Il Teatro Artemisio “Gian Maria Volontè” ha ospitato nella serata di venerdì 27 ottobre il Concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri nell’ambito della manifestazione “Salvo D’Acquisto, un carabiniere, un eroe. Parliamo di legalità”.

Davanti ad una platea ricca di autorità civili e militari, di studenti della Scuola Marescialli e Brigadieri, la prima a salire sul palco è stata Chiara Ercoli – vicesindaca, assessore alla cultura, all’istruzione e alle politiche giovanili dell’amministrazione Cascella, nonché fautrice e organizzatrice della manifestazione.

La vicesindaca, dopo un ringraziamento personale all’Arma dei Carabinieri, ha spiegato l’importanza del celebrare la memoria di Salvo D’Acquisto, giovane vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri Reali che nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, sacrificò la propria vita per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle SS naziste.

Concerto Banda Carabinieri

L’evento si inserisce all’interno di un progetto più ampio che nelle scorse settimane ha visto lo svolgimento di incontri frontali nelle scuole elementari, medie e superiori con le istituzioni locali e l’Arma, nell’ottantesimo dalla scomparsa di D’Acquisto, che morì il 23 settembre del 1943.

In questi giorni, nelle scuole, insieme ai carabinieri abbiamo parlato di bullismo, di cyberbullismo e ci sono stati incontri veramente toccanti. Abbiamo avuto la testimonianza di una ragazza che ha raccontato di essere stata vittima di bullismo e di aver reagito affidandosi alle forze dell’ordine. Un ragazzo ci ha invece raccontato di essere stato un bullo, che è stato spinto ad esserlo per essere accettato dal gruppo“.

Ha infine aggiunto: “Abbiamo detto ai ragazzi che le parole sono importanti e dobbiamo usarle, non per offendere ma per difenderci e per difendere chi quelle parole non le ha. Lo scopo principale di diffondere la cultura della legalità è creare uno stato del diritto nel senso più alto di questo termine. Si al rispetto delle leggi, ma non solo le leggi scritte, quelle contenute nei codici, ma anche quelle morali, che sono immutabili e che attraversano il tempo e le generazioni“.

A prendere poi la parola è stato Don Cesare Chialastri, il quale ha portato i saluti di monsignor Stefano Russo, Vescovo della diocesi Velletri-Segni (e, tra qualche giorno anche di Frascati, ndr), il quale, dopo una breve biografia di Salvo D’Acquisto, ne ha voluto raccontare il processo di beatificazione e di tutte le difficoltà che questo processo sta tutt’ora incontrando. Si era, infatti, partiti dalla causa di confessore, ma per problemi dimostrativi si passò ad una seconda ipotesi, quella del martirio, anch’essa di difficile dimostrazione. Al momento l’iter di beatificazione è al vaglio dell’ipotesi di offerta della vita al prossimo.

Andare a parlare nelle scuole e andare a mostrarci con le nostre uniformi, con la nostra vicinanza, far comprendere il vero significato d‘altro, non significa il rispettare le regole per timore della sanzione che deriva da un’eventuale violazione di esse, sono argomenti importanti, se trattate a quel livello, nelle scuole, nei giovani, ed è per questo che noi ci siamo sempre e vi ringrazio per queste iniziative“, sono invece state le parole del Tenente Colonnello Alberto Raucci, Comandante del gruppo Carabinieri di Frascati.

È poi intervenuto il Capitano Andrea Semboloni, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Velletri, che ha voluto raccontare la storia di Salvo D’Acquisto da quando è diventato vicebrigadiere, fino al conferimento alla memoria nel 1945 della Medaglia d’Oro al valore militare per essere stato “un esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita sul luogo stesso del supplizio dove per barbara rappresaglia era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina, indelebile, di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’arma“.

Gli interventi sono stati seguiti da quello di Simona Renata Baldassarre (Lega) – assessore alla cultura, alle pare opportunità, alle politiche giovanili e della famiglia e del servizio civile della Regione Lazio – la quale ha voluto ribadire l’importanza nell’insegnare ai ragazzi la cultura del rispetto della legge.

Se siamo qui oggi è perché rappresentiamo e dobbiamo sempre rappresentare lo Stato e quando partiamo da questo presupposto non possiamo fare a meno dell’Arma dei Carabinieri“, sono state le parole con le quali l’on. Chiara Colosimo (FdI), Presidente Commissione Parlamentare Antimafia, ha aperto il proprio discorso, continuando “la storia d’Italia è costellata di eroi che spesso sono stati anche santi, e penso all’anniversario da poco passato di Padre Pino Puglisi, penso al giudice Livatino, a tutti quegli uomini della scorta che sono morti insieme ai più noti eroi come Borsellino e Falcone, ma penso anche a quei carabinieri che nel loro quotidiano fanno azioni straordinarie. Non permettere alla criminalità organizzata di infiltrarsi nelle nostre amministrazioni comunali è un dovere a cui siamo chiamati tutti e gli uomini in divisa dell’arma oggi sono qui a ricordarcelo. Non dobbiamo dimenticare nella nostra quotidianità perché non c’è soltanto la criminalità che fa stragi, non c’è soltanto il caso efferato, c’è un quotidiano inserirsi del male all’interno delle nostre comunità e le possiamo vincere solo con tanti esempi, soprattutto i più luminosi”.

A concludere gli interventi il Sindaco Ascanio Cascella, il quale ha voluto in primis ringraziare tutti i presenti, con un ringraziamento particolare alla vicesindaca Chiara Ercoli per aver voluto l’iniziativa. Quando si parla di legalità nella parola legalità è contenuta la parola lealtà. Lealtà vuol dire osservare la legge anche se nessuno ti guarda e nessuno ti punisce“. Citando il dottor Giacomo Ebner, magistrato al Tribunale di Roma, il Sindaco ha voluto esprimere il concetto chiave che sta alla base degli incontri sia nelle scuole che della serata. “Non pensiamo dunque alla minaccia della sanzione, all’essere ligi ad una norma per evitare di incorrere nelle conseguenze penali della sua violazione, ma il messaggio che vogliamo celebrare è la legalità come condivisione di un profondo senso civico comune come rispetto dell’altro nei suoi diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, nell’auspicio di una società in cui vi sia la sensibilizzazione all’osservanza dei principi morali ancor prima che giuridici“. In conclusione il Primo cittadino ha voluto ricordare come sia compito anche delle istituzioni educare i ragazzi alla legalità e contribuire alla formazione della coscienza del giusto.

La serata si è conclusa con un emozionante esibizione della Banda dell’Arma dei Carabinieri, a partire dall’Inno di Mameli (CLICCA QUI PER ASCOLTARLO).

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