di Alessandro Centra
Il consiglio comunale straordinario, tenutosi nel pomeriggio di lunedì 8 luglio, si è risolto in un nulla di fatto. La seduta era stata richiesta dall’opposizione, con in testa la Lega, con lo scopo di porre rimedio ai problemi economici della Velletri Servizi, la partecipata del Comune, ormai sull’orlo del baratro per la sua situazione debitoria.
La proposta é nata da una preoccupazione dell’amministratore della stessa Velletri Servizi (già Azienda Speciale), Arturo Mascetti, che si è detto dubbioso sulle possibilità per la società di autosostenersi sul lungo periodo. La questione è emersa a causa del recente versamento di una cifra pari a 1 milioni di euro circa della società nei confronti dell’amministrazione comunale. Tale richiesta è stata oggetto delle attenzioni della Lega ed in particolare del consigliere Faliero Comandini, il quale ha portato in consiglio una proposta articolata in 7 punti per rivitalizzare la società.
I punti salienti della proposta sono stati l’aumento del capitale sociale, ritenuto troppo basso; il taglio di costi superflui, ad esempio lo stipendio di figure come il direttore generale; l’aumento dei servizi affidati all’Azienda Speciale, togliendo le concessioni ad aziende esterne. Comandini nel suo intervento ha sostenuto che la società sia stata gestita decentemente solo dal 2016, mentre nei suoi primi 6 anni di vita non ha potuto fornire servizi adeguati a causa dei vecchi vertici e dell’amministrazione PD. Il consigliere ha quindi concluso con la previsioni nefasta di una possibile chiusura entro 3 mesi per la Velletri Servizi, dovessero restare così.
Non si è fatta attendere la risposta della maggioranza, tramite il sindaco Orlando Pocci: “Io rispondo dal momento del mio insediamento nel 2018, ciò che è stato delle altre amministrazioni non mi compete. I bilanci presentati nel 2018 e nel 2019 della Velletri Servizi sono in buona salute perciò non si può dire che quanto fatto da noi, in continuità con le precedenti amministrazioni, sia stato insufficiente”. Laconica la sua replica sul direttore generale: “Dopo un anno di amministrazione non lo abbiamo capito noi se la sia una figura utile, non potete certo saperlo voi”.
Alla proposta della Lega si é associato Paolo Felci di Casapound, che ha criticato la maggioranza per “l’ostracismo nei confronti di ogni progetto dell’opposizione”. L’ex candidato sindaco Giorgio Greci ha tenuto a specificare che non fosse sua intenzione chiudere la VS e le farmacie comunali, come invece è stato fatto credere in campagna elettorale. “Anzi il mio obiettivo era proprio quello di rendere la società un fiore all’occhiello della città di Velletri, al pari della Volsca”.
Per Mauro Leoni (Pd) la strumentalizzazione è stata fatta dall’opposizione poiché “al 28 dicembre il consiglio aveva deliberato con 16 voti favorevoli ed un astenuto la prosecuzione del miglioramento della società” rispetto alla maniera in cui era stata gestita sino a quel momento.
Dunque la proposta è stata ascoltata dalla maggioranza ma le posizioni sono rimaste molto lontane, ma non è detto che in futuro non possano avvicinarsi. In molti casi infatti gli esponenti della maggioranza si sono trovati d’accordo con alcuni potenziali provvedimenti espressi nel documento di Comandini. Durante il consiglio però non si è votato nulla perché bisognerà aspettare un passaggio in commissione ed un prossimo consiglio comunale, come concordato precedentemente (almeno secondo la versione del centrosinistra).
La Lega infatti ha parlato di “accordi non rispettati” e di “scorrettezza” della maggioranza. Questo esito, unito ad un nervosismo generale che ha colpito principalmente i cons. Leoni, Trenta e Comandini, ha fatto imbestialire i consiglieri leghisti che hanno lasciato anzitempo l’aula consiliare.
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