CRONACA

La scarpata degli orrori tra bare e resti umani, cosa pensano i cittadini di Genzano

cimitero genzano

La città di Genzano ancora una volta costretta agli onori della cronaca, anche nazionale, dopo la notizia dei macabri ritrovamenti nella scarpata sul lago di Nemi, nelle immediate vicinanze del civico cimitero. In questi giorni stanno continuando gli scavi da parte dei Vigili del Fuoco, giunti sin dalla Capitale, congiuntamente alle Forze dell’ordine del territorio ed al Servizio di igiene e sanità pubblica della ASL Rm6 su disposizione del magistrato competente sul caso.

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Un fatto, questo, che lascia sgomenta l’intera cittadinanza genzanese, che mai avrebbe immaginato di doversi imbattere in notizie così poco piacevoli. Il giorno dopo la scoperta di resti umani e bare da parte di un cittadino, il Sindaco Carlo Zoccolotti aveva espresso la forte ed unanime condanna per l’accaduto, nella speranza che i responsabili di tale gesto siano presto assicurati alla giustizia.

Ma commenti sono giunti anche da parte dei cittadini sconvolti: l’umore dei genzanesi non è dei migliori da quando sono stati rivenuti i resti umani, forse risalenti anche a qualche decina di anni fa. “Non c’è che dire, se non che ritengo tutto ciò vergognoso. Sicuramente ci sono dei colpevoli e per me devono pagare pesantemente una volta scoperti – ci ha detto la signora Rosaria, che ha continuato- . I defunti vanno rispettati, non si toccano. Non voglio nemmeno pensare che questa potrebbe essere la mia stessa fine se non ci saranno controlli sulle estumulazioni”.

Un fatto che certamente tocca gli animi soprattutto di chi ha almeno un caro parente o amico sepolto nel Camposanto di via Francia, come la signora Rita: “Non ho parole, ma ho il presentimento che in occasione della costruzione della nuova ala del cimitero, qualcuno abbia voluto liberarsi velocemente dei resti che erano di troppo e che forse non hanno nemmeno più parenti viventi. È una vergogna, non si resta in pace nemmeno da morti”.

cimitero genzano

Ci vuole cautela e certamente bisogna consentire alla magistratura di approfondire il caso. E’ un presentimento, quello della signora, che potrebbe trovare il suo riscontro solo dopo gli accertamenti del personale del Policlinico Tor Vergata, in questi giorni impegnato in alcuni esami sui resti trovati, per verificare il DNA e la presunta data del decesso.

Sull’orrore dei ritrovamenti, ci è giunto anche il commento della signora Barbara e di Alessio, profondamente toccati dall’accaduto: “Tutto ciò vuol dire profanare le tombe dove riposano i nostri cari, senza alcun rispetto per i defunti. Pensiamo alle possibili famiglie di queste persone le cui spoglie mortali sono state profanate, una volta rintracciate avranno il diritto di sapere la verità e, se credenti, poter avere la consolazione della fede”.

Istituzioni e cittadini uniti, quindi, nel condannare aspramente quanto le autorità stanno portando alla luce e nel chiedere che la giustizia faccia tutto quanto in proprio potere per trovare i responsabili. 

Samuel Nocera

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