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Frascati – Aumenti mensa scolastica, i genitori si mobilitano per il diritto al pasto domestico

foto mensa

Mentre oggi a Marino le famiglie sono scese in piazza per protestare rispetto all’organizzazione scolastica e l’avvio del servizio di refezione all’interno dei plessi, anche a Frascati serpeggia malumore e oltre 40 famiglie (ma il numero è destinato ad aumentare) stanno mobilitandosi per ottenere la possibilità di portare il pasto da casa. “Una proposta, più che una protesta”, ci tengono a sottolineare i genitori che hanno suggerito questa come opzione alternativa alla mensa scolastica dopo i rincari che l’amministrazione comunale ha dovuto apportare a causa dello stato di predissesto. Aumenti che hanno portato il ticket per ogni singolo pasto a costare da 3 euro per la scuola dell’Infanzia e 3,50 per la Primaria agli attuali 4,52 euro per tutti. Azzerata quindi la distinzione tra scuola Primaria e Materna e la possibilità di usufruire di una scontistica per i secondi e terzi figli come accadeva in passato. Anche il parametro Isee non verrà preso in considerazione come gli altri anni. Peccato che l’aumento sia avvenuto ad iscrizioni già fatte e che l’unica alternativa percorribile ad oggi sarebbe quella di portare il bambino a pranzo a casa e riportarlo a scuola per le lezioni pomeridiane, non considerando però il fatto che la pausa pranzo fa parte delle 40 ore del tempo scuola. “Per una famiglia con più figli – ci ha detto una mamma di Frascati – la mensa diventa un costo insostenibile se sommato anche a quello del trasporto scolastico. A conti fatti, ad esempio, una famiglia con tre figli dovrebbe spendere circa 400 al mese. La proposta di un pasto da casa regolamentato e in accordo con l’istituzione scolastica potrebbe essere una valida soluzione, senza ledere il diritto di chi invece preferisce usufruire della refezione scolastica. Visto che la mensa è un servizio a domanda individuale, abbiamo intenzione, singolarmente, di richiedere ai dirigenti scolastici che questo diritto possa essere esercitato da chi non sceglie la mensa, soprattutto per motivi economici”.

Un’opzione già possibile da alcuni anni nella vicina Monte Porzio Catone dove, in seguito all’iniziativa di alcuni genitori, gli alunni della Scuola Primaria di Primo grado possono usufruire del pasto domestico, con delle regole ben precise. Ad esempio no al panino, no a cibi fritti e junk food, ma via libera ad un pasto simile a quello proposto a mensa a tutti gli altri bambini e che sia nutrizionalmente il più completo e vario possibile.

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