POLITICA

Bufera sulla politica di Albano: spauracchio giudiziario a 2 mesi dalle elezioni. Le reazioni

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giustiziaBufera nel panorama politico di Albano a poco più di due mesi e mezzo dalle elezioni amministrative (che il Governo ha fissato in questi giorni nell’election day del 31 maggio). A seguito di svariati esposti presentati dal consigliere comunale Nabil Cassabgi, la Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri ha infatti disposto un supplemento d’inchiesta alle indagini preliminari nei confronti dell’attuale sindaco di Albano Nicola Marini, il suo vice Maurizio Sementilli, assessori attuali e passati, consiglieri comunali e dirigenti, oltre a due noti imprenditori.

Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che il Pubblico Ministero avesse chiesto l’archiviazione del procedimento, mentre il Gip abbia propeso invece per un supplemento d’inchiesta. Nel mirino procedure di affidamento di servizi che sarebbero state espletate senza  regolare bando di gara, con la conseguente accusa di concorso d’abuso d’ufficio. 

Contestati anche gli atti con i quali, prima il sindaco Mattei, poi Marini, avrebbero favorito  la società Albafor creando danni alle casse comunali. 

Ancora ignoto se alla conclusione delle indagine proseguirà il rinvio a giudizio o l’archiviazione, visto che agli indagati sono assicurati 20 giorni durante i quali produrre una memoria difensiva. Intanto nel panorama pre elettorale già abbastanza infiammato della cittadina albanense, arriva anche qualche precisazione.

E’ stato il segretario del Pd Alessio Colini a prendere la parola sulla questione nel corso della recente presentazione della lista “Sinistra”. “Ci sono 21 avvisi di garanzia, però, sono tutti promossi dalla stessa persona, un consigliere comunale. Delle ventuno denunce, 17 provvedimenti sono stati archiviati. Quindi erano aria fritta. Di quattro sono in corso indagini. Di una in particolare, Nicola Marini ha detto che non si sottrae a nessun giudizio. Anzi. Riguarda le somme impegnate tramite una lettera di “patronage”, che ha evitato il taglio totale di stipendi, a 180 persone che lavorano in Formalba. L’accusatore, al contrario, avrebbe voluto la chiusura di Formalba e 180 lavoratori licenziati e senza stipendio”.

Anche Marco Mattei ha voluto commentare la vicenda sulla sua pagina facebook. “Leggo documenti giudiziari pubblicati su facebook che preannunciano la chiusura delle indagini su questioni relative a presunti reati commessi dal sottoscritto. Chi pubblica o condivide tali documenti dovrebbe, per onestà intellettuale e per non incorrere in querele future, pubblicarli per intero e spiegare che il sottoscritto non ha nulla a che vedere con i presunti reati contestati all’amministrazione in carica. Dovrebbe inoltre informare chi legge (e spesso condivide) che il presunto reato contestato al sottoscritto, è una delibera di consiglio comunale che prevedeva la trasformazione di una società partecipata da srl a spa. Tale delibera, del 2007, è stata approvata all’unanimità con 22 voti favorevoli oltre il mio. Io aspetto, fiducioso nell’operato della magistratura, la nuova richiesta di archiviazione per il sottoscritto (la prima richiesta di archiviazione era già stata depositata un anno fa). Nel frattempo invito, soprattutto i soggetti che speculano su argomenti che non conoscono, ad evitare di contribuire ad una inutile strumentalizzazione politica che mi costringerebbe a sporgere querela”.  

Su Facebook, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, non è mancato un commento dello stesso Nabil Cassabgi: “C’era una volta un partito sulla questione morale si era autoproclamato (con qualche esagerazione) censore e giudice dei comportamenti di tutti. Oggi, non è più cosi, hanno cambiato il loro “genoma” e sono diventati un “Organismo Geneticamente Modificato”. La questione morale? L’hanno “rottamata”!”.

Il fratello, Fauzi Cassabgi, ha scomodato il latino (“. ala tempora currunt”), prima di aggiungere: “Speriamo che in un momento di lucidità e dignità tutti i rinviati al giudizio del Gup facciano un passo indietro”. 

 Tra i commenti affidati al più popolare dei social network non manca quello di Federica Nobilio, candidata sindaco nelle fila del Movimento 5 Stelle: “Avevano promesso discontinuità, trasparenza e  partecipazione, invece ora cominciano ad arrivare le notifiche di iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Velletri. Bella giunta…Complimenti!”. La Nobilio ha poi articolato la sua riflessione in merito:Ad oggi, se non altro da un punto di vista politico, questa vicenda è un’onta indelebile per Albano e l’eticità degli individui si dimostra anche nel fare un passo indietro in queste circostanze. Per  fortuna viviamo in uno stato di diritto dove si è innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, ma voglio ricordare, tanto per citare un esempio, che il nostro ex candidato Emiliano Bombardieri, non è stato reputato candidabile dallo staff di Beppe Grillo per una multa per presidio non autorizzato in discarica (e non è ancora definitiva la condanna), cioè una denuncia che per un attivista rappresenta una medaglia al merito! I partiti invece cosa fanno? In che modo garantiscono sulla trasparenza e moralità dei propri eletti e candidati?”.  

Non è mancato neppure un pur lapidario commento di Simone Carabella, candidato sindaco con la lista ‘Ne destra ne sinistra – Amo Albano’.Al posto loro mi dimetterei ma non li attaccherò per questo. Non è nel mio stile. Per quanto mi riguarda sono già colpevoli di aver distrutto Albano da un punto di vista Ambientale, Economico e Sociale”.

“Tutto si risolverà in una bolla di sapone” è stato il primo commento del sindaco Nicola Marini, che in attesa che la giustizia faccia il suo corso suona anche come un augurio.

Quanto a Marco Silvestroni nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura si è detto “poco disposto ad alimentare la macchina del fango”, dicendosi fiducioso di quanto la giustizia saprà fare.

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