democrazia, conquistata con il sangue, deve indurci, non solo nella giornata odierna, a riflettere attentamente sull’importanza della libertà e dei principi che ne costituiscono il fondamento, impegnandoci costantemente nella tutela dei diritti civili, dell’uguaglianza e della pace, respingendo ogni forma d’intolleranza, discriminazione, odio.

In tal senso si esprimeva il Presidente Einaudi auspicando “… un migliore avvenire garantito dal costante rafforzamento delle sue istituzioni democratiche e dalla perenne incolumità da ogni servaggio e da ogni tirannide”.
La condanna di ogni forma di totalitarismo deve quindi imperniare il sentimento comune e costituire elemento di coesione tra le persone, rammentando però come il tragico ricordo del sacrificio offerto per la democrazia non debba sancire il riaccendersi di odi e divisione, altrimenti quel sacrificio sarebbe stato vano. In questo giorno di festa per l’Italia, vorrei esprimere un pensiero affettuoso di solidarietà verso tutte quelle popolazioni ancora vittime dei totalitarismi e dei conflitti bellici, augurando loro di avere presto la festa di liberazione.

Guardiamo dunque al futuro, impegniamoci ad essere custodi vigili dei principi democratici e a costruire una società più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti, partendo appunto da una giornata, come quella odierna, che non può e non deve avere un sapore divisivo, circoscrivendola a colori politi. Ricordiamoci il sacrificio per l’odierna libertà, affinché sia monito nei nostri giorni di indiscusso rispetto di ogni forma di libertà costituzionalmente garantita e di condanna di qualsivoglia forma di totalitarismo e dittatura. Festeggiamo dunque i principi posti alla base del nostro ordinamento, affinché siano generalmente condivisi e costantemente affermati come pilastro del futuro politico d’Italia, d’Europa e auspichiamo di tutte le nazioni”.

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