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Velletri, anche dal Consiglio di Stato via libera all’Impianto Biometano di Colle San Clemente

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Davvero un inizio 2023 foriero di cattive notizie per gli oppositori del progetto di costruzione di un Impianto Biometano a Colle San Clemente, nelle campagne a sud di Velletri. Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato, con sentenza numero 00287 del 9 gennaio, ha respinto il ricorso, in secondo grado di giudizio, del Comune di Velletri contro la Città Metropolitana di Roma Capitale e la società che ha presentato il progetto, la Latina Biometano S.r.l.

Già il Tar del Lazio, con la sentenza n. 3322 del 23 marzo 2022, aveva respinto il ricorso del comune veliterno, il quale aveva impugnato la determinazione dirigenziale della Città Metropolitana di Roma Capitale n. 99900483 del 9 febbraio 2021, resa all’esito di conferenza dei servizi, “recante l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto di produzione di biometano alimentato da fonte rinnovabile biomassa, per una portata di 510 Sm3/h con annessa digestione anaerobica e compostaggio della biomassa, da realizzarsi in Velletri (RM), Via Colle San Clemente, in area distinta al Catasto al foglio 143 part.lle 64 e 155 (in quota parte)“.

Ora anche dal Consiglio di Stato, che ha giudicato infondati i motivi del ricorso, è arrivato il via libera alla realizzazione dell’Impianto Biometano. Nello specifico, ma non in maniera esaustiva, è stato ritenuto infondato il problema della sicurezza nell’utilizzo di via Colle San Clemente, superato dalla relazione presentata dai Vigili del Fuoco, ed anche il problema dell’incidenza negativa sui territori circostanti.  Il collegio ha richiamato, infatti, la “valutazione preliminare ambientale (prescreening), illustrativa dell’assenza di impatti ambientali significativi da parte dell’iniziativa proposta”, nonché la “relazione in merito agli impatti sulle aree circostanti, in cui viene esclusa la produzione di effetti negativi sull’uso del suolo nelle aree circostanti da parte dell’impianto di digestione anaerobica alimentato da sottoprodotti, valorizzando al contrario la produzione di effetti positivi derivanti dalla produzione di fertilizzanti utilizzabili al posto dei concimi chimici, senza alcun utilizzo del suolo”.

Ancora in merito alla sua localizzazione, l’impianto, inoltre, non risulta “vicino” ad “importanti siti della Rete Natura 2000 – quindi né in siti ZSC (Zone Speciali di Conservazione) né
ZPS (Zone di protezione speciale)”.

E’ stato evidenziato inoltre che “i prodotti da impiegare nell’impianto per la produzione di biogas/biometano – quali gli effluenti di allevamento – possono essere qualificati come sottoprodotti, piuttosto che come “rifiuti”, e dunque ciò avvalora la “decisione della città metropolitana di Roma Capitale (determina dirigenziale n. 20446 del 9 febbraio 2021) di non sottoporre il progetto alla verifica di assoggettabilità a VIA”.

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