POLITICA

ARICCIA – Il Consiglio ha bocciato il Bilancio Preventivo: incertezza sull’immediato futuro

ariccia consiglio comunale

Bocciato il Bilancio preventivo presentato dall’Amministrazione comunale

di Daniel Lestini

Una battuta d’arresto davvero pesante quella che il Consiglio comunale, con una massiccia traversalità, ha inferto all’Amministrazione ariccina, guidata dalla Vicesindaca reggente, Elisa Refregeri, aprendo la stura ad una possibile, quanto breve, gestione commissariale, come anticamera al voto (probabile “finestra” elettorale quella del 20-21 settembre).

Tante erano le incognite sul Bilancio preventivo da approvare, che si sono poi trasformate in macigni con l’avvicinarsi dell’ora “X”, che ha sancito, di fatto, il disgregarsi della Giunta comunale orfana del Sindaco Roberto Di Felice, venuto prematuramente a mancare nel mese di febbraio.

Con le unghie e coi denti, sorretta dalla sola Francesca Monosilio e dalla stampella tesa da Franz Cianfanelli e Lisa Sclafani, rivelatesi poi vane, Elisa Refrigeri ha provato a difendere orgogliosamente il proprio operato, mettendo tutti in guardia dai rischi di una bocciatura del documento economico-finanziario. Lo ha fatto anche e soprattutto difendendo la propria gestione della crisi epidemica, ma lo ha fatto ritrovandosi contro un muro di gomma, ermetico, costituito da un’opposizione da cui non è arrivato alcun conforto; ma è stata soprattutto una gran parte della sua ormai ex maggioranza che, come previsto, le ha voltato le spalle, lamentando di aver ricevuto eguale trattamento nei mesi scorsi.

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Ne è sortito un muro contro muro che ha di fatto trasformato le quasi 3 ore di seduta consiliare in un’autentica agonia, dal finale già scritto.

A rendere la trama prevedibile e il finale senza sorprese vi erano state le dimissioni dell’Assessora Barbara Calandrelli, che proprio nel giorno del Consiglio comunale aveva protocollato il suo passo indietro (dettagliandolo adeguatamente). Poi, in apertura, un nuovo colpo di scena, con le dimissioni di Gianluca Staccoli da Presidente del Consiglio comunale (CLICCA QUI per saperne di più).

Un vero e proprio appello a salvare il salvabile quello arrivato da Franz Cianfanelli, che aveva fatto proprio ricorso al senso di responsabilità invocato pure dalla Vicesindaca. “Facciamolo per chi aspetta da noi delle risposte concrete” era stato il leit motiv degli interventi di Elisa Refrigeri, come pure di quelli di Francesca Monosilio. Alle variazioni di bilancio hanno entrambe affidato la possibilità di andare poi ad incidere maggiormente, in caso di ritocchi. Invece la quasi totalità del consesso ha deciso che fossero maturi i tempi per staccare la spina, decretando, di fatto, la fine anticipata per una Giunta costretta, nell’occasione, a fare anche a meno dell’Assessore al Bilancio Luigino Proietti, assente.

LA SINTESI DELLE POSIZIONI DEI CONSIGLIERI

“Approvare il bilancio e dare sostegno a tutte le realtà in difficoltà” è stato il proposito, vanificato dalla pioggia di voti contrari, che era stato lanciato da Franz Cianfanelli. “Potremo poi fare le variazioni di bilancio finalizzate a sostenere realtà commerciali e famiglie. Ad Ariccia non c’è bisogno di un commissario per fare cose che possiamo fare noi” aveva dichiarato. “Poi potremo andare tutti a casa, ma non prima di approvare una misura che costituirebbe un’agevolazione per la città”. “Dare il via libera a questo dispositivo – ha poi aggiunto quando era ormai chiaro che sarebbe stato respinto – era un’opportunità, e non opportunismo. Chi per beghe personali e chi per problemi partitici dovrà prendersi la responsabilità di quanto fatto”.

Voto contrario, come ampiamente prevedibile, da parte di Mauro Serra Bellini, dai banchi dell’opposizioe: “In coincidenza con le difficoltà causate dal lockdown avevamo dato la nostra disponibilità a collaborare nella gestione della crisi. Oggi – ha aggiunto – ci troviamo a valutare un bilancio preparato prima del Covid, senza che vi si ravveda nulla che realizzi il programma elettorale, con la maggior parte degli interventi che vengono spostati all’anno venturo, quando questa Giunta non ci sarà più. La verità – ha aggiunto Mauro Serra Bellini – è che la città è sporca e la raccolta raffazzonata. Che idee abbiamo di questa città? Sul bilancio non c’è traccia. Da 5 anni a questa parte il territorio è diventata una schifezza: abbiamo monnezza dappertutto e non ne veniamo a capo, mentre le strade sono piene di buche. Eppure – ha concluso, per poi votare contrario – avevamo dato ampia disponibilità per un bilancio che servisse alla città…”.

Duro anche l’intervento di Renata Giannusa: “Come fate a non vedere quanto ormai è davanti gli occhi di tutti? Forse fate solo finta di vederlo!”, ha esordito, rivolgendosi alla Giunta comunale. “Le strade sono sporche, e la cura del verde inesistente. Dopo 4 anni di inefficienze – ha aggiunto – ci venite a dire ora che questi 3 mesi sono indispensabili? Qualcosa in più di voi potrà farla senza dubbio il Commissario, visto che quello presentato è un bilancio fatto a tu per tu, senza coinvolgere nessuno consigliere e forse neppure l’assessore al bilancio. Un bilancio – ha concluso Renata Giannusa – in cui non è stato messo un solo euro per l’emergenza Covid, facendo credere che per farlo si doveva prima approvarlo”.

Vane l’appello di Elisa Refrigeri, che ha sperato sino all’ultimo in un ripensamento dell’assise, anche quando le speranze andavano riducendosi al lumicino: “Ci sono 60mila euro fermi e persone che non possono pagare gli affitti. Il bilancio è stato approvato in Giunta e sono state recepite le indicazioni del Consiglio. Oltre ai 60mila euro – ha aggiunto – c’è una graduatoria di persone che è in attesa di avere i soldi per pagare la spesa e se diremo no a questo bilancio, non glieli daremo. E’ una vergogna inaudita – ha aggiunto – ed è un motivo per cui tutti dovremmo approvare il bilancio e poi da domani fare ciascuno il proprio, con senso di responsabilità nei confronti dei cittadini”. La Refrigeri ha poi preso di nuovo la parola, a più battute, replicando aspramente all’ex Sindaco Emilio Cianfanelli: “Gli ricordo che dal 2006 al 2016 non è stato fatto un concorso e attribuire oggi a me il fatto che Fortini sia dirigente di più aree è imbarazzante. Riesce a rigirare le situazioni a piacimento, ma dimentica di dire che gli unici concorsi sono partiti dal 2017. I condoni dai quali secondo lei non entrerebbe un soldo sono stati invece sollecitati dalla Procura della Repubblica. Ci sono numerose convocazioni di consiglio comunali che dimostrano che non è vero che non ho concertato. Il voler parlare di mio fallimento e incompetenza, o addirittura malafede, è il tentativo di bloccare i giovani. Debbo la presenza al sindaco che non c’è più e non glielo permetto – ha aggiunto sempre rivolta a Cianfanelli – di parlare così di lui”. Refrigeri ha poi ricordato che il bilancio avrebbe dato il via libera all’assunzione di 4 amministrativi, 2 vigili a tempo indeterminato e 4 a tempo determinato, oltre ad un istruttore di vigilanza e un funzionario tecnico.

Piccato l’intervento di Emilio Cianfanelli, che non si è sottratto neppure nel mettere in “mezzo” il suo successore, passato a miglior vita: “Dobbiamo prendere atto che c’è stato un tentativo, di tutti i consiglieri, di portare un contributo in questa vicenda, secondo le proprie conoscenze, capacità, professionalità. Ma è stato tutto inutile, tutto vano, per la volontà di prevaricare, di un gruppetto di persone, che ha preso certe decisioni, a prescindere dalla maggioranza che c’era. A Franz Cianfanelli ricordo che in commissioni tutti sostenemmo che per rilanciare le attività di ristorazione potevamo dare gratuitamente l’occupazione del suolo pubblico. E’ stato fatto? No! Perché c’è una malafede della Giunta. Questa amministrazione non è governata dalla dottoressa Refrigeri ma dal dottor Claudio Fortini”, ha aggiunto Cianfanelli. “E’ così da 4 anni – ha ribadito Emilio Cianfanelli -. Non ci potete offendere in questa maniera. Quello della dottoressa Refrigeri, che ci dice che se non approviamo penalizziamo Partite iva, commercianti e ristoratori è un ricatto che offende la nostra intelligenza. Oggi la Giunta si presenta con due assessori in meno, uno dimissionario e l’altro, l’assessore al bilancio, che non si è presentato. La cosa più normale e serena rispetto ad una crisi così evidente starebbe nelle dimissioni della dottoressa Refrigeri e della Giunta rimasta. La maggioranza di 7-8 consiglieri più di un mese fa ha scritto ed avvisato ma la Giunta ha continuato per la sua strada, dimostrando la poca competenza ed autoreferenzialità. La verità è che dopo il rimpasto Fortini è diventato il dirigente di tutto. C’è stato un fallimento totale e ad Ariccia ci sono cumuli di rifiuti da tutte le parti. I famosi 6-8 milioni della Regione per Ginestreto stanno lì, a dimostrazione dell’incapacità di non sapere neppure come utilizzarli.

Questo bilancio non si può approvare, è una follia anche solo pensarlo. Auspichiamo che si dimetta, avendo fatto disastri immani. Refrigeri è in carica oltre i termini e aveva il dovere di recepire le istanze dei consiglieri; non l’ha voluto fare e quindi voteremo contro il bilancio”.

Mancato via libera al Bilancio anche da parte di Andrea Sonaglioni: “Il gruppo Ariccia a Sinistra voterà contrario al bilancio in ragione del fatto che il Consiglio comunale, a nostro modo di vedere, si era già sciolto a seguito della morte del Sindaco. L’avvento dell’emergenza Covid avrebbe dovuto restituire una forma di legittimità all’organo di governo e a quella del consiglio, portando ad una gestione più collegiale e ad un maggiore ascolto. Più volte abbiamo teso una mano e stimolato un discorso più partecipativo e collaborativo, ma neppure quando è venuti a mancare il sostegno di una parte di maggioranza si è voluto allargare la discussione”.

Voto contrario anche da parte di uno dei decani della politica ariccina, quel Bernardo Marucci che nei giorni scorsi, uscendo dalla maggioranza, aveva già svelato la sua scelta: “Questa crisi viene da lontano – ha esordito -. Da anni ripeto che bisogna valorizzare il patrimonio comunale, visto che i trasferimenti scarseggiano. Noi tutti abbiamo delle responsabilità; non so se continuerò a fare politica, ma sono deluso, perché mi aspettavo un forte cambiamento, dopo anni di stasi, che purtroppo non c’è stato, come non c’è stata la condivisione di un bilancio che doveva invece trovarci tutti partecipi”.

Parole al vetriolo anche quelle di Maurizio Ghignati, che dopo essersi detto sorpreso della posizione di Franz Cianfanelli, ha messo subito in chiaro le sue idee: “Sono contro il bilancio, perché da quando questo paese lo stanno governando 3-4 persone è allo sbando ed è in condizioni pietose”. Ghignati ha poi puntato il dito su quello che ha chiamato “lo scandalo delle card, che dal 6 aprile abbiamo chiesto di modificare e che oggi ancora non sappiamo se funzionano. Oggi qualcuno ci viene a fare la morale, dicendo che dovremmo essere responsabili, ma dimentica di non aver condiviso nulla”.

Un timido tentativo di difesa dell’operato dell’Amministrazione è arrivato da Giancarlo Ciccarella, che si è detto laconicamente “orgoglioso di far parte di questa giunta”.

“Dichiaro voto favorevole come capogruppo della Lista Patto Sociale”, sono state invece le parole di Francesca Monosilio, che ha ricordato l’importanza del Regolamento legato al sociale, “che è stato portato nella commissione congiunta, urbanistica bilancio, sostenuto anche da me, in cui si parla di sostegno alle attività commerciali. Non votando il bilancio questa agevolazione non verrà consentita, mentre approvarlo permetterebbe di poter fare le successive variazioni per accogliere eventuali fondi che arriveranno dal governo”. Monosilio ha poi ricordato, invano, di essere stata la promotrice della convocazione di una apposita commissione di studio speciale per l’emergenza covid, credendo fermamente nella condivisione delle scelte”.

Tutto inutile, visto che nella stragrande maggioranza dei presenti, nonostante gli interventi di chi ha provato a salvare il salvabile, come pure l’Assessore Emilio Tomasi, la voglia di staccare la spina ed aprire le porte al pur breve Commissariamento ha prevalso su tutto, facendo di fatto calare il sipario sulla gestione amministrativa iniziata con Di Felice e proseguita con la sua vice, che lo scorso anno prese il posto di Enrico Indiati a seguito del rimpasto voluto dall’allora Primo cittadino.

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