“Siamo stanchi”. Inizia così la nota stampa del Comitato No Bretella Cisterna – Valmontone, a seguito dell’incontro andato in scena presso la prefettura Latina, dove il 5 agosto è stata firmata la convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e la Regione Lazio, che fa ripartire il progetto del collegamento autostradale Roma-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone.
“Siamo stanchi di leggere gli elenchi della devastazione di un’opera tanto grande quanto inutile che ora hanno anche la sfrontatezza di chiamare “green” – esordiscono dal Comitato -. Ed allora rileggiamo insieme cosa andranno ad espropriare: seminativo, frutteto, orto, cooperativa agricola, vigneto, pascolo, uliveto, canneto, prato, bosco ceduo…Ripetuto per 10, 100 1000 volte…fino a 5000. Tanti sono gli espropri dichiarati dalle autorità a Latina”.
“Queste le tipologie dei terreni. E dietro queste tipologie e cifre ci sono uomini e donne che per quella terra si sono sacrificati, hanno lavorato e faticato magari per più generazioni ed ora non gli rimarrà più niente tranne una manciata di spicci. Perderemo non solo fisicamente il territorio ma anche le tradizioni, la storia e la cultura che quei luoghi ha prodotto negli anni. Nulla sarà come prima. Ma alla stanchezza si sostituisce la rabbia e la tigna di chi difende il territorio da 20 o 30 anni e non saranno certo le minacce in doppio petto a farci smettere, tutt’altro”.
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