Caos a Santa Palomba: i lavoratori scendono in strada e bloccano i camion della Gls

blocco

blocco

La sera di martedì 18 febbraio i corrieri Gls di stanza a Santa Palomba, assieme ad altri lavoratori solidali e ai delegati del Si Cobas, hanno bloccato per 3 ore l’uscita dei camion dal magazzino fino all’intervento di un consistente contingente di Polizia. Il blocco è iniziato alle 20.30, impedendo l’uscita delle tre linee che trasportano le merci ritirate dai corrieri in giornata e destinate ad altre sedi d’Italia.

Una gazzella dei Carabinieri è arrivata poco dopo constatando la risolutezza dei corrieri a continuare la protesta fino alla riapertura del tavolo di trattativa; mezz’ora dopo è arrivata anche la prima volante della Polizia. Nel frattempo alla spicciolata uscivano anche altri lavoratori, autisti e facchini del magazzino, tra i quali anche i nuovi assunti chiamati a sostituire i lavoratori in sciopero.

Quando ormai il blocco aveva inferto un duro danno economico all’azienda ritardando di più di due ore la partenza delle linee sono arrivate altre 4 volanti della Polizia e due cellulare con a bordo una trentina di agenti del reparto mobile.

Il blocco è stato sgomberato solo con il loro intervento in assetto antisommossa: i lavoratori del magazzino e quelli solidali hanno arretrato ordinatamente per tutta la lunga strada che conduce al magazzino sotto la spinta delle forze dell’ordine che facevano strada ai lunghi bilici della Gls. È stata così ritardata ulteriormente la loro partenza avvenuta quando ormai erano le 23.30. Dei tre tir diretti all’hub di Fiano Romano è poi ripartito con carico ridotto solo quello diretto a Firenze mentre sono saltate le partenze di quelli per Padova e per il Mezzogiorno.
I corrieri Gls hanno scioperato una prima volta il 3 dicembre contro il trasferimento di tre di loro per motivi sindacali e per l’apertura di un tavolo con la controparte la DFS Trasporti che gestisce il franchising per la Gls il magazzino di Santa Palomba-Castel di Leva ed altri due nella provincia di Roma. Per la riapertura del tavolo, disdetto unilateralmente dall’azienda, i lavoratori hanno scioperato nuovamente gli scorsi 13 e 14 febbraio avendo come unica risposta la messa in ferie forzate per una settimana dei 19 scioperanti (su 35).

Quando i corrieri sono andati a chiedere la comunicazione per iscritto della messa in ferie, lunedì 17, uno di loro, per cause ancora in corso d’accertamento, avrebbe rimediato lesioni per 10 giorni di prognosi, come già denunciato alle autorità competenti.
I lavoratori, fanno sapere nella nota diffusa, “denunciano stranezze nelle buste paga e il mancato pagamento di tredicesima, ferie, contributi per il Tfr e varie indennità e l’attribuzione arbitraria di multe che erodono ulteriormente il salario”.

commenta