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I terremoti nei secoli a Roma e il Vulcano dei Colli Albani

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E’ una zona a scarsa sismicità l’area di Fonte Nuova, in provincia di Roma, in cui stamattina alle 5.03, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 3.3.

In occasione della scossa, avvertita anche ai Castelli Romani, vi proponiamo un excursus sulle scosse che nei secoli sono state avvertite nella Capitale.

I Terremoti a Roma

Non sono mai stati troppo numerosi i terremoti che hanno avuto come epicentro Roma, città che, secondo gli esperti, non rientra tra le zone a maggiore pericolosità sismica. Poco frequenti e soprattutto di bassa intensità. Le scosse telluriche che sono state avvertite nella capitale negli ultimi seicento anni provenivano principalmente da altre città o regioni vicine, come il territorio dei Colli Albani, adagiati sul Vulcano Laziale.


Fu definito spaventoso quello che il 2 febbraio del 1438 ebbe come epicentro Grottaferrata. Stando alle cronache il 14 gennaio del 1703 ci fu una delle più gravi crisi sismiche dell’Italia centrale per numero di vittime, numero dei centri abitati distrutti o gravemente danneggiati, estensione dell’area di risentimento delle scosse, con il Colosseo che riporto’ alcuni danni con il crollo di tre archi del secondo ordine.

Il 26 agosto del 1806, un terremoto di magnitudo 5.5 generato dal vulcano sotto i Castelli Romani causò danni e decessi tra Genzano, Rocca di Papa e Velletri. Il 22 marzo del 1812 un sisma di magnitudo 5.0 fece crollare parte della facciata della chiesa di San Paolo alle Tre Fontane (zona Eur) e il 1 novembre del 1895 una scossa, con epicentro Castelporziano, fece danni nei rioni di Trastevere e Testaccio.

Il 19 luglio del 1899 la terra tremo’ nella zona di Colli Albani (con crolli parziali e lesioni, anche in monumenti importanti, come la chiesa del Gesu’, San Giovanni in Laterano, palazzo Chigi, palazzo Sciarra, mura aureliane) seguito dieci anni dopo da uno, di magnitudo 4.8, avvertito nell’area di Monte Mario con grande panico per gli abitanti del quartiere Prati e Trionfale.

E a parte quello disastroso della Marsica del 13 gennaio del 1915 che rase al suolo Avezzano, con scosse avvertite ovviamente nella capitale, il 26 dicembre del 1927 si verifico’ il quarto più violento terremoto prodotto dal vulcano dei Colli Albani: a rimetterci furono alcuni paesi, come Nemi, Genzano, Lanuvio, Ariccia, Albano Laziale e Velletri. A Roma furono lesionati alcuni edifici.

Nella capitale fu percepito il terremoto di magnitudo 5.8 che investi’ un’area compresa tra Umbria e Marche del 26 settembre 1997, colpendo Foligno e Colfiorito. Subirono lesioni le Terme di Caracalla quando il 6 aprile del 2009 l’intero centro Italia fu piegato da un violentissimo terremoto.

Molto più lieve la scossa (1.8) che il 20 settembre 2013 ebbe come epicentro le localita’ di Rocca di Botte e Oricola (in provincia di L’Aquila) e Cervara di Roma. E fu avvertito in molti quartieri della Capitale il terremoto che demolì nell’ottobre del 2016 Amatrice e Accumoli.

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