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Genzano – Semaforo guasto, Gabbarini incontra il Commissario. “Città Futura” svela la “bufala sulla spesa della manutenzione: ecco a chi spetta”

incrocio semaforo genzano

Continua a far parlare di se, a Genzano, quanto avviene lungo la tangenziale, all’altezza dell’incrocio con via Grandi, dopo il guasto all’impianto semaforico. E’ ancora una volta la lista civica “Città Futura”, a prendere posizione sul “caso”, dopo l’incontro tra l’ex sindaco Flavio Gabbarini (fondatore del movimento) e il Commissario Straordinario.

incrocio semaforo genzano

“Dopo 3 settimane dal guasto dei semafori all’incrocio tra via Berlinguer, via Grandi, via Generale Dalla Chiesa e via F.lli Colabona – si legge in una nota di Città Futura -, ancora non sono iniziati i lavori per ripristinare il regolare funzionamento dell’impianto.

engie

Da voci che si stanno diffondendo, sembra che la spesa dei lavori sia elevata e che il Comune non abbia la disponibilità finanziaria. Anche se ciò fosse vero, non avrebbe comunque importanza poiché, come detto dall’ex sindaco Flavio Gabbarini in un incontro col Commissario straordinario, la spesa per gran parte del lavoro da svolgere è comunque a carico della Engie servizi S.p.a., alla quale da circa 2 anni è stato affidato il servizio di fornitura di energia elettrica e la manutenzione degli impianti di illuminazione e semaforici”.

Affidamento, ricordiamo noi, avvenuto durante la Giunta Lorenzon e contestato sin dagli inizi dall’allora opposizione consiliare.

“Da una lettura attenta del piano dettagliato degli interventi previsti nel contratto “esteso” (di ben 9 anni), stipulato dall’amministrazione Lorenzon, risulta che il canone annuo versato dal Comune ad Engie per gli interventi di adeguamento a norma e di adeguamento tecnologico degli impianti semaforici sia di 8.010,80 euro”.

“Gli interventi, come ricordato dall’ex sindaco Gabbarini, consistevano nella sostituzione delle lanterne semaforiche a incandescenza con nuovi corpi illuminanti a Led, da effettuarsi, secondo quanto previsto dal cronoprogramma sottoscritto, nei primi mesi del 2018.
In un’altra parte del piano dei lavori si afferma ciò che non sembra sia stato poi realizzato, ossia che ”l’intervento interessa gli impianti semaforici che allo stato attuale sono maggiormente vetusti o obsoleti e/o situati negli incroci più importanti del territorio”.

Accertato ciò, si deduce che la spesa delle lampade sia a carico della società aggiudicataria Engie e che resti da solo verificare a chi spettino la spese per la sostituzione della centralina e/o dei cavi elettrici, qualora fossero vetusti e/o obsoleti. Questa verifica va fatta nel più breve tempo possibile, per iniziare i lavori di sistemazione dell’impianto semaforico, il cui non funzionamento sta creando, da tre settimane, problemi agli automobilisti ed ai pedoni, nonché ai commercianti e artigiani rimasti relegati all’angolo di via Romana, di fronte a via A. Resta, dato che l’attraversamento è stato sbarrato da una serie di new jersey.
Anche se parte di esse fossero a carico del Comune, le spese sarebbero di lieve entità e rientrerebbero nell’extra costo dell’appalto, da reperire nel bilancio corrente o nel fondo di riserva se non previste. Se, poi, trattate come spese di manutenzione straordinaria, si potrebbe attingere all’avanzo di amministrazione, che da quest’anno può essere utilizzato per investimenti.

Non è più tollerabile il lassismo e la superficialità con cui vengono affrontati i problemi, la mancanza di controlli sui lavori e sulla gestione dei servizi appaltati, che, ricordiamo, sono pagati dai cittadini. Questo non vale solo per l’illuminazione ed i servizi connessi, ma anche per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, il servizio delle affissioni, lo scuolabus, eccetera.

Oggi come ieri, spesso la giustificazione di non aver fatto degli interventi per mancanza di fondi diventa un alibi dietro cui si nasconde un cattivo funzionamento della macchina amministrativa.
Questo abbiamo cercato di dimostrare proprio con l’esempio delle lampade dei semafori, la cui sostituzione – concludono da Città Futura – non costerebbe niente al Comune, in quanto già compresa nel canone dell’appalto della società Engie, che deve effettuarla”.

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