CRONACA

Incubo stupratore: un corteo e tanti ‘perchè?’. Ancora poche le risposte

marcia

 

di Daniel Lestini

Una marcia lunga e silenziosa, in un corteo composto e dignitoso. Una marcia senza dover battere i tacchi per farsi sentire, in un corteo in cui anche il silenzio diventa un frastuono capace di assordire. Non servono parole quando a parlare sono gli occhi: terrorizzati e gonfi di dolore. Gli occhi di Alessandra, una delle vittime dello stupratore seriale e gli occhi di tutte quelle che non vedono l’ora che quest’incubo abbia fine.

Una marcia di giovane donne e ragazze che nonostante l’età sono rimaste giovani dentro, in un corteo che sfida la reticenza di chi preferisce la quiete del focolare e persino qualche battutina sarcastica di chi non ne ha ancora capito paure e dolori.

Si sono radunate vicino alla Cattedrale di San Clemente, e non sarà mancata una preghiera affinchè qualcuno, dall’alto, interceda per loro, ponendo fine a questo clima di generalizzata paura. Una paura che è tanta, e dilaga, come anche la voglia di dire ‘basta!’. Un’esclamazione  seguita da un poderoso ‘noi ci siamo e lotteremo con le unghie e con i denti!’. Una lotta comune, che serva a prevenire nuovi drammi umani e renda giustizia a chi non ha potuto esserne immune, finendo suo malgrado nelle grinfie dell’orco.

Proprio la voglia di combattere e di non recedere di nemmeno un passo ha visto un centinaio di donne radunarsi nel pomeriggio di venerdì 1° marzo, e dalla Cattedrale partire formando un lungo serpentone che ha tagliato in due la città, fino a terminare di fronte al Monumento ai Caduti di Piazza Garibaldi, altro luogo dall’estrema valenza simbolica per una città profondamente scossa dagli episodi di violenza che l’hanno colpita in queste settimane.

La rabbia è tanta e se talvolta lascia spazio alla rassegnazione viene subito affiancata dall’impegno di chi si sta battendo per non lasciare sole. Una solitudine in cui non vogliono cadere le migliaia di veliterne che aspettano con ansia  che l’energumeno che ha violentato due di loro sia assicurato alla giustizia.

 

Nel frattempo dilagano i ‘perchè?’, tuttora insoluti: ‘si tratta di un solo maniaco o dietro vi è la perversa regia di più balordi?’. ‘L’identikit che viaggia sulla Rete è verosimile o si tratta di una fotosegnalazione da prendere con le molle?’. ‘Ha davvero i capelli scuri, la pelle olivastra, barba incolta e i capelli ossigenati?’. ‘Le voci di nuove aggressioni che arrivano da quasi tutti i paesi limitrofi, da Cisterna a Genzano, da Cecchina e Pavona, sono vere o qualche mitomane sguazza nell’alimentare la paura?’. ‘E Polizia e Carabinieri è vero che conoscono anche il suo nome ma non riescono a trovarlo, quasi si fosse volatilizzato nel nulla?’.  ‘E allora è vero che il balordo è ancora tra noi o se l’è data a gambe levate col rischio di non finire mai al gabbio?’.

Tante domande e ancora poche le risposte, coi ‘perchè?’ che diventano ogni giorno di più, facendosi macigni. Tarli nella mente di chi non capisce e invece di risposte trova di nuovo una sfilza di ‘perchè?’.

‘Perchè tutti quei politici che c’hanno riempito le tasche di bigliettini ora sembrano evaporati?’. ‘Perchè nel freddo di una piazza Cairoli teatro di una diretta tv le istituzioni erano assenti?’ (con la sola eccezione del consigliere comunale Fabio Taddei, ndr). ‘Perchè il Sindaco non c’era?’. ‘Anche questa volta non era stato avvertito?’. ‘E perchè non c’era nessuno capace di rispondere all’inquietante interrogativo che aleggia nella mente di tanti: ma la videosorveglianza funziona o quelle telecamere sono state solo la cartina tornasole da far fruttare nelle urne elettorali?’. ‘E la pubblica illuminazione, che pure si è rafforzata con interventi costanti, perchè è soggetta a così tanti e frequenti blackout, con intere zone avvolte dalla coltre del buio, dentro notti che si fanno propizie per gli intenti criminosi dei malintenzionati?’.

 

E poi, e poi e poi…Tanti perchè e tante altre parole…Si parla di una petizione, di una raccolta firme che solleciti l’intervento del Prefetto, come se l’impegno delle forze in campo dovesse avere bisogno di un’ulteriore frustrata. O magari di più uomini in campo, questo si, come testimoniato dal grido di dolore dei sindacati di polizia, che hanno lamentato la costante carenza di risorse umane.

E intanto si riscende in strada, quasi un ossimoro di fronte ai sigilli di questi giorni, con padri che tengono chiuse a chiave le proprie figlie o le pedinano di nascosto, sperando che niente e, soprattutto, nessuno vi si avvicini. La paura monta, ma la luce è in fondo al tunnel. ‘Luce per le Donne’  il marchio dato alla nuova iniziativa, che doveva aver luogo nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 2 marzo, con partenza dal parcheggio sottostante piazza Garibaldi, lì dove l’uomo oscuro ha violentato una delle sue prede, per concludersi in piazza Cesare Ottaviano Augusto, sede del palazzo comunale e covo di una politica chiamata a dare risposte, più che accapigliarsi su questioni futili, anche quando tutti questi ‘perchè?’ troveranno risposte ma nuovi inquietanti interrogativi aleggeranno tra le nostre menti di semplici cittadini che cercano risposte ad una frotta sterminata di ‘perchè?’.

 

AGGIORNAMENTO: il corteo di donne previsto per oggi (sabato), partendo dal parcheggio di Piazza Garibaldi, è stato rinviato visto le altre manifestazioni che si stavano organizzando in città.

 

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