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Genzano – Il mistero del ‘Teatro Levi’: 30 anni di attesa per nulla. La rabbia di Papalia (FDI): ‘Abbandonato e senza futuro’

La parte esterna del Teatro Levi

La parte esterna del Teatro Levi

L'occupazione del Teatro da parte degli OPS

L’occupazione degli Ops

di Michela Emili

Gli unici a varcare la soglia dell’eterno cantiere del teatro ‘Carlo Levi’ di Genzano, oltre agli attivisti di Ops – Occupazioni precari studenti nel 2012 con finalità di denuncia, sono stati i vandali e i ladri, a più riprese e in maniera sempre più invasiva e compromettente. Le svariate incursioni e i saccheggiamenti che ha subito la struttura nel corso del tempo, complice l’immobilismo a cui l’edificio è stato colpevolmente consegnato, hanno fatto lievitare in maniera esponenziale i fondi necessari per completare l’opera, passando dai 700mila euro di 4 anni fa a circa 2  milioni di euro odierni . Proprio la sequenza di atti vandalici e furti di rame ai danni dell’immobile, che hanno portato al danneggiamento di tutti gli impianti e delle apparecchiature interne, aveva spinto l’attuale Amministrazione, a gennaio dello scorso anno, a stanziare circa 19mila euro per la messa in sicurezza dell’edificio, per la realizzazione di un sistema di videosorveglianza e per la sistemazione delle recinzioni temporanee lungo viale Mazzini. Le misure tese a scongiurare nuove e spiacevoli intrusioni, però, non sono state mai prese, i soldi ad esse destinati mai spesi, e nell’intera area continua a spadroneggiare uno stato di degrado, che danneggia il decoro urbano e costituisce situazioni di pericolo per la comunità.

  

La pseudo inaugurazione del 2011, sotto campagna elettorale

La pseudo inaugurazione del 2011, sotto campagna elettorale

Oltretutto il Teatro Carlo Levi è, nuovamente, il grande assente nella programmazione amministrativa della città. Nel bilancio pluriennale dell’Amministrazione Gabbarini, portato all’approvazione dell’assise all’inizio del mese, l’imponente struttura mai ultimata di viale Mazzini è stata semplicemente ignorata. Non solo non ci sono soldi, ma non se ne discute, non si valutano proposte, non si cerca di disegnare un ancora possibile futuro. Una storia di lungaggini ed inerzia, di programmazioni sbagliate e incuria ad oggi consegnano alla comunità un edificio inutile e ripetutamente saccheggiato dai vandali.

Il teatro era destinato a diventare, secondo gli originari piani, un punto di riferimento culturale per tutta la Provincia di Roma, con i suoi 450 posti, e fiore all’occhiello per la città di Genzano, da inserire in un circuito di prestigio insieme all’Auditorium dell’Infiorata e al Palazzo Sforza Cesarini. Ma niente di tutto questo è stato realizzato, e la struttura altro non è che l’ennesimo esempio di spreco di denaro pubblico, un’opera faraonica per il contesto castellano che non potrà mai vedere la luce – è questa ormai l’amara consapevolezza -, se non fortemente ridimensionata. 

 

Gimmy Ghione dinanzi al Teatro con Fabio Papalia (Fdi-An)

Gimmy Ghione dinanzi al Teatro con Fabio Papalia (Fdi-An)

Sulla questione intervenne anche ‘Striscia la Notizia’. A richiamare a Genzano le telecamere del noto programma televisivo di Canale 5 fu il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Fabio Papalia, nel 2013, il quale ha fatto ricorso persino alla Corte dei Conti, per far luce sullo spreco di denaro pubblico che si sta perpetrando intorno alla struttura (clicca qui per guardare il video).

Le vicende di quello che avrebbe dovuto essere il Teatro Levi, adiacente e complementare alla biblioteca comunale, iniziano negli anni Ottanta, sotto la giunta Cesaroni. Da allora gli interventi sono proseguiti a intervalli più o meno lunghi a seconda dei finanziamenti di volta in volta ottenuti. Poi un blocco prolungatosi fino al 1998, secondo anno di giunta Pesoli, quando, grazie a un finanziamento regionale di 4 miliardi di lire, si riprese in mano il progetto e una struttura quasi fatiscente. E si arriva poi all’inaugurazione farlocca del 2011, quando l’allora sindaco Enzo Ercolani, in piena campagna elettorale, decise di affrettare i tempi, farsi prestare le sedie delle sale del vicino cinema, ed aprire le porte della struttura, salvo poi richiuderle nuovamente, e per sempre.

“Si tratta di una situazione assurda che va avanti, ormai, da 30 anni – dichiara proprio Fabio Papalia -. Dallo stanziamento iniziale del 1985 di 3 miliardi di vecchie lire risultano spesi, ad oggi, 4.5 milioni di euro. Praticamente il triplo di quanto stanziato. Cosa è rimasto ai cittadini? Nulla. Una struttura abbandonata e senza futuro. In attesa che vengano accertate le responsabilità da parte della Corte dei Conti, informata dei fatti dal 2011, riteniamo sia opportuno avviare una discussione a riguardo per rendere almeno parzialmente utilizzabile questa struttura”.

 

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