POLITICA

“Sull’Ospedale di Velletri solo promesse”, Giancarlo Righini (FdI) “smaschera” gli annunci sul ‘nuovo Ospedale: “Riaprire i reparti chiusi!”

Velletri Righini Ospedale

A quasi una settimana di distanza dai roboanti annunci sullo storico palco dell’Artemisio, rischia davvero di assumere i contorni della rappresentazione teatrale quanto andato in scena a Velletri in merito al “Nuovo Ospedale“, così come è stato ribattezzato da chi si è guadagnato il proscenio.

A pensarla così, senza neppure troppi giri di parole, è anche il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, che era stato il primo ad esprimere le proprie perplessità di fronte al “copione” recitato ad arte dall’Assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato con i due sindaci Pocci e Caliciotti, tutti del PD, “nella parte dei promotori del nulla”.

Ha stupito in tanti il fatto che, neppure di fronte alla richiesta di documentazioni che comprovassero quanto è stato annunciato, dalla Regione non sia arrivato alcunché a supporto di quanto annunciato.

Dalla cortina fumogena sollevata all’interno dello storico teatro di via Fondi non è pertanto emerso nulla di concreto, al di fuori di quelle che, in assenza di certezze, restano al momento vaghe promesse.

“E’ passata quasi una settimana – premette Righini, da noi interpellato per avere lumi in merito – e non c’è nulla, tantomeno uno straccio di delibera in merito a quanto sbandierato. Trovo che sia gravissimo che un Assessore regionale, spalleggiato da due sindaci, sia venuto a prendere per i fondelli in assemblea ben 70mila cittadini”.

Le perplessità subito sollevate da Righini non hanno avuto replica e dopo gli squilli di tromba della mattinata del 4 giugno le sorti dell’Ospedale di Velletri sono di nuovo cadute nell’oblio. Per certo, invece, si sa che proprio nelle scorse settimane è stata presentata la determina riguardante il Piano Decennale in Materia di Edilizia Sanitaria, che prevede uno stanziamento di ben 25 milioni di euro, che sono però per l’Ospedale dei Castelli. E non c’è alcuna traccia, neppure setacciando il fondo, di stanziamenti per il “Paolo Colombo” di Velletri.

“Speravamo di essere smentiti – continua Righini -, ma quella andata in scena l’altro giorno è stata solo una sceneggiata per togliere pressione sulle amministrazioni a guida Pd, provando ad imbonirsi le popolazioni interessate, a suon di vaghe promesse. Ancora una volta si è confermato che non c’è nessuna intenzione di investire sull’Ospedale di Velletri, altrimenti il primo atto, insieme alla presentazione di 4 slide davvero imbarazzanti, sarebbe stato quello di portare gli atti firmati, che comprovassero quanto detto. Ma la verità, l’ho detto e lo ribadisco, è che non c’è ancora nessuna delibera, nessuno stanziamento di bilancio e nessun progetto, e ci si è limitati a presentare uno studio di prefattibilità”.

“La smettessero di prendere per i fondelli i cittadini – continua il consigliere regionale di Fratelli d’Italia -. Non siamo più disposti a farci prendere in giro, tantomeno su un tema così delicato come quello del diritto alle cure, messo sempre più a repentaglio dalla progressiva chiusura di reparti e servizi”.

La ricetta di Righini, che più di tutti si è speso in questi anni per tutelare le sorti del presidio ospedaliero veliterno, depositando interrogazioni e promuovendo Audizioni della Commissione Sanità, è quella di “restituire prima di tutto il maltolto. Basta proclami e prese in giro: si riapra subito il Punto Nascita, su cui peraltro l’Assessore D’Amato ha sviato in maniera imbarazzante, rifugiandosi nella denatalità e dimenticando che il suo partito è al governo del Paese, quasi ininterrottamente, da svariati anni. Anni in cui di politiche di sostegno alla famiglia non c’è stata alcuna traccia”.

“Il primo passo, quindi, è quello di restituire tutti i reparti sottratti in questi ultimi anni. Questo, e solo questo, sarebbe il segno di una precisa volontà di tornare ad investire nella salvaguardia e tutela dei servizi ospedalieri del “Paolo Colombo”. Questo, e solo questo, sarebbe il segnale di voler rifuggire dal pessimo tentativo di prendere tempo, indorando la pillola ai cittadini, e facendo credere loro quello che nella realtà dei fatti è ben diverso.

L’unico stanziamento – ha ribadito Giancarlo Righini – è per l’anticendio e per quella Camera calda che sta diventando una barzelletta, visto che se ne parla da 5 anni, ed è stata già finanziata e rifinanziata. Alla prova dei fatti, però, la mia proposta di aumentare il finanziamento a 2 milioni è stata clamorosamente respinta, anche col voto contrario del PD”.

Più informazioni
commenta